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Politica

La Fondazione Santomasi ancora mortificata, umiliata ed uccisa

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In quanta scarsa considerazione  venga e sia stata tenuta la cultura, in questa città, da parte della classe  politica, non è più un mistero. Anzi, non lo è mai stato, tanto è vero che, personalmente, e non per partito preso, non ho mai nutrito dubbi. Lo ribadisco con forza; lo ribadirò con sempre più convinzione, soprattutto, alla luce dell’ultimo Consiglio comunale, durante il quale doveva , forse, esserci la elezione dei rappresentanti in seno al Consiglio d’amministrazione della Fondazione Ettore Pomarici- Santomasi, il massimo contenitore culturale della città, ed, invece, c’è stato l’ennesimo rinvio. La cosa è ancor più grave perché l’attuale Consiglio è abbondantemente scaduto da tempo. I suoi componenti sono in una condizione di prorogatio, cioè in una situazione di un pronto rompete le righe, o meglio del tutti a casa. I membri del governo della Fondazione stanno garantendo solo l’ordinaria amministrazione, a discapito di iniziative, di programmi, progetti che non vengono assunti collegialmente, perché c’è aria di sbaraccare, di togliere le tende o il disturbo. Di fronte a ciò, la politica, purtroppo, non trova il bandolo della lottizzazione; non trova la soluzione per accontentare e non scontentare; per promuovere rimuovendo, o rimuovendo, promuovendo. Nicchia, temporeggia, ritarda, rimanda, sine die, forse, alle calende greche, per una sorta di viaggio a ritroso, al cospetto dell’antica, nobile civiltà greca che dominò e governò bene le nostre terre. Tutto ciò che cosa significa? Che, ieri, oggi, domani, e, purtroppo, sempre, la cultura è, è stata e sarà affidata a carnefici, a criminali assassini. A gente insensibile e incapace di cogliere i segni che la cultura significa per questa città. Purtroppo, qui da noi, la cultura è stata ammazzata ed assassinata brutalmente, da presunti amanti gelosi. E’ stata ammazzata da coloro che non l’hanno mai fatta convolare a nozze; che non le hanno mai consentito di farla convolare a nozze, per cui neanche la logica dell’amante spasimante e bollente può essere verosimile o accreditata. La cultura, in questa città di predatori dell’arca perduta, ma non delle meschine azioni di facile e produttivo cabotaggio, è, ancora, nelle mani, di coloro che pensano di esserne i detentori e i depositari senza titolo. Di ignoranti senza volti, capaci di mettere in mostra solo le loro crasse ignoranze. La Fondazione è stata la croce e la delizia di tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute, soprattutto, dopo l’approvazione dello Statuto che previde l’intervento a pieno titolo, si fa per dire, e a gamba tesa della politica comunale che doveva ripianare i debiti contratti e quelli pregressi dell’ente, ormai sulla via del collasso. La politica è in grado di uccidere le migliori energie e coscienze, in particolar modo quelle non allineate, quelle non organiche, perché ha bisogno degli yesman. Poco interessa se abbiano conseguito risultati e traguardi di conoscenza, di espansione della storia della propria città. Brocchi e zoticoni sono buoni per tutte le stagioni. Chi si è speso per questa città. Chi ha dimostrato di conoscerla, attraverso pubblicazioni serie, scientificamente, storicamente e culturalmente valide, deve essere ghettizzato, perché non ha alle spalle il padrone o il padrino che lo protegge. Per la politica di comodo e dei famelici familisti, è un illustre sconosciuto, che non ha saputo mai dare lustro alla propria città, perché, secondo qualcuno o alcuni, dare lustro a questa città significa avere una tessera di appartenenza; significa essere figlioccio di qualcuno o di alcuni; significa mettersi in mostra, elemosinare le spartizioni partitocratiche senza merito, senza decoro, senza dignità, senza coscienza, senza intelligenza, senza pudore. Mi spetta. O spetta a quel partito, che, a sua volta, indica una determinata persona. Abbia o non abbia i requisiti non è compito della politica. La politica deve dare, sempre, ma soprattutto a quelli di famiglia. Non importa. Cosa sono i meriti, la competenza, la capacità conoscitiva della storia? Sono requisiti che non contano. L’importante, secondo alcuni saggi di un non lontano passato, a cui molti si sono adeguati e si stanno adeguando, è avere la laurea e non in scienze umanistiche. L’importante che qualcuno abbia un titolo accademico di cui andare fiero per avere la sedia o la poltrona in prima fila nell’amministrazione della Fondazione. Perché così comanda la sciagurata politica delle lottizzazioni selvagge, dei meschini calcoli, dei parentadi, delle congreghe di partito. La cosa peggiore è che nessuno dice nulla. Nessuno si ribella e lo scempio continua baldanzosamente, indistrubatamente ed alacremente. Chissenefrega che gli affreschi della cripta di san Vito Vecchio stanno andando in malora? Chissenefrega che molti uomini illustri e virtuosi della città sono stati relegati negli scantinati impolverati della memoria? Chissenefrega se alcune donazioni di cimeli importanti non vengono accettate o non sono state accettate, o addirittura rifiutate e rispedite al mittente? Chissenefrega se questa città non è mai entrata a far parte del novero delle città in rete dove esistono, sussistono e convivono le testimonianze storiche, architettoniche, culturali della famiglia Giustiniani, quella famiglia che dette i natali, tra l’altro, al vescovo che, a Gravina, realizzò quel mastodontico monumento con l’aquila ad ali spiegate, facciata di eccezionale valore artistico, di interessante pregio internazionale, a corredo della chiesa Madonna delle Grazie? L’importante è sgomitare per prendere il posto, il primo posto sulla spiaggia delle vanità e dei pavoneggia menti. Andateci, scannatevi, ma non continuate ad uccidere la cultura. Quella che non vi appartiene, perché la cultura vera è vita e voi siete la morte; voi siete sepolcri imbiancati, zombie ambulanti e parlanti, cimiteri di miserie.

Giuseppe Massari

Commenti (1)
come non essere d'accordo ?
1Lunedì, 02 Dicembre 2013 17:15
Richwvctx
Agli zoticoni che si apprestano a sciacquarsi i panni nelle sale della fondazione,c'è da risolvere la grana da 7 e più carati,e non è poco

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