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Cronaca

Opere immediatamente cantierabili: anche Gravina nel piano Ance

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Nove i cantieri bloccati dalla burocrazia, per investimenti pari a 7 milioni

Costruttori ed enti locali chiedono al Governo di semplificare le procedure burocratiche

In Italia ci sono 5.000 opere edili pronte a vedere la luce. Hanno tutto: finanziamenti, progettazione, autorizzazioni. Si portano dietro un bagaglio di 165.000 posti di lavoro, per una spesa di 32 miliardi di euro in settori quali la manutenzione di scuole e strade, il dissesto idrogeologico e la riqualificazione di città e periferie. Lo ricorda il piano predisposto dall’Associazione nazionale dei costruttori edili, presentato nei giorni scorsi a Roma alla presenza del viceministro alle infrastrutture, Riccardo Nencini, e degli amministratori degli enti locali interessati. Tra questi anche Gravina, rappresentata dall’assessore alle finanze Stefano Conca per sostenere le ragioni di un’iniziativa che riguarda molto da vicino pure la città del grano e del vino, che nell’elenco redatto dall’Ance al termine di un’accurata ricognizione può contare 9 opere di valore pari a quasi 7 milioni di euro. Nella lista figurano infatti, tutti già muniti di fondi e progettazione definitiva o esecutiva, gli interventi di consolidamento statico e sismico della scuola “Montemurro” (primo e secondo stralcio), la realizzazione della scuola dell’infanzia in zona Epitaffio, la riqualificazione di via Giudice Montea, la messa in sicurezza dell’area del torrente Pentecchia, la riqualificazione idrogeologica di via Deledda, la bonifica del torrente Gravina all’altezza del ponte di santo Stefano, il potenziamento della rete di raccolta delle acque bianche in zona Peep, il restauro del ponte acquedotto. Per alcune di esse, come ad esempio via Giudice Montea e via Deledda, il Comune è riuscito nelle ultime settimane a compiere decisivi passi in avanti, ma sullo sfondo resta comunque il problema che soffoca i Municipi di tutta Italia: la farraginosità di procedure burocratiche che spesso e volentieri rallentano notevolmente - o bloccano del tutto - gli iter amministrativi di opere finanziate, progettate ed autorizzate, ma che per i lacci stretti dalla burocrazia non riescono a diventare realtà. «Una situazione assurda – commenta il sindaco Alesio Valente – che ci ha spinti ad aderire con convinzione, insieme a tanti altri Comuni italiani, all’evento dell’Ance: confidiamo che il Governo saprà recepire le istanze che arrivano dagli enti locali e che, in molti casi, segnalano il bisogno di essere soltanto posti nelle condizioni di sanare da sè, senza elemosinare nulla, ferite di cui il territorio soffre spendendo soldi già disponibili per opera già in fase di progettazione esecutiva». Un obiettivo da raggiungere, spiega l’assessore Conca, «sostenendo la proposta avanzata dal presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, di riformare il codice degli appalti introducendo con decreto regole semplificate che dovrebbero consentire, tra l’altro, la possibilità di istituire commissioni di gara con membri esterni alla stazione appaltante, vietare l’offerta economicamente più vantaggiosa per i piccoli lavori, tutelare le imprese sane nell’Ati in caso di crisi aziendale, garantire più controlli e responsabilità di risultati, tornando alla figura dell’ingegnere capo». Soluzioni che il viceministro Nencini s’è detto pronto a recepire, confortato dal responsabile della struttura di missione contro il dissesto idrogeologico, Erasmo D’Angelis: «Risorse e piani ci sono: corriamo».

Gravina in Puglia, 5 maggio 2015

 

Ufficio Stampa

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