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Politica

La speranza per una città migliore è molto lontana

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Settembre è alle porte. La politica, sia quella nazionale, in vista del prossimo referendum costituzionale e sia quella cittadina, in vista della consultazione ventura del 2017, tornerà sui suoi passi, tornerà sul luogo del delitto. Tornerà a fare capolino con i suoi dubbi, i suoi perché, nell’ambito di una campagna elettorale, forse, mistificatrice che riguarderà Renzi  da una parte e il sindaco delle giostrine dall’altra. Da settembre si ricomincia con una campagna elettorale lunga, strisciante, estenuante e defatigante, già in vigore da parte di chi vuole continuare ad occupare lo scranno più alto di via Veneto. Una campagna elettorale monocorde e a senso unico, non alla ricerca di consensi liberi, ma di quelli coartati, attraverso i soliti mezzi  perfidi e sottili,tipici dei commercianti senza licenza, che trafficano prodotti in maniera non sempre trasparente; del comprare senza apparire, dello svendere senza compromettersi con la illegalità, come è sempre successo e continuerà a succedere. Tra l’uscente Alesio, non insidiato neanche dai renziani, adagiati comodamente sul lettino del potere cloroformizzato, che  correrà, tra la povertà dei suoi guai, delle sue miserabili inettitudini ed incapacità, per la riconferma, e la rincorsa di altri pretendenti, non si intravedono, al momento, spiragli positivi ed incoraggianti,  figure eccellenti, cavalli di razza, come si diceva una volta in politica, riferito a personaggi di spicco, di spessore umano, culturale, qualificati per esperienza e competenza. Dalle prime percezioni, da quello che si sente in giro, dalle prime avvisaglie, pare che le forze che si contrapporranno stanno andando nella direzione della omologazione e non della comparazione. L’unica via sulla quale, da mesi, hanno cominciato a discutere è  stata quella delle lacerazione e delle divisioni continue. Da una parte i presunti contendenti del cosiddetto e inesistente centro destra non se la passano bene. I pentastellati brancolano, anch’essi, non coesi e non determinati, ancora nel buio. A sinistra dei giochi del PD, tra renziani addormentati o siringati da sonniferi al cloroformio del potere e parte di quella maggioranza che si riconosce in Emiliano, c’è un fermento più simile ad un rigurgito sindacale, fatto di propaganda, di promesse, ma in sostanza, anche qui le divisioni non mancano. Questo, attualmente, sembra essere  lo scenario alquanto desolato e desolante di una città in agonia anche da un punto di vista di prospettiva politica e di seria progettualità. Tutto favorevole a chi potrebbe pensare di istituire un luna park, dopo aver rodato la sua esperienza amministrativa  ad inaugurare giostrine: giochi innocenti  di e per adulti incoscienti. La speranza di una o per una città migliore tarda a presentarsi credibile ed affidabile. Tra vecchi e nuovi rancori, la politica seria segna il passo. Continua a mancare l’orgoglio cittadino, il senso dell’appartenenza. Ciò che prevale o prevarrà sarà solo l’egoismo di tanti, di molti che correranno, magari  , sotto nuovi vessilli, sotto nuove bandiere, a casacche rivoltate, come è già avvenuto in passato, passando da un partito ad un altro, da una coalizione perdente a quella del vento vincente, per chiedere la conferma  al ricatto, pur di far prevalere solo e sempre i loro affari, i loro interessi personali, familiari, professionali e imprenditoriali.

 

Pinuccio Massari

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