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Cultura ed Eventi

DIFESE DEL COMUNE DI GRAVINA CENSITE

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Completiamo la conoscenza su quel che fu il Bosco di Gravina DIFESA GRANDE, per questo presentiamo ai lettori gli“Atti prelíminari ed apprezzo del Comu­ne di Gravina dell'anno 1754, per la formazione del catasto del 1894 “                         

L’Università di Gravina, pos­siede li seguenti Beni, Rendite e Gabelle e possiede li seguenti Pesi Universali.

Un bosco di arbori di cerse det­to la Difesa Grande di capacità di carra ot­tantaquattro, in cui li poveri vi hanno il ius di legnare a legne in collo seu alla collata solamente, senza che altra persona di qualsiasi stato e grado vi possa andare o mandare a legnare colle cavalcature sotto la pena contenuta nella Capitalizzazioni di essa Università, ch'è di ducati sei a soma,

Un'altra difesa chiamata la Pescara anche di erbaggio serrato di capacità di carra quindeci, confinante colli beni del Venerabile Con­vento di S. Francesco, quelli di Michelangelo Calderoni, contrada di S. Angiolo ed altri con­fini.   

Un'altra difesa di erbaggio serrato di car­ra ventiquattro chiamata Lamacolma  confinante colli terreni della Sig. Caterina Pomarici Santomasi, quelli di S. Maria del Piede, quelli de' Sigg. fratelli De Meninni ed altri, quali sono so­pradette tre difese si sogliano dare in affitto per uso di erbaggio di ogni sorta di animali a riserba dei neri, con averci li Cittadini il ius di far pascolare li bovi, e vacche' arativi colla terza parte dei genchi indomiti, che vanno den­tro le carovane dei bovi, e sogliono fittarsi le difese suddette da circa annui ducati 2550.                           

OMISSIS

Le difese erano territori con particolarità ambientali e paesaggistiche di proprietà comunali e feudali soggetti a vincoli di conservazione (oggi si definiscono ZSC e a limitazioni di sfruttamento per i comuni beneficiari, costituiti, soprattutto, da cittadini poveri: era vietato arare e seminare, far pascolare gli animali che strappano l'erba alla radice. Per gli altri animali I cittadini avevano diritto di pascolo gratuito per tutti gli animali, salvo quelli che strappano erba. I forestieri che chiedevano uso di pascolo pagavano i diritti di « fida » o statonica in gergo locale.. Facevano eccezione gli abitanti di Matera, legata a Gravina da antichi vincoli di amicizia che prevede­vano tra l'altro «acqua ed erba comune».

Il comune di Gravina conseguì la Difesa Pescara, dopo che fu bonificata. Quest’ultima Difesa di quindici carra, fu nel 1811 quotizzato ed assegnato a censo a disoccupati e indigenti contadini gravinesi.

I poveri di Gravina avevano il permesso speciale, per antica consuetudine, di prendere nei boschi tutta la legna che potevano trasportare solamente sulla propria spalla (collata) e potevano raccogliere tutti i frutti naturali (ghiande, bacche, frutti di bosco, funghi, asparagi, verdure).

                                Fedele RAGUSO

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