Cultura ed Eventi

Esempio per sempre

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“La vita ti afferra in un’altra prova imprevista, dura ed esigente. L’affrontiamo col piglio di sempre” e con “la voglia di farcela senza mai perdere il senso anche dentro il mistero della malattia”. “Ci risentiamo tra un po’. Sicuro”.

Sono le ultime parole pubbliche di Guglielmo Minervini, prima della morte avvenuta nella notte tra l’1 e il 2 agosto.

Un signore della politica e punto di riferimento per tante persone che agli inizi degli anni novanta speravano in una nuova “primavera”. In quel periodo fu punto di riferimento per un gruppo di giovani di Gravina che, sulla scorta di quanto aveva fatto a Molfetta, crearono un gruppo politico denominato “Percorso”.
Originario di Molfetta, nel 1994 diventò sindaco della sua città, poi riconfermato nel 1998. Insegnante di discipline informatiche nella scuola secondaria superiore, approdò all'impegno politico dopo lunghe esperienze nell'ambito dell'associazionismo scautistico di ispirazione cristiana e poi di volontariato volto alla promozione sociale.

Nel 1985 fondò a Molfetta la "Casa per la Pace" e si impegnò nel movimento Pax Christi, durante gli anni della presidenza del vescovo don Tonino Bello, del quale fu uno stretto collaboratore.

Dal 2005 il suo impegno politico lo portò a sedere tra i banchi del Consiglio Regionale prima e poi a svolgere il ruolo di assessore regionale, nel quale si è sempre distinto per il grande impegno a favore dei giovani legando, in particolare, il suo nome a “Bollenti spiriti”.

Un esempio da seguire, specialmente di questi tempi in cui dilagano scandali di politici affaristi.

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