Cronaca
Corruzione + 71% nel 2014, 3 imprese su 5 chiudono dopo un controllo.
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21 Ago 2014
- Ultima modifica il Giovedì, 21 Agosto 2014 10:27
- Pubblicato Giovedì, 21 Agosto 2014 10:27
- Scritto da LA REDAZIONE
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La corruzione e l'equità fiscale sono i principali problemi che affliggono i contribuenti.
Non si può combattere l'evasione fiscale se non si sradica la corruzione diffusa che si registra nel nostro Paese, la corruzione provoca sia un danno diretto all'economia, generando costi insostenibili per le imprese, che un danno indiretto, allontanando quelle straniere dall'investire in Italia.
In Italia, nel primo semestre del 2014, la corruzione è cresciuta del 71% rispetto al 2013 raggiungendo un giro d'affari di 76 MLD di euro.
Anche lo stato di salute dei contribuenti peggiora. Sempre di più imprese italiane chiudono i battenti dopo aver ricevuto un controllo fiscale.
Nel I semestre del 2014, soltanto 2 imprese su 5, il 40,9%, che ricevono un controllo fiscale riescono a sopravvivere, contro il 93,2% registrato nel 2008.
Anche le richieste di rateizzazioni del pagamento delle imposte sono cresciute in maniera esponenziale unitamente all'uso del ravvedimento operoso: +122% nel 2014: 2 contribuenti su 3 non riescono più a pagare nei termini le imposte.
Nel I semestre del 2014 è cresciuta anche la sfiducia dei contribuenti nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, 3 su 4 (il 74,3%) chiedono la riforma del Garante del Contribuente e la riforma della mediazione tributaria (il 79,2%) perché non si sentono tutelati o perché non sono organi terzi.
Al contrario, cresce la fiducia nella Giustizia tributaria dell'2,2%, passando dal 86,4% del 2013 all'89,3% del 2014.
FISCO: AGOSTO, TAX COMPLIANCE -3,2%, EVASIONE +1,6%.
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19 Ago 2014
- Ultima modifica il Martedì, 19 Agosto 2014 09:03
- Pubblicato Martedì, 19 Agosto 2014 09:02
- Scritto da VINCENZO VARVARA
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Crolla ad agosto l'indice della Tax Compliance, che misura la fedeltà fiscale dei contribuenti, del 3,2% ed aumenta l'evasione fiscale del 1,6%. In Italia 4 italiani su 5 non capiscono perché si pagano le tasse.
La fedeltà fiscale dei contribuenti è scesa di 3,2 punti passando da 16,5% a 13,3% a causa dei pochi e scarsi servizi che gli italiani ricevono in cambio delle molte tasse che pagano.
Negli ultimi 5 anni l'imponibile evaso in Italia è cresciuto del 37,2% con punte record nel nord dove ha raggiunto il 39,7%.
Ogni contribuente italiano versa mediamente al fisco 11.930 euro all'anno, fra tasse, imposte e tributi vari, la cifra più alta tra i paesi dell'area euro, ma riceve in cambio in servizi sociali meno della metà, 5.260 euro, il più basso tra i principali paesi europei.
Dalla ricerca emerge che al primo posto tra i paesi che investono maggiormente nei servizi sociali troviamo la Francia, seguita dalla Germania, Svezia, Olanda, Inghilterra e Spagna con 8.120 euro.
L'indice della tax compliance è l'indice di fiducia dei contribuenti italiani. Esso rappresenta il comportamento dei contribuenti nei confronti dell'amministrazione finanziaria. La sua rilevazione avviene attraverso l'analisi di un campione di circa 5.000 contribuenti ed è costituito da due sub-indici, la stima dei contribuenti sulla situazione corrente (40%) e le previsioni per il futuro (60%)''. Il dato ha una forte influenza sulla politica monetaria e fiscale in quanto è l'indice della Tax Compliance. Più il valore è alto, più i contribuenti hanno conoscenza, informazione e certezza di poter contare sui propri diritti. Attraverso questa via c'è da attendersi una diminuzione delle evasioni fiscali insieme ad un incremento delle soluzioni pacifiche delle controversie.
L'evasione fiscale non si combatte né con Equitalia, né con gli spot televisivi, ma con i fatti. In Italia manca la certezza del diritto. Basta guardare ai rimborsi fiscali o al pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Lo Stato deve tornare ad essere credibile mantenendo le promesse prese, migliorare la qualità dei servizi e soprattutto rendere trasparenti i conti pubblici facendo comprendere ai contribuenti come amministrano e spendono i propri soldi, così come fa un amministratore di condominio.
Il Bastione medievale sarà rimesso a nuovo
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13 Ago 2014
- Ultima modifica il Mercoledì, 13 Agosto 2014 11:02
- Pubblicato Mercoledì, 13 Agosto 2014 11:02
- Scritto da VINCENZO VARVARA
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E’ la Ditta APULIA S.R.L., con sede in Gravina in Puglia ad essersi aggiudicata definitivamente l’appalto ad oggetto: “Progettazione esecutiva e esecuzione dei lavori del Bastione medioevale, Via Giudice Montea, Cavati”- Progetto di riqualificazione, fruizione del margine urbano e potenziamento dei sottoservizi.
La determina dirigenziale 06/08/2014 ha 06/08/2014 ha, infatti, aggiudicato definitivamente la gara e approvato lo schema di contratto per cui entro un anno circa saranno consegnati i lavori per una spesa di € 856.491,93 tutto incluso.
Una notizia che rende di gioia la comunità gravinese perché, a parte le opportunità di lavoro che ciò comporterà, la stessa potrà fruire di un sito che rappresenta ricchezza sotto ogni aspetto.
Il “Bastione medievale” che formava il vertice nord-ovest dell’antica cinta difensiva della città attraverso il ponte acquedotto collega l’abitato alla collina di Botromagno.
I paramenti lapidei del bastione, impostato su un basamento a scarpa che poggia sul masso roccioso, sono costituiti da blocchi squadrati di biocalcarenite (il tufo di Gravina) disposti a filari e nel tratto verticale della cortina figurano alcune aperture, parzialmente tamponate, per il tiro delle artiglierie.
Eretto alla confluenza fra via Fontana La Stella e via Giudice Montea, il baluardo domina il vallone in cui scorre il torrente, offrendo dalla sommità uno straordinario affaccio panoramico sul sito e il paesaggio circostante.
Il programma di valorizzazione dei beni ambientali e di interesse storico-archeologico presenti lungo la grave rappresenta un itinerario culturale in cui spicca l’habitat rupestre e la valorizzazione dei beni ambientali e di interesse storico-archeologico.
Altra situazione di incuria e degrado
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17 Ago 2014
- Ultima modifica il Domenica, 17 Agosto 2014 16:27
- Pubblicato Domenica, 17 Agosto 2014 16:27
- Scritto da VINCENZO VARVARA
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Siamo scoraggiati da questo disinteresse verso l’incuria che da più parti affiora nella nostra Gravina.
Erano le 13,30 circa di oggi e due turisti che si intravedono in foto, nello scendere le scale che conducono al “ponte dell’acquedotto” si mormoravano frasi che avevano a che fare con l’abbandono di un sito molto importante per la storia che rappresenta e per il turismo.
Automaticamente ho voluto scattare la foto per documentare, purtroppo, qual è la realtà, considerato che siamo in un periodo in cui parecchie persone potrebbero venire per ammirare le bellezze ambientali di cui disponiamo.
Non riusciamo a spiegarci l’atteggiamento di inerzia tenuto da chi è preposto al decoro della città, questo non rispondere, questo far finta di non vedere però si postano su fb; ci chiediamo: chi vi suggerisce questo atteggiamento?
Vorremmo offendervi per la “rabbia” che ci mettete in corpo, non per questioni politiche ma, se non siete capaci lasciate stare, abbandonate gli incarichi ma non si può accettare di vedere certi luoghi messi in quel modo e persone, gravinesi, preposte che non fanno nulla.
Ritorniamo alla foto per notare le erbacce sui gradoni, costruzioni abbandonate da tempo che hanno un impatto visivo orribile e nessuno interviene; sito posto al centro del Paese e a ridosso del “Bastione Medievale” sul quale stanno per iniziare lavori di restauro che comporteranno una buona quantità di spese e poi si lascia che il degrado continui il suo processo indisturbato.
Sindaco e intera Giunta, il vostro atteggiamento è proprio inspiegabile con l’aggravante che continuate a tacere, veramente dovreste vergognarvi.
Ospedale della Murgia: dura posizione del consigliere regionale G. Forte
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12 Ago 2014
- Ultima modifica il Martedì, 12 Agosto 2014 14:33
- Pubblicato Martedì, 12 Agosto 2014 14:33
- Scritto da VINCENZO VARVARA
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Non accenna a placarsi la polemica innescata dal Consigliere Regionale Giacinto FORTE circa la gestione, i disservizi dell’Ospedale della Murgia a cui si aggiungono le mancate promesse per quanto attiene l’apertura di nuovi reparti.
Ad un primo comunicato ne ha fatto seguito un altro in conseguenza delle dichiarazioni rilasciate dal Direttore Generale Colasanto.
"Con questa mia breve replica, non voglio certamente innescare una polemica, tanto stucchevole quanto inutile, ma una struttura ospedaliera che ha concluso la sua fase di rodaggio e che sta per spiccare il volo si ritrova con disservizi, difficoltà di collegamento, e soprattutto una voragine nell’organico del personale medico e sanitario.
“Non voglio entrare nel merito, neanche della filosofia gestionale ma di quello che doveva essere un Polo di eccellenza oggi c’è ben poco. Concludo dicendo che è nelle prerogative di un rappresentante istituzionale, quale io sono, quello di richiedere quello che è stato promesso in questi anni, alla Comunità della Murgia in campo medico e sanitario, per far uscire questo territorio dalla marginalità in cui è relegato da sempre. Per questo reitero la mia semplice richiesta di una visita , all’Ospedale della Murgia,, al massimo esponente politico della Sanità Pugliese: l’Assessore Donato Pentassuglia per constatare la situazione esistente. E mi dolgo del fatto dell’assoluta “indifferenza” delle forze politiche delle città murgiane, dei Sindaci e dei vari rappresentanti istituzionali, assenti in quella che dovrebbe essere una battaglia comune. E confermo la mia volontà di mettere in campo azioni eclatanti, come lo sciopero della fame, se questo può servire, per ridare dignità a questo pezzo di Murgia.
Come si nota dai toni è una battaglia civile che vorrà condurre con ostinazione: in fondo è vero che di quanto promesso durante la cerimonia di inaugurazione ad oggi non v’è manco l’ombra; noi ricordiamo solamente che si era in campagna elettorale e quella competizione ha portato l’ex assessore regionale alla sanità ad essere stata eletta al Parlamento Europeo.
Don Gelmini, GRAZIE
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14 Ago 2014
- Ultima modifica il Giovedì, 14 Agosto 2014 08:05
- Pubblicato Giovedì, 14 Agosto 2014 08:05
- Scritto da VINCENZO VARVARA
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Oggi si celebrano i funerali di don Gelmini, un prete un uomo che ha dedicato la sua vita nell’assistenza dei giovani alle prese con problemi di tossicodipendenza.
In questi giorni i mass media ed i network spopolano di commenti riguardante Robin Williams, un bravissimo attore ma che si è tolta la vita, di don Gelmini quasi nessuno sta fiatando.
Certo nel 2010 fu rinviato a giudizio per avere molestato sessualmente alcuni giovani ma queste accuse, mai provate, non hanno avuto una condanna e fino a prova contraria fino a quando non si termina un processo non si è colpevole.
Archiviato questo aspetto non si può però ignorare la grandezza di un uomo che alla richiesta: «Zi prete, dammi una mano, non voglio soldi ma sto male» ebbe, come conseguenza, l’inizio della sua attività di assistenza e recupero di tossicodipendenti poi concretizzata dalla Comunità Incontro.
La casa madre della Comunità Incontro è quindi diventata un moderno centro di accoglienza, dotato anche di strutture di assistenza sanitaria all’avanguardia. Un migliaio di ragazzi ogni anno esce dalla struttura di recupero. Si stima che siano almeno 300 mila quelli passati dalla comunità.
Evidentemente i modelli che fanno trend in questa società rispondono a criteri di immagine e non di sostanza, Murgiatime vuole ringraziare don Gelmini per la testimonianza che ha lasciato su questa terra che nessuna accusa infame potrà oscurare; per il resto ci penserà il buon DIO.
Ostinazione contro le avversità
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12 Ago 2014
- Ultima modifica il Martedì, 12 Agosto 2014 08:02
- Pubblicato Martedì, 12 Agosto 2014 08:02
- Scritto da VINCENZO VARVARA
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Leggevo diversi giorni fa di queste persone disabili a fare speleologia. A me verrebbe l’angoscia. E non perché sono disabile. Non soffro nemmeno di claustrofobia, però questi cunicoli, che per ficcarti nel cuore della Terra ti devi mezzo disarticolare, mi danno un senso di soffocamento. Ma c’è a chi piace, pur senza l’uso delle gambe
Tutta gente che si misura con realtà fuori dal comune, che si ritaglia una sorta di momento di libertà dalla quotidianità, come nella natura umana. Qui, però, è anche la disabilità d’ogni giorno a venire elusa. E infatti poi si torna a casa e ci si schianta contro il gradino all’entrata della panetteria più vicina.
Recentemente ho scoperto un artista le cui opere hanno un mercato e molti critici che le apprezzano. Si tratta di un bambino di sei anni con una malattia rara che non gli permette di muovere autonomamente quasi nulla del proprio corpo. Ecco, intervistando la madre mi sono emozionato. È una persona che, con la sua famiglia fatta di un marito e altri due figli, ha incorporato con tanto amore il deficit del bambino che l’obiettiva difficoltà del gestire una persona con una difficoltà così grave sembra non esistere
Ci sono sfide e sfide. Ci sono quelle che ti infili nel ventre del pianeta e, nonostante mille difficoltà, in quel momento sei libero dalle barriere dell’ambiente in cui vivi ogni giorno e ci sono quelle dove non puoi infilarti neppure i pantaloni se non hai qualcuno che te li mette. Ci sono ambienti differenti dove, paradossalmente, quelli che sembrano proporre più ostacoli si rivelano più vivibili perché quegli ostacoli sono così prevedibili che ti ci puoi preparare a priori. Se credessi negli eroi potrei dire che gli eroi sono quelli che tutti i giorni affrontano la sfida della disabilità cercando di integrarsi il più possibile in una società ancora sovente ostile. Ma non credo negli eroi, bensì nella determinazione, nell’amore e nella fiducia. E con queste certezze continuerò ad ammirare tutti coloro che si impegnano a combattere le avversità. Tutti quelli che ogni mattina si svegliano come un leone e una gazzella in Africa pronti per affrontare le grandi difficoltà della vita. Quegli imprevedibili accadimenti che qualcuno chiama fato e che in più d’un caso si potrebbero abbattere se la collettività volesse davvero farlo. Di cimenti così faremmo volentieri a meno.