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Politica

Referendum abrogativo contro la riforma de “La Buona Scuola”.

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Diverse associazioni civiche, supportate dai sindacati, sono pronte a lanciare una campagna di raccolta firme per determinati quesiti.

Le associazioni sindacali hanno deciso di puntare all’annullamento dei seguenti punti: poteri dei dirigenti, comitati di valutazione, alternanza scuola-lavoro e school bonus.

Ricomincia, quindi, la discussione sulla Legge 107, la cosiddetta “Buona Scuola”. Tutto dopo l’accordo trovato sulla mobilità che a detta del governo e dei sindacati rappresenta un ottimo accordo, nonostante i compromessi trovati sulla chiamata diretta.

In particolare al centro della polemica torna protagonista l’iniziativa referendaria. La raccolta firme partirà a breve ed entro settembre saranno presentate le firme alla Corte Costituzionale che dovrà esprimersi in merito. 

In particolare, il primo quesito riguarderà i poteri dei dirigenti: secondo i sindacati promotori, diverse mansioni attribuite ai Dirigenti Scolastici sono illegittime e non trovano riferimenti nemmeno nelle leggi della pubblica amministrazione.

Il secondo, relativo al comitato di valutazione, afferma che quei 200 milioni previsti per questo capitolo devono tornare al collegio docenti e essere discussi nella contrattazione. Quindi i sindacati proporranno la cancellazione del comitato di valutazione.

Il terzo punto concerne l’obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro: com’è formulato nella “Buona Scuola” significa consegnare i ragazzi nelle mani delle imprese senza avere alcuna garanzia di un processo di formazione adeguato. 

Infine il quarto ed ultimo quesito sarà dedicato all’abolizione dello School bonus che prevede un vantaggio fiscale per le erogazioni liberali a favore degli istituti del sistema nazionale di istruzione.

 

In queste settimane i giuristi delegati dal comitato referendario sono al lavoro per definire il testo dei quesiti. La preoccupazione dei promotori non è solo quella di raggiungere il numero delle firme ma quella di convincere, dopo il via libera della Consulta, 27 milioni di italiani a recarsi alle urne per esprimere il voto a favore all’abrogazione. Per questo la mobilitazione sindacale sarà a 360 gradi e verrà supportata da una campagna sulla scuola pubblica.  

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