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Cultura ed Eventi

C’ERA UNA VOLTA LA “DIFESA GRANDE” DEL POPOLO DI GRAVINA

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Ciò che fu il Bosco di Gravina DIFESA GRANDE, costituisce, oggi, solo un bellissimo e nostalgico ricordo per tutti i benefici che godevano i poveri e la comunità del gravinese che assicuravano consistenti guadagni. Il BOSCO era detto Difesa Grande perché era la Difesa più grande di tutte le altre 84 carra (1 carro = 36 tomoli (tomolo pari a are 54,00) – totale tomoli 3.024 – Ha. 16 mila circa). La Difesa Grande era una risorsa e non un peso!

I territori boschivi dette “difese” erano le più estese e preziose per l’economia locale. Il termine “Difesa” potrebbe corrispondere all’attuale sigla Z.S.C. (Zona di Salvaguardia e Conservazione) a cui si abbinava il termine “Produttiva” come era e dovrebbe essere ancora oggi. Fermarsi dietro i termini salvaguardia e conservazione significa e significherebbe abbandono allo stato naturale e al degrado con tutti i pericoli derivanti. Infatti, la politica perseguiti negli ultimi decenni ha voluto tutela e salvaguardia ad ogni costo ma non ci si è posto il problema dei rischi derivanti dall’abbandono e dalla mancata manutenzione necessaria e prevenzione dagli incendi che in altri tempi avveniva con boschi e forese vissute e fruite da animali e uomini in stretta simbiosi. In questi ultimi anni si sono registrati catastrofici incendi e distruzioni ovunque con la perdita di specie floristiche e faunistiche.

 È giusto e necessario che i cittadini di Gravina conoscano le ricchezze principali del territorio comunale di ieri e le tutele che si attuavano per ben salvaguardarle e renderle produttive.  Il territorio era ricco di risorse naturali: flora, fauna (dei boschi), sorgenti di acque potabili, terreni seminativi e pascoli, le murge del pascolo, le cave di pietra, tufo, bauxite.

Per dovere di informazione e conoscenze storiche si offre alla lettura e informazione  quanto riportato da preziose fonti storiche - catasti antichi:

DIFESE DEL COMUNE DI GRAVINA CENSITE

1608 (Apprezzo del geometra  Virgilio De Marino)

 “defesa della mocolla”

“Detta università have una defesa detta la macolla distante dalla citta miglia sette confina con la defesa del aspro di carra circa vìnti sei, dela quale si vende lo herbagio

 

defesa delli bovi  (OGGI BOSCO COMUNALE DIFESA GRANDE)

Have ancora un altra defesa detta delli bovi distante dalla detta città circa miglia sei di carra 72 della quale si vende l'herba et tutta boscosa nella quale ognuno ha potenza d’andare a legnare delle legna morte di detto bosco, ma non possono andare con animali, solo in collo et con esso bosco viveno la maggior parte di poveri d’essa città.

           

Vi è un altra defesa detta lo Aspro di carra 36 distante da Gravina per miglia diece dalla parte de spinnazzola dalla quale terra è distante circa sei miglia et sta poco distante dalla defesa di monte serico et dallo gariglione miglia tre, confi­na con lo territorio di santa maria di pende et con la defesa della università detta lamacolla et si ci va in piano et in car­rozza.

La detta defesa è tutta campagna rasa senza alcuno alboro et è seminatone tutta, dove quando se ci seminasse si fanna bona racolta tanto più per esserli vicino la defesa della macolla dove lo patrone potria tenere li soi animali come primo cittadino.

In detta defesa vi è uno pozzo d'acqua sorgente si bene haverria bisogno di più acqua et vi sono cacce di lepori, caprij et volpe.

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