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Le allegre Commissioni Consiliari (terza puntata)

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Riepilogo delle puntate precedenti. Per ora, perché non è escluso che aumentino, come le stelle del firmamento,19 persone, tra ex,consiglieri di maggioranza o di opposizione, o tra gli attuali di maggioranza ed ex di opposizione, compreso due funzionari, di cui uno in servizio e un altro in pensione e un attuale componente la giunta Valente, rinviate a giudizio per una vicenda che potrebbe aver costato centinaia di migliaia di euro all’erario comunale, per delle sedute di Commissioni consiliari per le quali la Magistratura sta cercando di fare chiarezza, perché ritiene che ci siano stati o possano esserci stati degli abusi o delle possibili appropriazioni indebite di denaro. In questa vicenda si è inserito, nel corso della prima udienza preliminare del 9 dicembre scorso, l’avvocato Sergio Casareale, denunciante, il quale si è costituito parte civile nel processo, al posto del Comune. Per quest’ultimo e particolare aspetto di tutta la vicenda ci pare doveroso evidenziare che la costituzione di parte offesa era un dovere morale, sia da parte del comune elettore cittadino gravinese Casareale, ma di più doveva esserlo per l’ente, eventualmente danneggiato sul piano economico e dell’immagine. Sicchè, ci ha pensato un normale e semplice cittadino gravinese, potrebbe farlo, visto che ha tempo fino alla prossima udienza, fissata per il 6 febbraio 2014, anche il Comune di Gravina, se non vuole che si avveri e diventi d’attualità una storica frase di Enrico Mattei, prestigioso presidente dell’Eni, scomparso tragicamente il 27 ottobre del 1962: “In un Paese, (riferito all’Italia, ma adattabile anche al nostro piccolo paese di città) corrotto, o si è corruttori o si è fessi”, tanto da far fare allo scrittore Roberto Gervaso il seguente commento:”Nessuno vuol passare per fesso e questo spiega perché ci siano in giro tanti intrallazzatori, imbroglioni, marpioni. L’onestà è una pessima referenza”. Premesso ciò, riprendiamo la narrazione di un’altra delle tante sedute di Commissioni consiliari finite nel ciclone giudiziario. Una delle tante, i cui membri si sono esercitati nell’esercizio della scorrettezza formale e sostanziale non prevedendo né una convocazione scritta, con tanto di ordine del giorno, con gli argomenti da trattare e né con l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti. Una cosa alla buona, inter nos. Oggi, prendiamo in esame il verbale n. 13 della seduta del 17 del mese di ottobre, (senza alcun riferimento all’anno), con inizio alle 11.55, in cui “La Commissione  apre la seduta e propone di discutere l’argomento sullo sport”. A parte che la Commissione risulta soggetto, pur essendo soggetto inanimato, e, quindi, la qual cosa è scorretta sul piano della proposizione del periodo da un punto di vista grammaticale e lessicale, ma poi si riunisce per “discutere l’argomento sullo sport”, (altra inesattezza linguistica, ma lasciamo perdere). Un argomento trattato sotto l’aspetto e il profilo generico, quando, di per sé, esso implica altri aspetti più seri e più specifici che possono essere la tenuta delle strutture sportive, o la mancanza o la carenza, se non lo stato di degrado in cui versano; la promozione dello sport in direzione di alcune discipline particolari; la individuazione di programmazioni finalizzate alla crescita, all’incoraggiamento, verso i giovani, a praticare un qualsiasi genere di attività agonistica; il problema della costruenda e non ancora realizzata piscina comunale. Anzi, a tal riguardo, in un‘altra seduta, quella del 17 novembre del mese di novembre, dell’anno che non si sa, con il verbale n. 29 viene dichiarato che : “Il Presidente apre i lavori ed invita la commissione ad esprimere pareri o riflessioni sull’argomento “Piscine comunali”. Cioè, un’altra seduta per affrontare un argomento che poteva fare il paio con quella in cui si è discusso di sport. Ma, anche questo verbale sarà oggetto di una prossima puntata. Ma torniamo al verbale n.13. In esso, si scrive, ancora: “Prende la parola il consigliere Calderoni che chiede alla commissione se su sua proposta di convocare il Dirigente dell’U.T.C. per avere aggiornamenti di aree servizi sportivi nell’area P.I.P. La commissione prende atto, e su proposta del Presidente di condivisione nella convocazione del Dirigente dell’U.T.C. termina i lavori alle 13.50”. Una preghiera e una cortesia: risparmiatevi l’italiano scorretto e sgrammatico, anzi, vi chiedo scusa se riporto, senza forzatura o correzione alcuna, quello che è il frutto e il prodotto di coloro che sono eletti dal popolo e ragionano in nome del popolo, cioè in senso popolano, villereccio, bucolico e ruspante. Terminati questi lavori, come altri, il problema, come si è visto o come si vedrà, è solo quello di pensare di aver adempiuto ad un compito e ad un dovere istituzionale, aspettando la elargizione del gettone di presenza, perché impiegare un’ora e più di tempo, per discutere di sport, dove una sola persona, su tre degli iniziali presenti, perché alle 12.20 “entra Buonamassa Salvatore”, presidente, tanto che è il Vice Presidente ad aprire la seduta, “nominando segretario verbalizzante il consigliere De Pascale Giovanni”, interviene e su un aspetto, peraltro, forse, neanche previsto, non essendoci una regolare convocazione, non può non prevedere la giusta mercede, soprattutto perché il lavoro svolto è stato, come sempre, nell’interesse della città; per il bene supremo di essa; nel solo esclusivo interesse dei cittadini.

 

Giuseppe Massari

 

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