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Cultura ed Eventi

Delusione a causa di barriere architettoniche

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Un giorno da vivere con amici ed ammirare le bellezze naturali rappresentate dalle cascate San Fele.

La gioia è strozzata ad un ragazzo con difficoltà a deambulare, il percorso non è fruibile a chi deve servirsi di ruote al posto delle gambe per potersi muovere e allora, per l’ennesima volta, sei avvolto dalla delusione.

Ancora una volta ci si trova di fronte a situazioni che rasentano l’inciviltà, da tempo si parla di turismo accessibile ma spesso ai fiumi di parole non seguono i fatti ma Carmine Antonio Manfredi non ci sta, denuncia pubblicamente quanto gli è capitato il giorno di ferragosto.

«Mi chiamo Carmine Antonio Manfredi e scrivo da Gravina in Puglia. Sono un ragazzo portatore di handicap al 100% che si sposta quotidianamente in macchina e carrozzina. Discutendo con alcuni amici su come trascorrere la prossima giornata di Ferragosto, è stata presa la decisione di visitare le cascate di San Fele con annessa escursione. Il sottoscritto non è stato considerato per questa uscita, in quanto il percorso da seguire durante l’escursione non sarebbe progettato per persone disabili che troverebbero ostacoli insormontabili».

«Vi chiedo - continua il giovane - se sono previsti percorsi alternativi per poter permettere a persone con disabilità di visitare le Cascate di San Fele e di trascorrere una giornata alternativa. Ho visto che i percorsi sono pensati per gli appassionati di trekking, ma sono anche del parere che non si debbano chiudere le porte a nessuna occasione che possa far aumentare il numero di potenziali visitatori di questo stupendo paesaggio naturale».

Come sempre, imbarazzo dall’altra parte e così il presidente dell’associazione intenta a promuovere il luogo non può che prendere nota e di augurarsi che ci si possa intervenire, “…in fondo - dice - basterebbe migliorare i tracciati esistenti per consentire ai portatori di handicap di essere accompagnati agevolmente, nonostante  ci siano risorse a disposizione dal 2012 non si capisce perché le Istituzioni non intervengano”.

La storia, purtroppo, è sempre quella ma mai si demorderà, Carmine Antonio è un esempio.

 

 

 

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