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Cronaca

Tutelare il patrimonio architettonico del borgo antico gravinese

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Arriva il prontuario: guida ai materiali da utilizzare sugli edifici storici

Il sindaco Valente: «Stop a brutture ed arbitri all’interno del centro storico»

Una buona notizia per il futuro del centro storico gravinese: è il prontuario degli interventi e prescrizioni dei materiali da utilizzare sugli edifici storici, elaborato dall’Area Tecnica del Comune su mandato dell’amministrazione comunale con l’obiettivo di disciplinare i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e di restauro e preservare così la fisionomia degli immobili e le linee architettoniche del contesto nel quale gli stessi sono inseriti.

Il documento è stato approvato in via definitiva dal consiglio comunale nel corso della seduta svoltasi giovedì sera, dopo che già lo scorso dicembre l’aula aveva dato il via libera in prima lettura. «Il tessuto urbano – spiega il sindaco Alesio Valente – negli ultimi anni è stato oggetto di un costante abbandono e degrado, conseguenza di molteplici fattori ma anche dell’incapacità di intervenire con riforme strutturali, che ha finito per consegnarlo all’arbitrio di ogni singolo intervento». Uno scenario rispetto al quale Palazzo di città ha deciso di voltare pagina, dando forma e sostanza ad un pacchetto di norme aventi forza regolamentare e dunque munite di severe sanzioni in caso di loro inosservanza, attraverso le quali intervenire con particolare cura per evitare di mettere in pericolo la struttura, la natura e l’immagine del tessuto storico.

Fissate, a tal fine, specifiche norme sui manti di copertura, sulle strutture a volta, sulla finitura delle pareti esterne, in ordine alla tinteggiatura delle facciate ed alla sostituzione ed integrazione di canali di gronda, pluviali ed elementi architettonici e sull’installazione o ristrutturazione di infissi, ringhiere, grate e cancelli, oltre che sul posizionamento di insegne e targhe, sulla realizzazione di impianti di illuminazione e pavimentazione di spazi esterni e finanche sulle antenne e sui citofoni esterni. Altri esempi: sarà consentito per le coperture solo l’uso delle tradizionali tegole di argilla cotta giallo-rosacea. Infissi e serramenti dovranno essere realizzati in legno, con divieto assoluto di ogni altro tipo di chiusura, come avvolgibili e veneziane. Ancora: per preservare il panorama, le antenne televisive potranno essere collocate esclusivamente sulla copertura degli edifici, a distanza dal filo di gronda o dal parapetto prospiciente la pubblica via. Soprattutto, facciate e pareti potranno essere restituite a nuova vita cromatica soltanto con l’utilizzo di colori ben definiti, nel rispetto della colorazione originaria. «Adesso, incassato il definitivo via libera dal consiglio – annuncia il primo cittadino – programmeremo un’attenta opera di informazione e sensibilizzazione, per una comune battaglia di civiltà a sostegno  della tutela e valorizzazione del nostro centro storico».

Gravina in Puglia, 6 giugno 2015

 

 

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