Vangelo secondo Luca (Lc. 2, 16-21)
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Commento:
Un augurio sincero e fraterno di un sereno 2014,fecondo di opere che piacciono a Dio e aumentano la fraternità con quelli che saranno sul nostro cammino. Iniziamo l’anno con una liturgia prettamente mariana,infatti, in questo 1 gennaio la Chiesa celebra Maria SS.ma Madre di Dio, non solo a volere riaffermare questo grande privilegio fatto alla fanciulla di Nazareth,ma anche a guardare La Madonna come icona a cui ispirarci per coniugare i nuovi giorni che il Signore ci dona da vivere in questo nuovo spazio di tempo .Ci poniamo sotto la protezione della Vergine Santa per ottenere sicuramente la benedizione di Dio sui nostri giorni. Bello il brano del Libro dei Numeri,posto come Seconda Lettura,dove Dio, attraverso il sacerdote Aronne benedice il suo popolo:” Il Signore ti benedica e ti custodisca…faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace!” Queste parole scendono come lenimento negli affanni del cammino nel tempo,ma anche come promessa della presenza del Signore nel nostri giorni. Il Signore ci benedice oggi,oggi ci conceda la pace,oggi il suo volto è rivolto a noi. Vivere l’oggi di Dio,non vivacchiando o subendo il tempo,quasi con uno stile di vita passivo,abdicando al nostro ruolo di protagonisti,ma prendendo per mano la vita,intessendola con attimi che sappiano diventare tasselli di un grande mosaico che noi possiamo e dobbiamo costruire con i colori regalatici da Dio, e fare apparire in noi la figura di Cristo. Vivere il tempo affidando il passato alla misericordia, il futuro alla Provvidenza,fissandoci sul presente offertoci per amare. “Ama e fa ciò che vuoi!” ci suggerisce S. Agostino,amare davvero,senza niente subire,ma vivendo ogni cosa,illuminati da quella stessa stupenda esperienza che i pastori fecero, recandosi alla grotta. Essi arrivarono curiosi,ci dice Luca nel brano evangelico di oggi, ma ripartirono carichi di qualcosa di forte che era nato dentro di loro,tanto che sulle loro labbra quella esperienza vissuta diventa lode di Dio per tutto ciò che avevano visto e udito. Ad essi fu annunciato dagli Angeli l’augurio di pace per gli uomini di buona volontà e che Dio ama. Anche noi, dicendo Dio che abbiamo visto,udito, toccato, contemplato, noi diventiamo costruttori di pace, quella pace che Papa Francesco ci esorta ad incarnare per poi offrirla agli altri.Infatti nel suo Messaggio per la Giornata della Pace,che ricorre oggi, il Papa ci dice che a fondamento di tutto bisogna porre la fraternità,la quale può diventare solidarietà,non solo ,ma essa può sconfiggere ogni povertà e in giustizia sociale, prevenire anche ogni guerra o ogni tipo di violenza e crimine organizzato. Riscoprirci fratelli che camminano nel tempo, dandosi la mano per camminare insieme, e che nell’amore costruiranno il nuovo.