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Politica

DIRITTI - GIUSTIZIA SOCIALE - SVILUPPO

Dott. Gano, perché una persona giovane deve guardare ad AVS con simpatia e votarla il 23 e 24 novembre prossimo? Quali sono le misure previste per le nuove generazioni nel vostro programma?
Le giovani generazioni ci guardano con simpatia perché hanno a cuore sia l’equilibrio di sistema, il fatto cioè che non si possa continuare con questo sfruttamento infinito delle risorse naturali, sia perché il sistema è compromesso e sperequato, quindi bisogna redistribuire la ricchezza, perché ci sono troppi troppo vergognosamente ricchi e troppi troppo vergognosamente poveri. Sono temi che le giovani generazioni comprendono perfettamente, e che sono i temi all’interno della nostra proposta politica. Per quanto riguarda le giovani generazioni, inoltre, noi abbiamo già dato prova di guardare a loro non con paternalismo ma con passione, chiedendo loro di impegnarsi e attribuendo loro direttamente risorse. E questo processo deve continuare.

Domani 19 alle ore 19, presso il Comitato diAlleanza Verdi e Sinistra in Via Libertà 3, partecipa al dibattito su temi di attualità come: Diritti, Giustizia sociale e Sviluppo.

Sarà presente Cataldo Gano, candidato consigliere alla Regione Puglia con Antonio Decaro. Coordinerà Rosa Fiore.

PUGLIA, SI RAFFORZA LA RETE ANTIVIOLENZA

Sono stati pubblicati sul BURP tre nuovi Avvisi pubblici del Dipartimento Welfare dedicati al potenziamento della rete antiviolenza regionale.

Gli Avvisi mirano a rafforzare il sistema integrato di enti pubblici e realtà del privato sociale che ogni giorno, in sinergia, garantiscono protezione, accoglienza e accompagnamento alle donne che subiscono violenza, sostenendole nel loro percorso di autonomia.

Le risorse complessive ammontano a circa 2,5 milioni di euro e saranno destinate al funzionamento dei Centri antiviolenza, delle Case rifugio di I e II livello e alla rete di punti di ascolto di prossimità diffusi sul territorio.

Nello specifico, il primo Avviso è rivolto ai soggetti titolari e gestori dei Centri antiviolenza, con uno stanziamento di 1.414.320 euro; il secondo Avviso riguarda le Case rifugio di I e II livello, che offrono ospitalità e protezione alle donne nei momenti di maggiore difficoltà, per un totale di 914.511 euro; il terzo Avviso è finalizzato al consolidamento o all’attivazione di nuovi sportelli di ascolto, con una dotazione complessiva di 160.000 euro.

Le domande di partecipazione potranno essere presentate fino al 3 dicembre 2025 con le istanze  inviate, insieme alla documentazione richiesta, tramite PEC all'indirizzo: ufficio.garantedigenere@pec.rupar.puglia.it.

Con questi nuovi interventi, la Regione Puglia vuole confermare il proprio impegno nel costruire una rete sempre più solida e capillare di servizi a sostegno delle donne vittime di violenza, valorizzando la collaborazione tra istituzioni, enti del Terzo Settore e comunità locali.

San Vito Vecchio: la cripta salvata

Lettera inviata al Soprintendente per i Beni Archeologici Storici Culturali della Puglia e al Presidente Fondazione E. Pomarici Santomasi:

Partendo da questo articolo a firma di Fabbrizio Sciarretta, nel quale si ricostruisce, per grossi linee la storia degli affreschi salvati di San Vito Vecchio: “Quella della Cripta di San Vito Vecchio a Gravina è una storia, per fortuna a lieto fine, di recupero di una serie di affreschi di matrice bizantina destinati a sicura distruzione. San Vito è infatti una chiesa rupestre (scavata nel tufo) ancor oggi esistente nei pressi del cimitero di Gravina ma che – persa la sua originale funzione – era divenuta prima magazzino e poi addirittura serbatoio per l’acqua piovane. Inutile dire cosa questo abbia significato per i cicli di affreschi che ne ricoprivano interamente le pareti. Tant’è che quelli del lato sinistro, posti più in basso dei quelli sul lato opposto, hanno visibilmente sofferto in misura maggiore. Nel 1956 lo Stato Italiano acquista gli affreschi (ma solo questi, non l’intera cripta) che vengono così staccati e restaurati a cura dell’Istituto Centrale di Restauro a Roma. Poi, la perfetta ricollocazione sempre a Gravina nella sede del Museo Ettore Pomarici Santomasi. Qui è stata ricostruita in scale 1:1 la Cripta di San Vito e gli affreschi ricollocati nella loro esatta posizione. Così, protetti ed accuditi, sono ancora con noi, a disposizione di visitatori e studiosi. E’ inutile sottolineare l’importanza dell’operazione che ci permette oggi di vedere i cicli pittorici dialogare tra di loro come sette secoli or sono”.

Fin qui lo scritto. Venendo, invece, ai giorni nostri, ed esattamente a quasi 50 anni dalla loro sistemazione in loco, si procedette, grazie all’intervento diretto del Laboratorio dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma, nelle persone del Dott. Giuseppe Fabretti, direttore del suddetto Laboratorio e di Giuseppe Moro, uno degli artefici, insieme a Cesare Brandi, dello storico stacco, si procedette ad una diagnostica, la cui relazione finale è parte dell’Archivio di suddetta Fondazione e i cui risultati furono impietosi al punto da doverne compromettere la loro esistenza, per via di locali impregnati di umido da acqua piovana e anche dalla presenza e coesistenza di  luoghi sottostanti, annessi malsani e compromessi. E’ d’uopo ricordare, ove mai ce ne fosse bisogno, che la Fondazione è depositaria, ma responsabile dello stato dei luoghi, pur essendo lo Stato proprietario.

Pertanto, il sottoscritto, cittadino gravinese, sensibile ed attento alla tutela del patrimonio storico, artistico e culturale della città, considerata la permanente gravità in cui versano gli affreschi,al punto da assistere al continuo perdersi di pezzi di colore che li compongono,visto le continue ed infruttuose iniziative per, le quali è stata opportunamente e, a suo tempo, informata, anche, la Soprintendenza di competenza, e addivenire ad una soluzione confacente alla salvaguardia delle maestose, uniche ed originali opere d’arte, sarebbe opportuno, necessario, doveroso ed improcrastinabile, da parte dell’Ente, sollecitare il legittimo proprietario, e chi per Esso, per evitare riconoscimenti di responsabilità pregresse, che potrebbero essere attribuite a chi aveva l’obbligo di informarlo, perché venga messo in atto ogni azione ed intervento di restauro conservativo e recupero degli affreschi. Cordialità e saluti.

 

Gravina, 12 novembre 2025

 

Giuseppe Massari – Gravina in Puglia

La CGIL e lo SPI-CGIL tornano a parlare di barriere architettoniche

Le barriere architettoniche restano una ferita aperta in molte città: ostacoli fisici che limitano la mobilità di chi ha difficoltà motorie e che troppo spesso non ricevono l’attenzione dovuta da parte delle Pubbliche Amministrazioni.

Eppure, la legge n. 41 del 1986 stabilisce chiaramente che ogni Comune debba dotarsi di un Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA). A Gravina il documento è stato finalmente adottato nel luglio 2024, ma — ed è qui che sorgono le perplessità — nel bilancio 2025 non figura alcun capitolo di spesa dedicato alla sua attuazione.

La CGIL e lo SPI-CGIL di Gravina da tempo portano avanti una battaglia su questo tema. Già l’11 dicembre 2024 avevano organizzato un sit-in davanti a Palazzo di Città per chiedere il rispetto della normativa regionale, che vincola l’accesso ai fondi destinati all’abbattimento delle barriere alla creazione di un apposito capitolo di bilancio.

A distanza di quasi un anno, le due sigle sindacali tornano a sollecitare l’Amministrazione comunale: nella redazione del bilancio 2026, chiedono l’istituzione di una voce di spesa specifica, finanziata anche attraverso le risorse derivanti dagli articoli 208 e 142 del Codice della Strada, destinate — per legge — alla messa a norma e alla manutenzione delle barriere architettoniche.

Un appello chiaro e concreto, che mira a trasformare gli impegni scritti in azioni reali. Ora la palla passa all’Amministrazione comunale: ascolterà questa richiesta di civiltà?



Pianificazione del settore rifiuti: la Giunta regionale approva affidamento ad Ipres per un progetto di supporto tecnico-scientifico

La Giunta regionale della Puglia, su proposta dell'assessora all'Ambiente, ha approvato l'atto di indirizzo per l'affidamento in house alla Fondazione IPRES (Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali) di un progetto di supporto tecnico-scientifico di fondamentale importanza per la pianificazione del settore rifiuti.

Si tratta del progetto denominato "Analisi dei costi del ciclo integrato dei rifiuti urbani in Puglia e valutazione degli impatti fiscali e sociali sulla TARI", che con un impegno finanziario di € 303.902,30 e una durata biennale, è rinnovabile per ulteriori due anni ai fini del monitoraggio.

L'iniziativa nasce dalla crescente complessità del sistema di gestione del ciclo dei rifiuti urbani, acutizzata dall'evoluzione normativa, dal ruolo di AGER nella validazione dei Piani Economico-Finanziari e dalla delineazione di un quadro impiantistico sempre più articolato.

Secondo l’assessora regionale all'Ambiente con questo provvedimento Regione Puglia intende fare chiarezza sui temi più sentiti dai cittadini e dalle amministrazioni che riguardano il costo del ciclo integrato dei rifiuti e l'impatto della TARI sulle famiglie e sulle imprese. L'affidamento a Fondazione IPRES ci doterà di uno strumento scientifico e oggettivo per mappare in dettaglio i costi, valutare la reale pressione fiscale della tassa sui rifiuti e analizzare le agevolazioni in vigore, permettendoci di individuare dove e come intervenire per ottimizzare la gestione e, in prospettiva, alleggerire il carico sui cittadini più fragili. È un passo necessario per una gestione trasparente ed equa.

Il progetto si articola in quattro Work Packages (WP) principali:

•             WP1: Ricognizione e analisi dei dati sulla produzione e i modelli di gestione dei rifiuti.

•             WP2: Mappatura dei costi del ciclo integrato.

•             WP3: Rilevazione della pressione fiscale della TARI.

•             WP4: Analisi dell'impatto sociale e delle agevolazioni.

ELEZIONI REGIONALI, ITALIA VIVA SOSTIENE ANTONIO DECARO

Il Comitato Italia Viva Gravina, in linea con quanto stabilito dal Partito, sosterrà la candidatura di Antonio DECARO a Presidente della Regione Puglia.

Pur non essendo stati coinvolti e quindi esclusi, siamo a testimoniare come riformisti la proposta politica con valori moderati, liberali e liberalsocialisti per non sposare posizioni della sinistra radicale e populista.

Questo non è un dettaglio, è un fatto politico che impoverisce il dibattito e la qualità dell’offerta agli elettori.

Nonostante ciò esprimiamo comunque il nostro sostegno al candidato Presidente Antonio DECARO in quanto ha da sempre rappresentato esempio e capacità di risoluzione dei problemi dei cittadini.

E gli vogliamo concedere fiducia.

In quanto uomini e donne che rappresentano un Partito non esprimeremo preferenze per altre Liste e Candidati a loro riconducibili.

 

                                                                    Il Presidente Cittadino Italia Viva Gravina

                                                                                        Michele VARRESE

Due mercati straordinari per le festività natalizie: la decisione della Giunta e i possibili contrasti con i commercianti locali

La Giunta Comunale ha deliberato ieri l’istituzione di due mercati straordinari in occasione delle festività natalizie. Le date individuate sono domenica 7 dicembre 2025 (Turno A) e domenica 4 gennaio 2026 (Turno B).

Secondo quanto riportato nel testo della delibera, le iniziative intendono offrire “un momento di intrattenimento e di svago per i cittadini, oltre a un’opportunità per i consumatori nel periodo natalizio”.
La decisione arriva anche a seguito delle richieste presentate dai concessionari dei posteggi del mercato e dalle associazioni di categoria, che hanno sollecitato l’Amministrazione a programmare in tal senso.

Tuttavia, la scelta di definire i mercati come occasioni di intrattenimento suscita qualche perplessità, tanto che in molti si potrebbero chiedere se non fosse il caso di inserire queste iniziative nel cartellone ufficiale degli eventi natalizi.

Resta poi da capire se la Giunta abbia valutato le possibili reazioni dei commercianti stabili — quelli che operano nei negozi della Città — che potrebbero vedere nei mercati straordinari una forma di concorrenza in un periodo già delicato per il commercio locale.