Cultura ed Eventi
Tradizione di San Michele delle grotte
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03 Mag 2017
- Pubblicato Mercoledì, 03 Maggio 2017 03:52
- Scritto da la redazione
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Le “Grotte di San Michele”, la prima cattedrale cittadina, la più grande e importante chiesa rupestre di Gravina. All'interno, l'edificio è costituito da cinque navate terminanti in absidi, divise da 14 pilastri su cui si possono ammirare resti di affreschi. Degna di nota la piccola statua in pietra del Gargano di San Michele; e un dipinto cinquecentesco raffigurante la crocifissione.
Il 6, 7 e l’8 maggio Gravina in Puglia renderà omaggio a san Michele delle Grotte, il santo dei poveri, della natura e del soccorso. Una festa che coniuga fede e storia, tradizioni e speranza, sia pure più modesta, è stata sempre suggestiva efolkloristica.
Il rito seguiva la tradizione garganica: la mattina si celebrava la messa cantata in cattedrale con il pontificale del vescovo, partecipavano tutti i capitolari con cappa magna e gran quantità di gente; subito dopo seguiva una solenne processione dalla cattedrale sino alla chiesa-grotta. Lungo il percorso di andata, i canonici cantavano l'inno di S. Michele in latino; in chiesa si cantava l'Antifona alle lodi e si recitavano le preghiere del Santo. Quando si tornava indietro, si cantava il TE DEUM. La processione seguiva un percorso regolare: andata dalla cattedrale, piazza Benedetto XIII, piazza notar Domenico, calata grotte S. Michele; ritorno dalla grotta, calata S. Giovanni, via Marconi, piazza notar Domenico, dove si scioglieva la processione. Nella chiesa-grotta, dopo la visita del vescovo e del capitolo seguivano, senza interruzioni, le messe, sia la mattina che il pomeriggio, perchè era costante l'afflusso di gente di Gravina e forestiera. Tutto il quartiere FondoVito, geloso conservatore del culto e della festa dell'8 maggio, partecipava addobbando le strade con i "balloni” con coperte di seta e con quanto avessero di più bello nel corredo familiare. I "balloni" erano costituiti da scialli, fazzoletti ed indumenti dai colori vivaci, nuovi e particolari. Era una forma di ostentazione di povera-ricchezza, che contribuiva ad abbellire il quartiere, sostituivano le luminarie.