Politica
I disabili e la mobilità nelle scuole
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05 Feb 2014
- Ultima modifica il Mercoledì, 23 Aprile 2014 15:34
- Pubblicato Martedì, 04 Febbraio 2014 23:00
- Scritto da LA REDAZIONE
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Il tema oggetto d’una riunione tra istituzioni, istituti scolastici e associazioni
Per dare soluzione ai problemi proposto il ricorso al Pronto intervento sociale
Si chiama Pronto intervento sociale. Potrebbe essere la soluzione ai problemi di mobilità degli studenti diversabili all’interno delle scuole.
Se ne è discusso stamane nel corso di una riunione convocata dall’assessore municipale alle politiche sociali, Felice Lafabiana, su iniziativa della delegazione regionale dell’associazione “Ruotabile”, coordinata da Maria Rosaria Marchetti. All’incontro, svoltosi in Comune, insieme a funzionari e tecnici municipali hanno preso parte l’assessore provinciale al welfare, Pino Quarto, i dirigenti delle scuole gravinesi di ogni ordine e grado, i rappresentanti di associazioni attive nel mondo della disabilità. Al centro del confronto, l’esigenza di dare risposta ad esigenze basilari, come l’accompagnamento a mensa o in bagno, per l’espletamento dei bisogni fisiologici, degli alunni diversabili. Questioni che spesso si trasformano in ostacoli insormontabili, con negative ripercussioni non solo sul piano della tutela dei diritti, ma anche sulla vita di relazione e sullo sviluppo della personalità di tanti, tantissimi bambini, adolescenti e giovani. Ad esse, è stato sottolineato e riconosciuto, si fa spesso fronte con la buona volontà di insegnanti di sostegno e operatori scolastici, tuttavia impotenti di fronte a casi particolari, che richiedono una precisa formazione ed il possesso di specifiche capacità e conoscenze che né le scuole né gli enti locali, da soli, sono in grado di assicurare per la parcellizzazione delle competenze normative e la mancanza di risorse finanziarie. «Dalla discussione – ha tirato le somme l’assessore Lafabiana – è emerso un quadro chiaro e completo della situazione, rispetto al quale sono state prospettate delle possibili soluzioni. Significativa è la disponibilità alla collaborazione offerta da scuole e associazioni: una sinergia che sarà certo d’aiuto nel cammino intrapreso».
Tutti in marcia, verso l’orizzonte indicato dall’assessore Quarto: il Pronto d’intervento sociale. «Un’esperienza – ha spiegato il titolare al welfare della Provincia di Bari – collaudata già con successo in altri settori. Crediamo sarà possibile riproporla anche nelle scuole, previo accordo con l’Asl ed il Provveditorato». Col Pis potrebbero giungere misure e strumenti in grado di offrire le risposte attese, consentendo ad esempio l’ingresso nelle scuole degli operatori socio-sanitari e la programmazione di attività ed iniziative, anche a sostegno delle famiglie, negli orari extrascolastici, per favorire non solo l’assistenza, ma anche la formazione professionale dei diversabili. «Occorre per molti versi ripartire da zero», ha aggiunto Quarto, «ma tutti insieme si arriverà prima, senza che nessuno resti indietro».
La proposta sarà ora formalizzata al tavolo di coordinamento dell’Ambito del piano sociale di zona (che comprende Gravina, Altamura, Santeramo e Poggiorsini), per essere poi oggetto di discussione in ulteriori riunioni, a livello cittadino, con scuole ed associazioni. «E’ un impegno che assumiamo – ha concluso Lafabiana – nella consapevolezza di dover fare presto e bene. Proprio in questi giorni il Comune ha finanziato con fondi di bilancio il prosieguo dell’assistenza specialistica, ma è doveroso puntare al Pis perché a tutti siano assicurati, effettivamente, il diritto di cittadinanza e pari opportunità».
Gravina in Puglia, 5 febbraio 2014
Ufficio Stampa