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Cultura ed Eventi

SAN MICHELE DELLE GROTTE, UN POTENZIALE SITO UNESCO A RISCHIO

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Un sito che ha tutte le caratteristiche per entrare nella lista Unesco, ma che rischiamo di vedere seriamente compromesso in assenza di interventi tempestivi. E’ in questo paradosso la fotografia esaltante e drammatica allo stesso tempo della chiesa di San Michele delle Grotte, nelle parole degli esperti che hanno relazionato presso la Biblioteca Finia sugli ultimi interventi per la fruizione del complesso rupestre, al centro anche di complicate questioni di competenze fra Comune, Chiesa e privati che si intersecano in un luogo unico per l’identità gravinese.

Dopo i saluti del vescovo S.E. Mons. Giuseppe Russo, che ha esortato a non cedere all’abitudine, e a difendere la bellezza attraverso progettualità concrete, è toccato entrare nel merito della questione ai tre esperti coinvolti dal Capitolo. L’ingegner Giuseppe Paterno ha innanzitutto cercato di delineare l’effettivo perimetro dei beni dell’ente ecclesiastico, ed ha illustrato le operazioni atte a delimitare dove effettivamente iniziasse la relativa proprietà, trovandosi il cancello nella mediana fra proprietà privata e strada pubblica. Di qui il rilievo in 3D con scanner laser e droni, nonché il ricorso ai titoli per definire la particella catastale, essendo privata quella soprastante. Tra la viabilità comunale e il belvedere, la zona di accesso caratterizzata da fessure pericolose: le radici delle piante infatti rompono il banco tufaceo. Dopo un primo intervento provvisorio, il secondo è di monitoraggio dell’interno per progettare azioni successive. Nel 1989, con metodi ormai superati, si intervenne con il cemento, ma l’acqua aumenta le crepe. Occorre peraltro intercettare i bandi pubblici utili, anche per recuperare le statue degli altari.

 Il dott. Maurice Vuillermin, geologo ed esperto di problematiche strutturali, ha spiegato come la chiesa scavata nella roccia tenera presenti fratture parallele, con le pareti esterne esposte ad agenti atmosferici e vegetazione. La caduta di massi è stata la problematica da affrontare a breve termine, mentre a medio termine ci sono i problemi di equilibrio. E’ anche necessaria la sistemazione delle parti antropiche, divenute un serbatoio di terra che si riempie d’acqua, mentre i pilastri hanno sigillato le fratture.

 La dott.ssa Anna Maria Riefolo, restauratrice che si è occupata anche della conservazione degli intonaci del Soccorpo, ha evidenziato come nel 2005 siano stati applicati dei protettivi che impediscono la traspirazione. Il microclima del sito è caratterizzato dai valori umidità e temperatura, mentre le analisi biologiche evidenziano la presenza di muffe. Si assiste ormai a fenomeni di distacco dal banco roccioso e di disgregazione, perché le acque meteoriche penetrano nel banco roccioso e attraverso le fratture portano i sali disciolti che si depositano sugli affreschi. D’estate, asciugandosi, questi fanno esplodere l’intonaco. L’affresco del Cristo Pantocratore presenta croste che cadono, mentre quello della Deesis del XVII sec. è stato realizzato su un pilastro che mostra ben tre strati affrescati a palinsesto. Poco più in là, si vede solo la mano di un santo dove la calcina ha coperto il colore, così come si intravede appena una figura aureolata a causa dell’umidità di condensa e del percolato. Gli interventi più recenti hanno utilizzato bende applicate con colla di riso, stuccature, microiniezioni di malta e alcool. Il monitoraggio dunque deve mirare ad un progetto di conservazione e restauro in cui prevenzione e manutenzione ordinaria abbiano un ruolo preminente, uscendo dall’ottica del grande intervento di restauro episodico ed emergenziale, secondo un approccio multidisciplinare.

 Dalle parole di don Giacomo Lorusso, responsabile dei beni culturali del Capitolo, è emersa la necessità di maggiore sinergia fra Chiesa e Comune, un obiettivo evidentemente finora non realizzatosi, stante anche i toni polemici sulla volontà di Vuillermin di ritirare la firma apposta sul non rischio, a breve termine, di crolli. Necessario, e anzi urgente dunque, un confronto costruttivo fra le parti anche per risolvere le questioni legate al finanziamento dello stesso.

Mastromatteo Francesco

 

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