Mer05152024

Last updateMar, 14 Mag 2024 3pm

Font Size

Profile

Menu Style

Cpanel

 

 

 

 

Back Sei qui: Home Cultura ed Eventi Auguri ed accoglienza: manifestazione del Signore nel nome di Vincenzo Maria Orsini

Cultura ed Eventi

Auguri ed accoglienza: manifestazione del Signore nel nome di Vincenzo Maria Orsini

Valutazione attuale:  / 0
ScarsoOttimo 

Auguri ed accoglienza pensiamo di poter esprimere, in attesa dell’ingresso in città, il prossimo 5 gennaio, vigilia dell’Epifania del Signore, a mons. Giovanni Ricchiuti, nuovo vescovo diocesano. Auguri all’inizio del suo ministero episcopale, non facile in una realtà in cui non sono mancate divisioni, lacerazioni, attriti in un clero dilaniato; dove non sono mancate incertezze, dubbi, disorientamenti e disagi all’interno e nel contesto del complesso mondo ecclesiale. Accoglienza festosa e calorosa da riservare a colui che viene nel nome del Signore, alla vigilia della sua manifestazione, e nel corso di quello che sarà e dovrà essere l’anniversario celebrativo per i 300 anni dall’inizio della Visita apostolica che il cardinale frà Vincenzo Maria Orsini, futuro papa Benedetto XIII, svolse a Gravina dal gennaio del 1714 fino a giugno dello stesso anno. Infatti,a conferma della coincidenza tra il presente e il passato, scorgendo e leggendo  i documenti dell’Archivio capitolare di Gravina, ci imbattiamo in una lettera del 7 gennaio del 1714, con la quale il vicario capitolare, canonico primicerio Giacomino Molinari, attesta l’avvenuta notificazione dell’apertura della S. Visita. Da quella data, dobbiamo desumere, il cardinale arcivescovo di Benevento, in un periodo di sede vacante della storica diocesi di Gravina, ma anche per la risoluzione di alcuni contenziosi sorti tra la Chiesa di Gravina ed un nipote dell’Orsini, Filippo Bernualdo, duca, all’epoca della nostra città, dette inizio alla sua Visita, che non fu pastorale, come qualche sprovveduto e dotto ignorante si è affrettato a scrivere in una recente pubblicazione, confondendo i due atti. Non è il caso che ci soffermiamo a presentare le differenze tra Visita apostolica e visita pastorale. Diciamo che sono due momenti completamente diversi all’interno della vita ecclesiale. Accoglienza con gli stessi sentimenti riservati al monaco domenicano cardinale e arcivescovo, figlio illustre di questa terra, di cui è in corso, dal 24 febbraio 2012, che, tra l’altro, ebbe il privilegio di servirsi di un dotto collaboratore, erudito consigliere quale fu mons. Pompeo Sarnelli, vescovo di Bisceglie, città natale di mons. Ricchiuti. Accoglienza che si deve  a colui che arriva in una città di santi. Non dimentichiamo che oltre a Benedetto XIII, in attesa di salire gli altari della gloria e della coronazione beata, vi sono altri due degni figli della città, urbs opulenta, in attesa di salire gli stessi ambiti gradini: don Eustachio Montemurro, fondatore delle Suore Missionarie del Sacro Costato e Teresa Orsini Doria Pamphilj, fondatrice delle Suore Ospedaliere della Misericordia. Accoglienza nel nome e nel vincolo di questi saldi legami di comune appartenenza. Accogliere il novello pastore significa riservare onore e gloria ad alcuni santi suoi predecessori di questa storica città, importante e prestigiosa sede vescovile: mons. Giovanni Maria Sanna, mons. Giuseppe Vairo, tra l’altro, anche predecessore del novello pastore nella sede acheruntina; mons. Tarcisio Pisani. Accoglienza che deve significare, innanzitutto e principalmente gratitudine verso la storia religiosa ed ecclesiastica di Gravina, conservata gelosamente fino a quando è stato possibile, fino a quando mani diaboliche, con alcune complicità di alto e irresponsabile rango, hanno commesso lo scippo dell’umiliazione, per avvantaggiarsi di un primato che solo la burocrazia gli può e potrà continuare a riconoscergli, ma che la storia vera rifiuterà di assegnargli. Accoglienza con gioia a colui che sarà il depositario della fede delle nostre genti, con l’ausilio e la benedizione di san Michele Arcangelo, nostro santo protettore, principe delle milizie celesti; santo forte e potente, che ben  rappresenta le umili origini dei popoli e la grandezza di Dio. Accoglienza festante, rumorosa, allegra, come quella che caratterizzò tutta la vita di san Filippo Neri, nostro patrono minore a cui vorremmo fosse dedicato un sacro tempio, un nuova parrocchia, quando vi saranno le condizioni  o le esigenze pastorali favorevoli. Con questi auspici augurali, attendiamo l’arrivo di colui che nel suo motto, sintesi di un programma episcopale, ha scelto il seguente monogramma: Misericordia et veritas iustitia et pax, cioè, misericordia e verità, giustizia e pace.

Giuseppe Massari

Aggiungi un commento

Il tuo nome:
Indirizzo email:
Titolo:
Commento:
yvComment v.2.01.1

Console Debug Joomla!

Sessione

Informazioni profilo

Utilizzo memoria

Queries Database