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Cronaca

A giudizio la Tra.De.Co e un dirigente comunale di Gravina il prossimo 25 marzo

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Tutto ha inizio l’ottobre 2013, quando l’avvocato Sergio Casareale, carta e penna, fa arrivare, negli uffici della Procura presso il Tribunale di Bari, un esposto circoscritto e circostanziato, contro la Tra. De. Co, gestore, presso il Comune di Gravina, del servizio raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani. Nella sua denuncia, il legale gravinese, ravvisa inadempienze ed inefficienze sul servizio, oltre a proroghe del contratto ritenute discutibili. Parte l’indagine, affidata al nucleo della Tenenza della Guardia di Finanza di Altamura. I militari, dopo minuziose ricerche, acquisizione di atti, interrogatori, arrivano ad una conclusione che sembra dare ragione al denunciante. Sulla base di tutta la documentazione acquisita nel corso dell’indagini, le Fiamme gialle, concludono asserendo e sostenendo la tesi secondo la quale vi sarebbero delle responsabilità della ditta appaltatrice del servizio: “le responsabilità della Tra. De.Co., a parere degli inquirenti, sono tali da porre in essere una gestione del servizio d’igiene pubblica molto approssimativo e superficiale”. Tra l’altro, gli stessi militari, nella stesura del loro referto finale, scrivono che le prove tangibili sono documentate dalle centinaia di esposti e denunce da parte di semplici cittadini o dagli organi preposti alla vigilanza e al controllo. Una voragine di informazioni, di riscontri, di irregolarità e illegittimità, secondo le Fiamme gialle, che vanno dalla mancanza di servizi mai effettuati, pur previsti nelle norme contrattuali, tra i quali il servizio di raccolta manuale, mediante l’utilizzo di personale al di sotto di quello previsto dal contratto al  mancato servizio di raccolta automatica,  garantito mediante l’utilizzo sporadico di un solo mezzo, anziché da tre; dalla mancata raccolta dei rifiuti solidi urbani, al mancato lavaggio periodico dei cassonetti e delle strade; dalla mancata apposizione di contenitori per “frazione secca” e per “frazione umida”, alla mancata installazione di 200 cestini gettacarte. Insomma, tanto quanto basta per indurre il PM, il dottor Gaetano Di Bari, a depositare la richiesta di rinvio a giudizio a carico del legale rappresentante della Tra. De. Co, dell’amministratore della stessa società,, nonché del dirigente del servizio igiene del Comune di Gravina in Puglia,. La prima udienza, per la quale dovranno comparire in veste di imputati, è stata fissata per mercoledì prossimo 25 marzo 2015. Ai primi due viene contestato il reato di concorso in frode nelle pubbliche forniture “per aver frodato la pubblica amministrazione, omettendo di adempiere agli obblighi del contratto di igiene urbana, nel periodo che va da giugno 2007 a giugno 2014”, articoli 110 e 365 del codice penale; l’altro, invece, dovrà rispondere del reato d’abuso d’ufficio, per essersi, secondo l’accusa, “sottratto in 33 casi alla procedura di controllo dei patti contrattuali, che prevede la contestazione dell’inadempienza nei confronti della società appaltatrice mediante diffida”, articoli 81 e323 del codice penale.

 

Giuseppe Massari

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