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Cultura ed Eventi

"Pace a Voi... perchè mi hai veduto hai creduto..." "

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Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 28,1-10)

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano idiscepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Commento:

Oggi la liturgia è molto ricca, si passa dalla paura alla gioia. I discepoli erano nella paura perché temevano che i romani avrebbero cercato anche i collaboratori di Gesù, che era stato ucciso come rivoluzionario. Non erano ancora credenti: non avevano creduto alle donne, non avevano creduto ai discepoli di Emmaus.
Oggi la liturgia ci riporta alla gioia: questo tema tornerà in tutte le letture. E’ la gioia dell’incontro con il Signore, la gioia con la fede vissuta, la gioia del perdono e della misericordia di Dio, della scoperta dell’amore di Dio. Il tema ci è offerto dall’episodio di Tommaso che non crede. Anche noi cerchiamo delle verifiche concrete e vorremmo fossero definitive e assolute, mentre sappiamo che il nostro cammino deve sempre andare oltre e attendere nuovi traguardi, tracciare nuovi orizzonti.
L’inizio del cammino di fede è caratterizzato da una grande gioia, che aveva preso tutti man mano che attraverso la fede stabilivano rapporti diversi tra loro, vivevano anche situazioni di incertezza e di persecuzione in un modo diverso. La gioia della trasparenza della vita, che è semplicità ed è vivere trasparentemente tutte le situazioni, accogliendo l’azione di Dio che lì si esprime.
La trasparenza della vita, la semplicità, porta all’essere in sintonia immediata con la forza della vita. Noi invece abitualmente mettamo sempre delle strutture di interpretazione, delle strutture di difesa, che ci impediscono di accogliere immediatamente la vita.
La conclusione del vangelo ci richiama proprio a questo: “Perché crediate e abbiate la vita nel suo nome.” Questa è la vita: il vivere ogni giorno in questa trasparenza, letizia, immediatezza.

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