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GEO PARCO REGIONALE ARCHEOLOGICO DI GRAVINA, DAL SOGNO ALLA REALTA’?

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Un progetto avviato tanti anni fa con l’allora assessore Laura Marchetti ripreso dal consigliere comunale Ignazio Lovero: l’istituzione del geo-parco archeologico che sta per diventare realtà; ieri mattina, in occasione della 730^ Fiera San Giorgio si è avuto modo di conoscere lo stato di attuazione dell’iter che porterebbe alla valorizzazione di un territorio definito “unico” dall’assessore regionale all’ambiente Maraschio.

E’ stato un incontro ricco di spunti, l’intervento del dott. Giuseppe Mastronuzzi, geologo docente dell’Università di Bari ha messo in risalto la ricchezza morfologica del terreno con i prodotti che riesce a dare oltre all’ambiente naturale creatosi che ha permesso, vedi le grotte scavate nella roccia, che hanno permesso l’insediamento di tanti popoli.

Ha fatto seguito l’appassionante appello fatto dal dott. Dario Vassallo, presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore: “…la custodia di quel territorio, ha detto, darebbe modo ai giovani di trovare lavoro sul luogo valorizzando i prodotti della terra e creando turismo; insomma, ha continuato, metterebbero in pratica quanto sostenuto da mio fratello Angelo, ucciso perché rispettoso della legalità”.

L’incontro ha anche dato modo di conoscere la perimetrazione del futuro geo-parco, oltre alla zona archeologica e alla gravina, è stato inserito anche il centro storico di Gravina perché ricco di ipogei ed allora, tanto è stato valutato positivamente dai tecnici regionali tant’è che non si devono avere ostacoli per avere parere positivo; questo quanto espresso dalla dott.ssa Caterina Dibitonto, dirigente del servizio Parchi e tutela della biodiversità.

Per completezza di notizia, evidenziamo che altri Enti hanno rilevato la necessità di estendere la ripametrazione in modo da estendersi verso il bosco per tutelare le aree contermini come “San Domenico” e Zingariello”da eventuale individuazione di deposito di scorie.

Anche estendersi verso Dolcecanto avrebbe potuto evitare perché il dilagante degli impianti fotovoltaico oscurerebbe l’area già perimetrata e proposta e annienterebbe visuali come la “Fossa Bradanica” e il castello di “Monteserico”.

Ovviamente molto importante la volontà politica che si è espressa in modo positivo grazie all’interessamento degli amministratori locali, il testa Ignazio Lovero delegato alla tutela e valorizzazione dell’habitat rupestre, degli ipogei e del consigliere regionale dott. Stefano Lacatena.

Il prossimo 9 maggio, ha detto l’assessore Maraschio, si deve tenere la conferenza di servizio, un primo step dell’iter che dovrebbe portarci, speriamo in tempi brevi, a realizzare il sogno.     

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