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Una diagnosi giusta senza una terapia necessaria a che serve?

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L'analisi è condivisibile. Non fa una piega. E' da sottoscrivere. Siamo dinanzi ad una perfetta diagnosi. Manca la terapia. Una associazione culturale, come la firmataria, si deve fare carico delle proposte, che sono mancate. Proposte operative non se ne sono lette circa, per esempio, il recupero e la fruibilità della zona archeologica di Botromagno e del Padreterno; circa la possibilità del recupero alla fruizione delle numerose chiese rupestri chiuse, abbandonate, dimenticate e violentate dal tempo e, forse, anche dalla mano dell'uomo; circa il restauro degli affreschi di san Vito Vecchio, lasciati al loro più nefasto e negligente destino; circa la possibilità di istituire la rete o il polo museale archeologico, che faccia tornare, dalle loro sedi provvisorie, a Gravina, i reperti della nostra storia, della nostra civiltà antica, patrimonio della nostra ancestrale cultura. Non avendo mai fatto ciò, non pensando a fare ciò, non ci si può lamentare che Matera ci dimentichi. Siamo noi la comunità fuori dal coro, quando, invece, dovevamo e potevamo stare dentro i migliori circuiti internazionali, a pieno titolo, con vigore ed orgoglio. La nota dolente, in tutto questo contesto, è stata quella di assistere alla nomina di persone, inserite nell'ambito della giunta comunale, piene e colme dalla più crassa inesperienza, contenitori vuoti di ignoranza circa la conoscenza di tematiche, argomenti problemi. Ad aggravare e a peggiorare la cosa, è stato il sapere che il cosiddetto primo cittadino ha tenuto per se la delega alla cultura, insieme ad altre di particolare e personale interesse; quella delega che cozza con la sua atavica ignoranza, il suo proverbiale e collaudato disinteresse per la valorizzazione dei beni culturali. Finora, non uno straccio di delibera finalizzata alla presentazione di progetti per attingere finanziamenti da destinare agli argomenti sopraccennati. Solo e ancora delibere di contributi, di sperpero di denaro pubblico per minutaglie, per miserie culturali fatte passare o contrabbandate per cultura. Tutto ciò non è solo indecente, ma vergognoso, squallido, mortificante, anche se il popolo elettore gravinese ha voluto così. Partendo dalla propria incultura e facendosi rappresentare da altri soggetti ancora e più pericolosamente incolti.

Questo è un commento di "Dov’è la politica?"

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