Cronaca

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Per martedì 14 aprile è stata indetta, a Bari, presso la sede del Consiglio Regionale della Puglia, la conferenza stampa di presentazione della 721 edizione della Fiera san Giorgio. A darne l’annuncio è stato san Valente. Forse, è la prima volta che un fatto simile si registra, visto che il più delle volte, un evento analogo è stato consumato tra le mura del Palazzo di città, della serie: la messa tu la celebri e tu l’ascolti. Forse, con un guizzo di fantasia e di genio, non dipeso dal cantore e cantante delle sue gesta, sprigionato, invece, dallo staff organizzativo, non da quello ventriloquo, quotidiano e giornaliero, del novello santo, per il prossimo evento fieristico è stata scelta la tribuna giusta per lanciarla, promuoverla, propagandarla. Una cosa insolita per questa città, sempre abituata a chiudersi a riccio, a non saper guardare mai oltre certi orizzonti, nonostante altre realtà territoriali più piccole e con eventi meno vistosi, meno importanti del nostro, trovavano e hanno sempre trovato nella sede regionale dei consiglieri pugliesi la sponda per mettere in vetrina i loro prodotti e le loro iniziative. Finalmente. Ci voleva qualcuno più addentro, nell’organizzazione di certi eventi, a proporre una sede più idonea, più confacente per  presentare il biglietto da visita, per mostrare le credenziali su quella che viene etichettata, sbandierata, propalata come Fiera regionale? In un certo qual modo e in un certo qual senso si, anche se resta sempre un fatto negativo da registrare: chi si affanna a rivendicare meriti su questo argomento specifico e non solo o a vendicasi sulla storia delle edizioni e puntate precedenti, compreso anche le sue ultime due, spandendo e spendendo fumo, non solo non ha mai pensato ma avrebbe dovuto e potuto pensare, se ne avesse avuto i mezzi mentali, una simile performance. Tra l’altro, se non sono i rappresentanti istituzionali, i diretti interessati a farsi carico di certe iniziative, come si può pensare che siano gli altri o lo facciano altri? I questo caso specifico è stato dato uno schiaffo a chi pensa di essere tutto ed, invece, è il tutto di niente, del niente che collima, a livello fonetico, magari anche poetico, con Valente il santo, il cui culto è stato avviato dal 31 marzo scorso, come ho avuto modo di evidenziare in qualche post sulla mia personale pagina di Facebook. 

Giuseppe Massari 

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