Gio05162024

Last updateGio, 16 Mag 2024 2pm

Font Size

Profile

Menu Style

Cpanel

 

 

 

 

Back Sei qui: Home Cultura ed Eventi IL NERO SEME SUL BIANCO CAMPO

Cultura ed Eventi

IL NERO SEME SUL BIANCO CAMPO

Valutazione attuale:  / 0
ScarsoOttimo 

Documenti per lo studio del paesaggio agrario e la storia dell’alimentazione dell’Alta Murgia.

E’ il nome della Collana Editoriale progettata, avviata e curata da Damiana Santoro nel 2008. La  collana annovera già cinque volumi. Quest’anno si presenta il quinto volume.

L’iniziativa editoriale nacque e si ripete nell’ambito dell’omonima rassegna che si svolge con incontri di studi, visite guidate, degustazioni di prodotti della tradizione.

La collana si prefigge sin da subito, sollecitare attenzioni e riflessioni sul tema del paesaggio naturale e agrario, salvaguardato e trasformato dall’uomo per renderlo idoneo alle sue esigenze vitali: produzione del cibo

Gli studi storici, sociali, di antropologia culturale, di economia, di storia delle istituzioni, offrono spunti, materiali di discussione e approfondimento sulle necessità di tutela del paesaggio, del patrimonio culturale, della qualità dell’alimentazione. Sono temi e questioni intimamente connessi alla sostenibilità, all’equità, all’equilibrio, al rispetto dell’ambiente, ai diritti della comunità umana attuale e futura.

I volumi della collana raccolgono studi specifici inediti e nuove sintesi, dalla Preistoria ai giorni nostri. L’attenzione principale è riservata all’area delle Murge interne: ambito territoriale forse un po’ marginale rispetto al dispiegarsi delle indagini storiche e archeologiche.

 

Il quinto volume della collana propone:

Per la storia giuridica dei demani collettivi e degli usi civici nel Mezzogiorno (Gianfranco Liberati)

In un avvincente excursus storico-giuridico denso di riferimenti alla tradizione giuridica meridionale e alla storia agraria del Mezzogiorno l’autore propone una sintesi della complessa questione demaniale, degli usi civici e quindi del ruolo e il significato dei demani comunali all’interno della vita delle singole comunità e nell’economia di sussistenza delle popolazioni locali. Problema, quest’ultimo, che affonda le sue radici nella più antica Storia del Mezzogiorno.

La divisione della proprietà fondiaria in Barletta nella seconda metà del sec. XVIII (Giuseppe Dibenedetto)

Attraverso l’analisi dei dati censiti nel Catasto onciario di Barletta del  1754, si colgono conoscenze e aspetti significativi della distribuzione della proprietà fondiaria nel XVIII secolo. Ad essa sono connesse le differenti categorie professionali ed ecclesiastiche,  le attività, le caratteristiche dell’economia settecentesca locale.

Archeologia industriale. Torchi e palmenti nella città di Gravina in Puglia (Marisa D’Agostino)

L’autrice focalizza ’attenzione  su due tipi di beni culturali poco visibili: i palmenti e i torchi utili per ottenere  vino, i trappeti e i torchi per produrre olio. Mezzi e metodi di trasformazione delle uve e delle olive per ricavare vino e olio sono ben ricercati  e censiti. Censimento di palmenti e torchi sia nella diretta lettura delle opere realizzate nel corso dei secoli, dimenticate nelle cantine di dimore storiche, di masserie, di monasteri, sia nella lettura di fonti scritte. I rinvenimenti e le fonti dicono che la presenza dei palmenti e torchi è da mettere in relazione con una notevole coltivazione della vite per ottenere vino in grande quantità e qualità;  le vasche molitorie e i torchi sono di numero inferiore perché gli oliveti furono impiantati più tardi e hanno soddisfatto, perlopiù, i consumo familiari. Un nuovo apporto di ricognizione relativa a palmenti e torchi, con ricchi riferimenti bibliografici e archivistici, anche inediti, e con una interessante documentazione delle testimonianze ancora esistenti che formano un patrimonio di archeologia industriale da conoscere, preservare e valorizzare.

Cerealicoltura tra Puglia e Basilicata. Gravina in Puglia: territorio, produzioni, testimonianze (Fedele Raguso)

Raguso affronta il tema della tradizione cerealicola e molitoria a Gravina dalla Preistoria al Novecento. La disamina approfondita di fonti e letteratura offre  una visione completa del territorio da diversi punti di vista. Territorio e attività umane risultano ben combinate con il supporto di dati archeologici, storici, architettonici.  Importanti documenti inediti attestano e confermano la rilevante vocazione agricola del territorio. La cerealicoltura risulta accompagnata e accomunata alle attività molitorie e pastaie che piccoli e grandi imprenditori impiantarono nelle periferie della città. Interessanti risultano, altresì, le attestazioni di misconosciute antiche strutture di trasformazione dei cereali.

 

 

Commenti (1)
STUDI E INFORMAZIONI UTILI PER PROGETTI DI SVILUPPO
1Mercoledì, 01 Febbraio 2017 17:29
CONOSCENZE PER PROGETTI SVILUPPO

La Collana "Il nero seme su bianco campo... " progettata e curata dalla dottoressa Damiana Santoro di Altamura, ricercatrice meticolosa e analista storica delle valenze territoriali, si prefigge di svincolare dall'oblio e dall'abbandono conoscenze storico-economiche e antropologiche atte a risvegliare attività abbandonate e rivalutare prodotti agricoli per una alimentazione sana e genuina. Dagli studi sinora pubblicati nei 5 volumi della collana emergono utili indicazioni progettuali per far rinascere attività agricole e paleoindustriali, che darebbe impulso ad una economia in situazione statica, perché avversata dalla commercializzazione globalizzata che ha svalutato risorse e qualità del territorio apulo-lucano. Un avviso a politici ed imprenditori: leggete e valorizzate quanto viene raccolto nei volumi. Sono preziosi studi e suggerimenti utili di studiosi accademici e studiosi territoriali che amano la terra e le risorse della Puglia e della vicina Basilicata.

Aggiungi un commento

Il tuo nome:
Indirizzo email:
Titolo:
Commento:
yvComment v.2.01.1

Console Debug Joomla!

Sessione

Informazioni profilo

Utilizzo memoria

Queries Database