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Cultura ed Eventi

Alzheimer, i ricordi svaniti

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Pubblicare notizie non deve essere raccontare solo cronaca ma far trasparire sentimenti e per quento ci è parso giusto divulgare la seguente nota pervenutaci:

«Dio ci ha donato la memoria, così possiamo avere le rose anche a dicembre». Lo scriveva James Matthew Barrie, padre di Peter Pan.

In occasione della Giornata mondiale per la lotta contro l’Alzheimer, (21 settembre) è stato trasmesso un cortometraggio in cui si racconta la solitudine e il disorientamento in cui sprofonda chi deve fare i conti con questa malattia subdola e crudele. E mentre il personaggio scrive nero su bianco le sue emozioni, quasi per fermarle nell’inchiostro a dispetto di quel «tempo che non fa più da fissativo ma da solvente», ci si trasforma, ci si sgretola, ci si sfuma in uno sguardo che si perde e si confonde proprio come si perdono e si confondono le parole di chi, a causa della malattia, non le afferra più. In quel lento ma costante regredire che inverte i ruoli, facendo diventare i figli genitori di chi li ha messi al mondo, ribaltano il senso del tempo e capovolgono le dinamiche affettive. Generando in chi subisce lo straniamento dell’Alzheimer un senso di vergogna per ciò che non si riesce più a fare, nel tentativo estremo di conservare ancora quella dignità senza cui ogni persona si sente confusa e fuori posto.

Il film breve “A noi piace corto”, vuole «fare entrare chi guarda in questa piccola storia di una malattia terribile come l’Alzheimer attraverso la storia di un uomo che ha vissuto una vita gioiosa finché non lo aggredisce la malattia, che porterà lui e la sua famiglia ad attraversare un dolore quasi “cosciente”» E
«Ogni giorno mi spengo poco per volta e ho dimenticato il tuo volto. Mi chiedono se la mia disperazione sia pari alla tua assenza, no, è qualcosa di più: è un gesto di morte fissa che non ti so regalare».

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