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I gargarismi orali del sindaco cosiddetto valente

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Confesso subito che questo articolo è frutto di un commento ad una lettera avuta in camera caritatis, alla vigilia dell’incontro, fissato per questa sera, promosso dal cosiddetto primo cittadino di questa città sfortunata, per tentare di organizzare un primo Forum Turistico murgiano con i sindaci di Matera, Altamura e Santeramo; con i rappresentanti di quelle città che ci hanno, finora, solo mortificato, vigliaccamente pugnalato e calpestato nella dignità di persone e di depositari di immensi tesori. Circa due mesi fa, il 26 luglio scorso, il sindaco delle giostrine scriveva ai suoi omologhi di Matera, Altamura e Santeramo  per invitarli a mettersi insieme e raccogliere le sfide relative ad una seria politica turistica, visti i rispettivi patrimoni storici, culturali, artistici e paesaggistici, al fine di creare un distretto murgiano del turismo. Scriveva, improvvidamente, il nostro: “Credo sia arrivato il momento di cogliere la grande esigenza di lavorare per questo territorio sviluppando sinergie miranti ad offrire in maniera integrata i beni e i servizi di cui il turista necessita, e, quindi, un’offerta turistica di grande attrattività. Al Comune di Matera va il plauso e l’ ammirazione per quello che è riuscito a fare in questi anni. Non solo fa parte del “Patrimonio Unesco”, è anche la “Capitale della Cultura Europea 2019”, a cui Gravina ha dato in sede di candidatura tutto il suo sostegno. Gravina sta lavorando, grazie all’appoggio determinante del Comune di Matera, per la candidatura come “Patrimonio Unesco”. La città di Gravina dal 2015 fa parte dell’Associazione “Città Slow International” e da qualche anno è impegnata a costruire un’offerta turistica in grado di intercettare turisti alla ricerca di nuove esperienze e destinazioni emozionanti. Gravina possiede beni culturali  e ambientali di grande fascino ed è anche sede del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Altamura è un Comune conosciuto ormai in tutto il mondo per via soprattutto del pane, dei prodotti da forno, di alcune scoperte archeologiche importantissime e anche per la Festa Medievale “Federicus”. Anche Santeramo, con i suoi affreschi e scavi risalenti al Basso Medioevo, che hanno portato alla luce una grotta adibita al culto di Michele Arcangelo, offre emergenze turistiche importanti”. E’ un tratto di lettera che fa rabbrividire, fa accapponare la pelle, fa venire il disgusto al solo pensare come un sindaco presenti o possa presentare la propria città. Cioè, secondo costui, Gravina ha solo quello a cui ha fato riferimento, overo la Città Slow Internationale per poter invocare una collaborazione, uno stare insieme, nella fattispecie, di una Cenerentola che potrebbe e dovrebbe andare a rimorchio di chi ha perso la DOP per il proprio pane, ed è la città più conosciuta al mondo per questo alimento truffato e taroccato? Uno scrivere penoso e pietoso, che dimostra, ove ce ne fosse bisogno, la povertà culturale di un individuo che è ignorante, perchè non conosce la storia della sua città o vuole nascondere le sue vergogne, perché non riesce a parlare di una zona archeologica vastissima, pari dieci volte superiore a quella di Pompei; di una città che, a giusto titolo, può essere definita, perché lo è, Capitale della Peucezia. Che una infinità di chiese rupestri corredate di pitture di valore inestimabile, come quelli di san Vito Vecchio o quelli, scarsamente visibili e recuperabili conservati nella chiesa di san Michele delle grotte. Uno scrivere per chiedere un incontro, previsto per la serata di oggi, presso il Comune di Gravina e poter, in seguito, convocare la prima Conferenza Territoriale del Turismo. Ma un simile soggetto, quando ha scritto si è reso conto di aver evidenziato un tale senso di sudditanza e non di forza? Di debolezza, rispetto agli altri e non di superiorità reale, scritta nella storia di questa città, che ha bisogno di un vero turismo, ma non fatto e non concepito con la miopia e la cecità? In vista di questo incontro odierno, forse, il sindaco aggettivo farebbe bene ad andarsi a leggere o a andare a ripetizione da Emiliano, come abbiamo scritto ieri, per imparare come si fa o si dovrebbe fare turismo in una città potenzialmente ricca e all’avanguardia per quanto riguarda tesori, bellezze e gioielli da mostrare, da far conoscere, da far veicolare nel mondo. Gravina è una città gioielleria, non è solo la città dello Slow Food, Gli altri hanno Federicus e noi di grazia, non abbiamo una Fiera san Giorgio legata al conte di Monfort e al re Carlo II d’Angiò e un castello federiciano, voluto dal puer Apuliae?  Signor capo proponente, si faccia un esame di coscienza, perché il turismo passa anche attraverso il coinvolgimento degli organi di stampa e dell’informazione e non attraverso il mendicare, da parte degli operatori giornalistici, delle notizie, riservate solo ai parenti stretti, agli intimi, magari brevi manu; noi continueremo a tenere alta la fronte facendo del nostro meglio per rispettare il nostro ruolo. Per l’incontro odierno, al di la della lettera di invito, datata 26 luglio, lei avrebbe dovuto metterci in condizione di tenere aggiornata la nostra città e non farci trovare gli escamotage per aver un pezzo di carta, dal quale capire che, oggi, c’è un incontro in cui si potrebbe e si dovrebbe parlare di sviluppo turistico territoriale, cioè a più ampio raggio e a più ampio respiro. Se il turismo è viaggiare, è conoscenza, è apprendere, anche il giornalismo è turismo, che, però, in questa città scivola solo sulle rotaie della indifferenza pilotata e della cattiva informazione.

                         Pinuccio Massari

 

 

Commenti (1)
Mi faccia il piacere...
1Martedì, 13 Settembre 2016 15:38
avast

Gent.mo Sig. Massari leggendo quanto da lei scritto mi è sembrato di cogliere tante di quelle incongruenze e fesserie, mi perdoni, che non potevo non farlo notare. Chi ha mai parlato di Gravina come città dello Slow Food? Forse mi son perso qualcosa, se è così...chiedo Venia!!!

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