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Cultura ed Eventi

Francisco Gnisci Bruno a Gravina

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In mattinata ricevuto dal sindaco in Comune prima della visita alla città

Valente lo invita a tornare per discutere di pace e cultura. Lui: «Tornerò».

«La pace è la poesia della convivenza umana, e tutti noi dobbiamo cercare di essere poeti». La sua ricetta per la pace Francisco Gnisci Bruno, che nel 1985 ricevette il Nobel per la pace insieme all’International Phisicians for the Prevention of Nuclear War (una federazione di organismi nazionali di cui fu tra i fondatori, nata nel 1980 per sensibilizzare i medici nell’impegno contro la minaccia nucleare), l’ha esposta stamane a Palazzo di città, dove è stato ricevuto dal sindaco Alesio Valente e dall’assessora alla cultura, Laura Marchetti.

Impegnato in una serie di incontri nelle scuole pugliesi, in veste di testimone dell’impegno pacifista, l’insigne medico argentino (ma di origini italiane), accogliendo l’invito del primo cittadino, è arrivato in Municipio accompagnato da Maria Grazia D’Ecclesiis e dal delegato dell’associazione “Italia Trade 2013”, Nicola Gramegna. Diversi i temi trattati nel corso del colloquio, aperto dal richiamo alle radici comuni: «Oggi vivo a Napoli, ma sono spesso in Puglia – ha esordito Gnisci Bruno – perché a Brindisi, da dove da piccolo sono partito per l’Argentina, ho ancora parenti e cari ricordi». Quindi la riflessione sui temi dell’economia, della famiglia, della crescita sostenibile. A partire dal ruolo della donna, affrontato anche nell’ambito di diverse manifestazioni promosse da associazioni e movimenti: «Se non si arriva a comprendere l’importanza che la donna ha e deve avere nel processo di sviluppo per una società migliore», ha detto, «non vi sarà futuro». E di avvenire Gnisci Bruno s’è occupato analizzando la crisi che pervade l’Italia ed il resto d’Europa: «Il fatto che si produca più di quanto si consumi – ha precisato – dimostra che la crisi non è economica. In realtà, si paga il prezzo di un processo di confusione esistenziale sui valori della vita». Parole che hanno fatto da premessa al ragionamento su pace e cultura: «Spesso, quando si parla di pace, si finisce col pensare a modi per combattere le violenze. Ed inevitabilmente si diventa guerrafondai. È invece fondamentale comprendere la necessità di superare i soggettivismi per individuare la vera essenza della pace, quella cultura per la quale già ai bambini vanno garantite adeguate condizioni di crescita per vivere degnamente la loro esistenza».

Prospettive sulle quali s’è registrata la convergenza degli amministratori gravinesi, che col sindaco Valente hanno espresso la volontà «di poter riavere presto qui con noi a Gravina il professor Gnisci Bruno, per un’iniziativa pubblica sui temi della pace e della cultura insieme ai giovani ed agli studenti, ma pure per definire un cammino sinergico nel percorso che porta alla candidatura di Gravina nel patrimonio Unesco». Invito che il professore ha assicurato di non voler lasciar cadere nel vuoto, impegnandosi a tornare presto in città. E prima d’andar via, ha voluto visitare la città vecchia e le chiese rupestri, con al fianco come guida l’assessora Marchetti, rimanendone affascinato: Gravina ha un amico in più.

Gravina in Puglia, 19 febbraio 2014

Ufficio Stampa

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