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Politica

Dov’è la politica?

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 Siamo di fronte ad un’indecenza totale.

È indecente che già nel primo consiglio comunale, convocato dopo un mese e mezzo dalle elezioni, vengano  chieste tre sospensioni;

è indecente che tre consiglieri  della maggioranza abbandonino la seduta e non partecipino al voto per l’elezione del presidente del consiglio, espressione della stessa maggioranza;

è indecente che un consigliere di minoranza passi in maggioranza “per il bene del paese” e un consigliere di maggioranza si dichiari indipendente e abbandoni il gruppo di appartenenza;

è indecente che alcuni consiglieri comunali in privato si dicano nauseati e in pubblico  siano muti;

è indecente che il sindaco su tutta la vicenda non abbia proferito parola, quasi a voler far credere che fosse tutto previsto, seguendo la logica del primo mandato;

è indecente che una città assonnata e quasi normalizzata sembri assecondare simili atti;

è indecente che un sistema elettorale consenta un suffragio ipergonfiato,  spesso inspiegabile e gli eletti diventino  gestori di se stessi;

è indecente la mancanza di partiti e di una classe politica degni di questo nome;

è indecente che venga svenduto il proprio voto che rappresenta il più alto e nobile atto di libertà individuale;

sono indecenti le nostre scelte; sono indecenti e vergognosi atti che consentono a consiglieri e forze politiche facenti parte di una  coalizione politica, di determinare la scelta del candidato sindaco della coalizione contrapposta;  

è indecente che i tanti consiglieri comunali e dirigenti di partito coscienziosi e amanti della Politica, non esprimano la loro  ripugnanza verso  simili comportamenti  e  non abbiano il coraggio di rifiutare comportamenti opportunistici; a noi tutti  il coraggio di denunciare simili strutture per non essere tacciati di connivenza e corresponsabilità.

Un detto latino recita: mentre a ROMA SI DISCUTE SAGUNTO BRUCIA.  Mentre noi parliamo di indecenza politica, in altri luoghi si programma il futuro e Gravina resta fuori.

 In  una trasmissione  televisiva di alcuni giorni fa il sindaco di Matera dr De Ruggeri annunciava:  

 “Matera deve diventare sede della conservazione culturale italiana anche attraverso l’istituzione di un nuovo corso di laurea, unico in Italia; a La Martella sarà costituita l’officina della cultura che darà spazio a circa 400 giovani, nell’ambito dei progetti culturali e creativi ; con il comune di Altamura abbiamo dato vita al Parco monotematico dell’uomo, avendo già costituito un  comitato scientifico che vede come responsabile l’ex ministro Ray; con il comune di Acquaviva si è dato vita al parco monotematico delle Acque; con Irsina al parco della Pittura e dell’arte di Mantegna; con Melfi al  parco tematico su Federico II; con Venosa al parco tematico su Orazio”. Lecito chiedersi: e Gravina?

Alcuni giorni dopo l’assessore regionale Capone, esponente di spicco del partito democratico, parlava di rilancio del parco archeologico di Savelletri; per chi ha avuto la possibilità di visitarlo, pur  degno di considerazione, non penso possa averne più del nostro, ormai abbandonato a  se stesso e, quindi, normale, anche in questo caso, porsi la domanda: parco archeologico di Gravina, perché no?

 Non comprendere la visibilità turistica che potrebbe ricadere sulla nostra comunità dall’evento che ha catapultato Matera nella globalità culturale e turistica, sarebbe da incoscienti; farsi sfuggire questa occasione, rappresenterebbe una grave perdita e forse, come spesso affermiamo, l’ultima occasione.

 Siamo in forte ritardo. Riteniamo indispensabile che si proceda con programmazioni di alto profilo, coinvolgendo possibilmente i cittadini, le associazioni, gli enti preposti e gli operatori del settore.

 Il 2019 è ormai alle porte ma diamo la sensazione  di essere molto lontani sia con la mente che con  le opere.

Gravinesi svegliamoci! Oltre a contrastare comportamenti indecorosi, spetta a ciascuno di noi il dovere  di adoperarsi perché si  recuperi il tempo perduto; è di ogni cittadino l’obbligo di sorvegliare e sollecitare.

                                                                                                                                                                                                                                                                     Associazione politico-culturale Gravina 2017-2019


 

Commenti (4)
I difensori del nulla, del niente.
4Martedì, 08 Agosto 2017 11:31
Pinuccio

Dei difensori ad oltranza dell'amministrazione comunale, ovvero degli asini che ragliano, dei cavalli che nitriscono e si nutrono solo della biada del potere; di cani che abbaiano, dei lupi che ululano, dei gatti che miagolano, delle cicale che friniscono, dagli uccelli che cinguettano nei nidi degli amori perversi e pervertiti; degli elefanti che barriscono o dei leoni che ruggiscono, la città non sa che farne. Pertanto, se la democrazia è spillare voti, quasi fosse birra alla spina, è anche quella di criticare e contestare cialtroni e miserabili, parassiti di una logica e di una politica dedita ad imporre o pensare di imporre la dittatura del pensiero unico, facendolo passare per democratico

la rabbia che brucia
3Lunedì, 07 Agosto 2017 16:26
mimmo matera

Signor Raguso ma si rende conto che il cittadino di Gravina ha votato Alesio Valente? Non accetta?? La democrazia è questa. Purtroppo il potere (che la citta' a lei nn potra' mai dare)......logora chi non ce l'ha. Lei dovrà sapere che il tempo è galantuomo. Ti invito a fare il......galantuomo e a parlare al tempo. A quell'altro signore non rispondo in quanto il suo linguaggio da scaricatore di porto nn lo accetto. Buone vacanze.

ALTRA STAGIONE DI INDECENZE!
2Lunedì, 07 Agosto 2017 07:58
Fedele RAGUSO

Leggo appena questa mattina le risultanze del Primo Consiglio Comunale della Seconda Tornata del VALENTE ... IN PRIMIS..."NON SI E' EVIDENZIATO E STIGMATIZZATA L'INDECENZA DEL VALENTE! " Articolo evidenzia una sequenza di indecenze avvenute nel primo consiglio di insediamento della seconda tornata del Valente, che si è glorificato e si glorifica di essere stato confermato con tante preferenze assicurate dai candidati delle 8 liste di portatori d'acqua, tra cui c'erano ben conosciuti affamati di potere per poter soddisfare propri interessi. Quel che si è denunciato in campagna elettorale è affiorato senza alcun velo: si è già registrato una accozzaglia di "avvoltoi" bramosi di entrare nella cerchia dei poteri e degli affari. . Inutile soffermarsi su uomini e vicende del Consiglio ..dove si è registrata la "GRANDE E INACCETTABILE INDECENZA DEL VALENTE"! Il signor "SINDACO" che desidera governare per il bene della città avrebbe dovuto (anzi dovrebbe dimettersi) dimettersi difronte a cotanti spettacoli di inciviltà politica e sociale, che non saranno sicuramente gli unici! Il tormentone del "Come Prima....(meglio dire) PEGGIO DI PRIMA." era previsto, per cui Gravina dovrebbe rassegnarsi a vivere un'altra stagione di non politica, di non amministrazione ma di battaglie tra i pirati che hanno assaltato la "Nave del palazzo di città" con ogni mezzo e con ogni forma in dispregio di ogni legge morale e di ogni democrazia. DAL PRIMO CONSIGLIO DI GUERRA SI E REGISTRATO CHE IL VALENTE è il "PRIMO INDECENTE " di tutta la vicenda vissuta!! Se non si dimetterà sarà il "Peggior Indecente" di tutta la popolazione che ha posto la croce di preferenza sul suo nome! Votare quei signori dell'Indecenza per " false promesse ... pochi spiccioli è stato facile sarà difficile mandarli via dalle "mangiatoie" e per la cittadinanza sarà altro "Calvario" di sofferenze e privazioni!

Una diagnosi giusta senza una terapia necessaria a che serve?
1Lunedì, 07 Agosto 2017 06:16
Pinuccio

L'analisi è condivisibile. Non fa una piega. E' da sottoscrivere. Siamo dinanzi ad una perfetta diagnosi. Manca la terapia. Una associazione culturale, come la firmataria, si deve fare carico delle proposte, che sono mancate. Proposte operative non se ne sono lette circa, per esempio, il recupero e la fruibilità della zona archeologica di Botromagno e del Padreterno; circa la possibilità del recupero alla fruizione delle numerose chiese rupestri chiuse, abbandonate, dimenticate e violentate dal tempo e, forse, anche dalla mano dell'uomo; circa il restauro degli affreschi di san Vito Vecchio, lasciati al loro più nefasto e negligente destino; circa la possibilità di istituire la rete o il polo museale archeologico, che faccia tornare, dalle loro sedi provvisorie, a Gravina, i reperti della nostra storia, della nostra civiltà antica, patrimonio della nostra ancestrale cultura. Non avendo mai fatto ciò, non pensando a fare ciò, non ci si può lamentare che Matera ci dimentichi. Siamo noi la comunità fuori dal coro, quando, invece, dovevamo e potevamo stare dentro i migliori circuiti internazionali, a pieno titolo, con vigore ed orgoglio. La nota dolente, in tutto questo contesto, è stata quella di assistere alla nomina di persone, inserite nell'ambito della giunta comunale, piene e colme dalla più crassa inesperienza, contenitori vuoti di ignoranza circa la conoscenza di tematiche, argomenti problemi. Ad aggravare e a peggiorare la cosa, è stato il sapere che il cosiddetto primo cittadino ha tenuto per se la delega alla cultura, insieme ad altre di particolare e personale interesse; quella delega che cozza con la sua atavica ignoranza, il suo proverbiale e collaudato disinteresse per la valorizzazione dei beni culturali. Finora, non uno straccio di delibera finalizzata alla presentazione di progetti per attingere finanziamenti da destinare agli argomenti sopraccennati. Solo e ancora delibere di contributi, di sperpero di denaro pubblico per minutaglie, per miserie culturali fatte passare o contrabbandate per cultura. Tutto ciò non è solo indecente, ma vergognoso, squallido, mortificante, anche se il popolo elettore gravinese ha voluto così. Partendo dalla propria incultura e facendosi rappresentare da altri soggetti ancora e più pericolosamente incolti.

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