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Le allegre Commissioni Consiliari (seconda puntata)

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Riprendiamo il discorso, come promesso, interrotto dalla lunghezza che ci avrebbe portato lontano e chissà dove. Prima, però di accendere i riflettori su questa seconda parte del film, è il caso di fermare, per un attimo, l’obiettivo della macchina da presa su quello che è avvenuto nel corso della prima udienza preliminare del 9 dicembre scorso, visto che corrono, in rete, minacce velate e palesi contro chi osa dire o ribadire che il re è nudo. Dal verbale dell’udienza, notificato o da notificarsi al Comune di Gravina, integralmente riportiamo:”Chiede di costituirsi parte civile l’avvocato Sergio Casareale, quale cittadino elettore del Comune di Gravina con l’avvocato Grazia Lagreca nominata con procura speciale con atto di rito che viene depositato. Il Giudice rileva che nella richiesta di rinvio a giudizio non è indicata alcuna parte offesa. Il P.M. appositamente interpellato evidenzia che unica Parte offesa deve essere indicata nel Comune di Gravina in persona del legale rappresentante pro- tempore. I difensori fanno presente che l’attuale sindaco pro-tempore è indicato nell’imputazione come percettore di somme pur non essendo imputato. Il P.M. ritenuto comunque sussistente di un conflitto di interessi, chiede che l’avviso venga notificato al Comune di Gravina in persona del vice-sindaco pro-tempore. Le altre parti nulla osservano. Il Giudice ritenuta la necessità di notificare avviso con allegata richiesta di rinvio a giudizio al Comune di Gravina in persona del vice-sindaco pro-tempore, considerata la sollecitazione a riguardo del P.M., rinvia il procedimento all’udienza del 6- 2- 14 ore 12 aula L.” Minacce o non minacce, c’è un dato acquisito molto significativo ed importante: l’atto giudiziario, sostengono i magistrati, deve essere notificato al vice-sindaco pro-tempore del Comune di Gravina, in quanto il legale rappresentante pro-tempore, il sindaco, nella fattispecie, è stato ritenuto attraversato da un conflitto di interessi. Non solo. La parte finale del verbale reclama espressamente la richiesta di rinvio a giudizio del Comune di Gravina, in persona del vice-sindaco, sempre per le ragioni prima evidenziate, e , perché, come si dice in altra parte del verbale il primo cittadino è indicato nell’imputazione come precettore di somme pur non essendo imputato. Quindi, chiariti questi aspetti, evidenziati i contenuti del predetto verbale, c’è da aspettare la data del prossimo 6 febbraio. Fino ad allora vigerà il comune senso della non colpevolezza per tutti gli imputati, e di  coloro che, a nuovo e diverso titolo, potranno rientrare nel secondo filone di inchiesta e indagini. Al momento, sono tutti innocenti, è vero. Però, minacciare querele, denunce, come sta facendo qualcuno che potrebbe vedersi nella veste di imputato, essendo già in quella di chi si trova a confliggere con certi interessi, ci sembra poco prudente ed opportuno. Basta aspettare e pazientare, capire quale sarà il proprio destino e, poi, eventualmente intervenire. Al momento, sarebbe consigliabile, al di là se si è credenti o meno, attingere alle virtù cardinali: Prudenza, Fortezza, Giustizia e Temperanza, perché come non è giusto condannare, altrettanto deve essere giusto non lanciare saette e frecce avvelenate contro chi riporta fatti, parole, circostanze, senza voler condizionare gli scenari futuri e senza emettere giudizi di condanna, sostituendosi ai giudici: gli unici legittimati a condannare o ad assolvere. Tra l’altro, così facendo, e non può essere diversamente, l’opinione viene, inevitabilmente, indotta a canticchiare il motivetto tratto da una canzone di Battiato: “Quante squallide figure che attraversano il paese com'è misera la vita negli abusi di potere”. Oppure, l’altra parte dello stesso brano, quella in cui, i cittadini, pur rendendosi: “uh! com'è difficile restare calmi e indifferenti mentre tutti intorno fanno rumore”, si sofferma di più per riflettere sul prosieguo del versetto:  “in quest'epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell'orrore. Ho sentito degli spari in una via del centro  quante stupide galline che si azzuffano per niente”. Quindi, l’effetto, è senz’altro, o potrebbe essere duplice, ma negativo. Dirompente e devastante. Lasciamo defluire il corso degli eventi, affidandoci a chi ha le specifiche competenze per farlo; a chi ha in mano le carte del processo, a chi ne avrà, probabilmente, delle altre. Agitarsi prima dell’uso, può significare diventare solo un flacone di medicinale, prima di essere assunto.

Giuseppe Massari

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