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Cultura ed Eventi

Facciamo chiarezza sulla Via Appia che qualcuno tenta di usurparci

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Per amore di verità e alla verità storica, evitando confusioni, alterazioni e quant’altro può risultare falso, ma soprattutto, per non ingenerare polemiche sterili, magari pseudocampanilistiche, è giusto rispondere al professore Pietro Pepe, ex presidente del Consiglio Regionale della Puglia, che con una lettera inviata ad alcuni organi di stampa, ha voluto dare il suo “contributo”, sull’attuale dibattito circa il progetto di valorizzazione della Via Appia, la famosa Regina Viarum. Al di là delle digressioni storiche, contenute nella sua analisi, forse, anche queste molto discutibili, poco veritiere e poco fondate, proprio relativamente al tracciato, vogliamo solo far rilevare, dalle piantine allegate, ripresa da Paolo Rumiz nel suo recente viaggio a piedi sull’antico percorso storico e che ha prodotto quel progetto che il Ministero ai Beni culturali ha fatto proprio, che le sue affermazioni non trovano riscontro. L’ex politico, in una parte della sua missiva scrive: “Un po' più complicato è individuare il Solcodella Via Appia in modo preciso per la parte che interessa i CENTRI Murgiani, tuttavia in attesa di ricerche archeologiche più approfondite e molto probabile che esso si sviluppasse fra il Costone Murgianoe la Fossa Bradanica,lungo gli antichi itinerari della trasumanza.
In questo crocevia l'Appia incontra il regio tratturo denominato Melfi-Castellanetache per alcuni tratti coincide e costeggia la Murgia Catena, la contrada Santa Candida e la Masseria Iesce e dunque i territori di Altamura, Laterza-Palagiano-Taranto e dopo Oria e Mesagne arriva a Brindisi”. Caro professore, non è così. Lei non può permettersi di far sparire dal tracciato la città di Gravina per soli fini campanilistici e inserire Altamura, da nessuno studioso, più credibile o meno credibile, quanto lei, come lei, considerata. E’ l’ennesima manovra disonesta ed usurpatrice di chi vuole inserirsi o farsi inserire, a tutti i costi, in contesti che esorbitano dalla propria storia, oltraggiando ed offendendo quella altrui. Le cartine sono chiare ed inequivocabili. In questo caso, è bene ribadire che la chiarezza non è reato, ma non la sua chiarezza, perché, come al solito, è mendace, è subdola e prevaricatrice. E’ stata una forzatura, la sua. Una delle solite, una delle tanti, a cui siamo abituati, come gravinesi, da tempi immemori. Pertanto, rimettiamo ordine nelle cose, senza ulteriori capricci mentali e morali, perché la storia non si fa con i furti, ma facendo i conti con la storia degli altri, certamente, molto più ricca, più bella, più accattivante di chi accampa o ha accampato meriti e spazi che non gli erano consentiti. Da questa manovra, da questo tentativo furbesco dei soliti altamurani, traggano spunto quegli amministratori dediti solo ai tagli dei nastri inaugurali delle bolle di sapone e si diano da fare perché la città non venga nuovamente scippata per furbizia altrui e cialtroneria propria.

 

Pinuccio Massari

Commenti (1)
Giusto, lo hanno confermato 45 esperti e conoscitori dei cammini internazionali
1Mercoledì, 10 Agosto 2016 22:04
michele capone

il 29 novembre c'e' stato questo evento che lo conferma. https://www.youtube.com/watch?v=AKuC4-ckUrI

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