Cronaca
GROTTA-CHIESA SAN MICHELE ARCANGELO A PUTIGNANO
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13 Set 2024
- Ultima modifica il Venerdì, 13 Settembre 2024 04:59
- Pubblicato Venerdì, 13 Settembre 2024 04:59
- Scritto da LA REDAZIONE
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Si contano parecchie chiese-grotte dedicate al nostro Santo Patrono; oltre a quella famosa di Monte Sant’Angelo, a circa 3 chilometri da Putignano vi è la Grotta di San Michele in Monte Laureto frequentata sin da epoche remote come luogo di celebrazioni religiose, prima in devozione del dio Apollo e poi dedicata a San Michele Arcangelo.
La chiesa-grotta ha bisogno di restauro e di messa in sicurezza, è intervenuta un’intesa tra Asl Bari e Comune di Putignano che hanno siglato un contratto di comodato d’uso gratuito per effetto del quale l’azienda sanitaria ha affidato il bene di sua proprietà per venti anni all’amministrazione comunale che, a sua volta, si impegna a realizzare la riqualificazione del sito per potenziarne il valore turistico e culturale.
La leggenda attribuisce la costruzione del santuario al desiderio di San Gregorio Magno (eletto Pontefice nel 591) di far costruire, nella terra di proprietà della sua famiglia, un convento per ospitare i monaci dell'ordine di S. Equizio con lo scopo di evangelizzare le genti del posto.
Tali notizie non sono suffragate da elementi storici, che invece sono ben presenti a far data dal 1300 in poi, grazie alle opere di immensa valenza artistica conservate nella Grotta. Essa, apparsa molto spaziosa, fu quindi dedicata, come quella di San Michele Arcangelo del Gargano, al culto di S. Michele, principe degli angeli e protettore del popolo eletto.
Dopo che i monaci di Sant'Equizio furono spinti dalle incursioni saracene a lasciare il Monte Laureto, il convento divenne dimora dei monaci cluniacensi fino a quando Goffredo Normanno, Conte di Conversano, donò tutto il fondo ai Padri Benedettini di Santo Stefano.
Quando, in seguito, il feudo giunse sotto la giurisdizione degli Gerosolimitani, questi lo affidarono ai padri Carmelitani, i quali lo abbellirono di decori e ne tennero cura anche quando, alla fine del '500 si trasferirono in Putignano, dove fecero costruire un convento ex novo.
Ciò nonostante, i padri carmelitani continuarono a farvi celebrare messa quotidianamente, non trascurando in tal modo il culto per l'Arcangelo SS. Michele.