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Cultura ed Eventi

IL PALADINO DEL - LEI – HA LASCIATO IL MONDO DEI VIVI

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MAX PFISTER: grande maestro di scienza linguistiche, uomo umile e generoso.  

Il 2012 fui a Zurigo, unitamente a molti  studiosi di varie nazioni europee per festeggiare l’ottantesimo compleanno di Max Pfister,  uno degli studiosi più qualificati di linguistica italiana. I festeggiamenti di quel compleanno furono i più grandiosi di tutti quelli a cui avevo partecipato.  In occasione di quel compleanno, alcuni suoi allievi lanciarono strali velenosi che lo ferirono profondamente, procurandogli germi e virus che lo hanno eroso e portato ad una fine precoce.

Egli, nell’autunno di quello stesso anno, su sollecitazione del sottoscritto e della prof.ssa Marisa D’Agostino, (rispettivamente presidente della Pro Loco Gravina UNPLI e dell’Associazione Culturale “Amici della Fondazione E. Pomarici Santomasi”),  realizzò per Gravina  tre “Giornate Internazionali di Studi Linguistici” (11, 12, 13 novembre 2012) sul tema “Correnti Linguistiche e Correnti Culturali in Italia Meridionale-Identità e Dinamiche-“  con la partecipazione dei più illustri filologi italiani e stranieri. Il tutto per progettare e avviare la realizzazione di un Dizionario Etimologico del Dialetto di Gravina.

Pfister ha formato e guidato i suoi collaboratori con uno stile tutto suo, con continue innovazioni, ha elevato l’Italiano come lingua internazionale della linguistica (storica)

Il compianto Max si è distinto “per il suo carattere, rigoroso ma non austero, esi­gente ma non dispotico, severo ma mite, serio ma sorridente”. Egli ha saputo coagulare intorno al suo progetto e lavoro numerosissimi collaboratori, tedeschi, italiani, svizzeri, molti dei quali sono diventati suoi amici. La sua officina presso l'U­niversità di Saarbriicken è stato un laboratorio dove si sono formate almeno due generazioni di studiosi di linguistica italiana. Della seconda generazione ho fatto parte anch’io dal 1996.  

Tutti i linguisti italiani hanno dimostrato riconoscenza, con il loro lavoro, con i loro suggerimenti, con la loro condivisione delle esperienze di ricerca. Purtroppo l'Italia non ha onorato il grandissimo e benmerito studioso della lingua italiana e non ha sostenuto, come spettava di dovere, l'opera che Max Pfister ha diretto e realizzato.

Per i suoi grandi servigi alla lingua e cultura italiana ha conseguito molte lauree honoris causa; in Italia presso l’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, presso le Università di Lecce, di Torino, di Roma ("La Sapienza"), di Palermo.

Il LEI è l’opera più sublime a cui fanno da corona tantissime pubblicazioni in varie lingue che risultano, soprattutto,  strumenti e guide per tutti coloro che si consacrano agli studi di filologia linguistica.

Il prof. Francesco Sabatini, presidente dell’Accademia della Crusca scrisse:  "… Si dice spesso che il LEI è uno specchio delle potenzialità presenti in Europa:  mente svizzera, denaro tedesco, manodope­ra italiana. Io mi auguro che in altri campi le cose vadano diversamente; il fatto che in un'impresa che riguarda la lingua italiana e i suoi dialetti l'Italia ci metta, oltre alla lingua, solo il lavoro di alcuni suo connazionali e null'altro di più concreto, pare a me, motivo di vergogna per lo Stato di cui sono cittadino". Certo per noi Italiani è motivo di vergogna e di somma ingratitudine per non aver sostenuto il LEI ma, soprattutto, l’uomo che ha consacrato la sua giovinezza, i suoi diletti, i suoi svaghi, la sua vita per realizzare il più grande monumento linguistico che mente umana abbia saputo ideare, progettare e portare avanti ad ogni costo.

MAX ! Sei stato e sarai modello di padre e maestro delle scienze linguistiche per tantissimi giovani italiani e la tua opera (LEI) è e sarà GRANDE MONUMENTO  AD IMPRITURA MEMORIA. SE IL TUO CORPO SCOPARE TU SEI E SARAI PRESENTE SEMPRE NEL CUORE, NELLA MENTE,  NEI PENSIERI, NEGLI STUDI E PUBBLICAZIONI DEI TUOI EREDI FILOLOGI E LESSICOGRAFI!

UNA PRECE ED UN RICORDO!

 

Fedele RAGUSO allievo e collaboratore

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