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LabDem sul DDL Scuola
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11 Mag 2015
- Ultima modifica il Lunedì, 11 Maggio 2015 06:07
- Pubblicato Lunedì, 11 Maggio 2015 06:07
- Scritto da VINCENZO VARVARA
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Ieri è stata consegnata all’Eurodeputato Gianni Pittella, intervenuto ad un incontro presso il Laboratorio Democratico di Gravina una nota riguardante il DDL “la buona scuola”. L’Eurodeputato si è fatto carico di consegnarlo direttamente al Presidente Renzi perché si renda conto che la contrarietà al disegno di legge è diffusa e di tanto ne deve tenere conto.
Vi proponiamo il contenuto:
Signor Presidente,
la componente scuola del Laboratorio Democratico di Gravina in Puglia, visto e analizzato il Disegno di Legge, presentato alla Camera dei Deputati il 27 marzo 2015, dal titolo “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”,
considera e rileva le seguenti forti criticità:
1. L’idea di scuola-azienda non condivisa da tutto il personale scolastico che vorrebbe una scuola intesa come comunità educante;
2. No al Preside manager con superpoteri in materia di:
· Bonus stipendiale;
· Reclutamento docenti;
· Pof.
3. Chiamata diretta da parte del Dirigente Scolastico, norma contrastata da tutti, docenti e sindacati;
4. Immissione in ruolo con albo territoriale da aggiornare con maggior attenzione al ricongiungimento dei docenti alle famiglie;
5. Contratto non aggiornato da sette anni e il finanziamento da parte dei privati (5 per mille) non deve essere rivolto alle singole scuole ma ad un fondo nazionale da ripartire in maniera equa.
Il preside decide a chi dare il bonus di aumento stipendiale secondo criteri meritocratici non definiti ma arbitrari.
Il Dirigente Scolastico decide e recluta i docenti della propria scuola, cosicché un preside con competenze in scienze sceglie un docente di latino per il suo liceo e così via se ne potrebbero fare tanti altri esempi, avviandoci verso uno scenario corrotto e clientelare. Citiamo a mo’ di esemplificazione l’affidamento dell’alunno disabile ad un insegnante che le farà tutte pur di ottenere l’alunno meno problematico o con disabilità lieve con un orario più comodo e confacente alle proprie esigenze.
Attualmente i presidi sono molto impegnati nel reperire fondi europei utilizzando lo staff di segreteria e nominando gli esperti di propria fiducia percependo congrue percentuali sugli introiti intorno al 10%, cosicché possono guadagnare fino a 50.000 euro di extra. Noi insegnanti ci mettiamo in gioco ed accettiamo anche di essere valutati in base a criteri oggettivi e non soggettivi.
Noi insegnanti vogliamo la riforma della scuola per potenziare la didattica ed adeguarla all’esigenza dell’utenza. Vogliamo un preside che entri nelle classi ed interagisca con insegnanti e alunni come un Pater Familias e non come un manager aziendale che cura i propri interessi. Vorremmo un preside più preside, che si boccino alunni non meritevoli e non si applichi il buonismo a tutti i costi pur di non perdere classi.
Recupereremo, così, credibilità, lavorando in sinergia con tutto il personale della scuola.
Al Presidente Renzi chiediamo di applicare una politica di sinistra: trasformare la scuola in azienda può andar bene senza un padrone, dove tutto il personale scolastico sia azionista della scuola bene comune.
Il lavoro si regola per contratto, non per editto.
Non solo rimane il blocco del contratto, ma la legge interviene sulla retribuzione, sull’orario e sulla progressione economica lasciando il comparto scuola senza regolamentazione.
La nostra è una proposta con obiettivi chiari: vanno corrette le misure riguardanti i precari, i superpoteri ai Dirigenti Scolastici e il contratto.
Gravina in Puglia, 10-05-2015
La Componente Scuola di LabDem
di Gravina in Puglia
Prof. Pietro Nolasco
Prof. Girolamo Losacco
Prof.ssa Nicoletta Elia
Prof.ssa Maria Capozza