Cultura ed Eventi
DIFESE DEL COMUNE DI GRAVINA CENSITE
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09 Ott 2017
- Pubblicato Martedì, 10 Ottobre 2017 01:19
- Scritto da la redazione
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Completiamo la conoscenza su quel che fu il Bosco di Gravina DIFESA GRANDE, per questo presentiamo ai lettori gli“Atti prelíminari ed apprezzo del Comune di Gravina dell'anno 1754, per la formazione del catasto del 1894 “
L’Università di Gravina, possiede li seguenti Beni, Rendite e Gabelle e possiede li seguenti Pesi Universali.
Un bosco di arbori di cerse detto la Difesa Grande di capacità di carra ottantaquattro, in cui li poveri vi hanno il ius di legnare a legne in collo seu alla collata solamente, senza che altra persona di qualsiasi stato e grado vi possa andare o mandare a legnare colle cavalcature sotto la pena contenuta nella Capitalizzazioni di essa Università, ch'è di ducati sei a soma,
Un'altra difesa chiamata la Pescara anche di erbaggio serrato di capacità di carra quindeci, confinante colli beni del Venerabile Convento di S. Francesco, quelli di Michelangelo Calderoni, contrada di S. Angiolo ed altri confini.
Un'altra difesa di erbaggio serrato di carra ventiquattro chiamata Lamacolma confinante colli terreni della Sig. Caterina Pomarici Santomasi, quelli di S. Maria del Piede, quelli de' Sigg. fratelli De Meninni ed altri, quali sono sopradette tre difese si sogliano dare in affitto per uso di erbaggio di ogni sorta di animali a riserba dei neri, con averci li Cittadini il ius di far pascolare li bovi, e vacche' arativi colla terza parte dei genchi indomiti, che vanno dentro le carovane dei bovi, e sogliono fittarsi le difese suddette da circa annui ducati 2550.
OMISSIS
Le difese erano territori con particolarità ambientali e paesaggistiche di proprietà comunali e feudali soggetti a vincoli di conservazione (oggi si definiscono ZSC e a limitazioni di sfruttamento per i comuni beneficiari, costituiti, soprattutto, da cittadini poveri: era vietato arare e seminare, far pascolare gli animali che strappano l'erba alla radice. Per gli altri animali I cittadini avevano diritto di pascolo gratuito per tutti gli animali, salvo quelli che strappano erba. I forestieri che chiedevano uso di pascolo pagavano i diritti di « fida » o statonica in gergo locale.. Facevano eccezione gli abitanti di Matera, legata a Gravina da antichi vincoli di amicizia che prevedevano tra l'altro «acqua ed erba comune».
Il comune di Gravina conseguì la Difesa Pescara, dopo che fu bonificata. Quest’ultima Difesa di quindici carra, fu nel 1811 quotizzato ed assegnato a censo a disoccupati e indigenti contadini gravinesi.
I poveri di Gravina avevano il permesso speciale, per antica consuetudine, di prendere nei boschi tutta la legna che potevano trasportare solamente sulla propria spalla (collata) e potevano raccogliere tutti i frutti naturali (ghiande, bacche, frutti di bosco, funghi, asparagi, verdure).
Fedele RAGUSO