Cultura ed Eventi

Gravina, benvenuta nell’Unesco. Il passo è breve. Tra Ministero e Comune l’intesa è vincente

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Gravina nell’Unesco? Si può fare, si deve fare. Tutto è possibile, nulla è perduto, soprattutto dopo che il Ministero per i beni Culturali ha condiviso la iscrizione di Gravina nella lista indicativa dei siti Unesco. Parola di Laureano, architetto, consulente Unesco, progettista incaricato per la redazione del dossier di candidatura della nostra città. Reduce dall’incontro dello scorso 29 novembre avvenuto presso il Ministero dei Beni Culturali, come preannunciato nel corso di un precedente intervento corredato dall’intervista rilasciata alla nostra testata, , Laureano chiarisce i termini dell’iter per l’iscrizione della nostra città nel Patrimonio materiale dell’umanità scaturito dall’incontro romano. La città di Gravina merita e ha meritato le attenzioni ministeriali. Per facilitare l’accesso, però, è necessario che l’amministrazione comunale assuma tutti gli impegni, gli oneri per far proseguire il percorso, attraverso una congiunzione con la città dei sassi, già patrimonio dell’Umanità per il suo habitat architettonico ma non per quello naturalistico delle chiese ed habitat rupestri. Gravina, perciò, stando alle dichiarazioni dell’eminente ed autorevole esponente, potrebbe inserirsi in quell’unicum speciale e particolare, peculiare, originale per certi aspetti per i quali, Matera, a suo tempo, non ha potuto vantare neanche la sua candidatura. Ne deriverebbe, quindi che la città capitale europea 2019 continui a conservare il suo ambito successo e Gravina, con la sua pertinenza storica ed ambientale riceva il dovuto. Alla fine la dicitura dovrebbe essere: Matera patrimonio Unesco per i Sassi e Gravina città Unesco per il suo habitat rupestre. Solo in questo modo,  solo attraverso questo escamotage potrebbero e sarebbero facilitati  le trafile procedurali per ottenere il traguardo intrapreso da tempo. Purtroppo, per lungaggini burocratiche, Gravina, ha dovuto subire o sottostare a certi ritardi, durante i quali molte sono state le candidature, partite dall’Italia, nel senso che numerose città hanno presentato all’organismo mondiale i propri curriculum storici pur di essere inseriti nella lista.. L’architetto Laureano è fiducioso, è ottimista, perché la strada da perseguire è la migliore, è l’unica per coronare il sogno, l’orgoglio di un riconoscimento, l’ambizione di una vita da coronare e consacrare tra i dirupi, le pietre della memoria, della vivacità ancestrale da conservare, tutelare, difendere, privilegiare, custodire e tramandare. Gravina attende. L’Unesco decreta, sancisce e sentenzia. I presupposti ci sono tutti. La meta è vicina o potrebbe essere a portata di mano, facendo i conti solo con il freno che deriverebbe da ogni azione di governo alle prese, in queste ore, con una crisi ministeriale dopo le dimissioni di Matteo Renzi.

 

Giuseppe Massari

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