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Cultura ed Eventi

“Le impavide del Sud” di Riccardo Riccardi presentazione del libro alla Fondazione Santomasi

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Domani, 16 aprile, alle ore 18.00, presso la sala conferenze della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi, presentazione del volume: “Le impavide del Sud” di Riccardo Riccardi, “coloro che hanno trasgredito, hanno spezzato tabù, demolito consuetudini. Rivoluzionarie e controcorrente, audaci e impareggiabili, hanno percorso strade imbattute, raggiunto mete inarrivabili, vissuto passioni negate” Tra queste Todolinda Pomarici, musa ispiratrice di Gabriele D’Annunzio. Riccardo Riccardi non è nuovo in questa impresa di scrittori. Al suo attivo vanta la pubblicazione: “I Pomarici  Storia di un’antica famiglia meridionale”. E’ da questo testo che apprendiamo o veniamo a conoscere a quale origini del casato appartenne Todolinda Pomarici: Il volume, diviso in cinque parti per delineare le vicende dei vari rami della famiglia - quello primogenito di Matera da cui un ramo passò a Napoli e Pescara, quello dei secondogeniti, divenuti nel tempo Pomarici Santomasi di Gravina in Puglia, e quello dei terzogeniti, stabilitesi definitivamente ad Anzi, vicino Potenza - racconta, attraverso passioni e inquietudini, la comune identità morale e intellettuale di tutti i suoi discendenti, ribelli e alieni da ogni sopruso, pur in una società dove il potere precostituito non legittimava alcun margine di libertà. Circa poi il ruolo che la protagonista ebbe nei suoi rapporti con D’Annunzio, è sempre da Ricciardi che leggiamo: Gabriele d'Annunzio è in vacanza a Pescara nell'estate autunno 1880, alle prese tanto con la ristampa del volume poetico Primo vere, "corretto con penna e fuoco", quanto con un vario e intenso corteggiamento di fanciulle anche invogliato e facilitato dall'aura del fresco successo letterario. Tra queste è Teodolinda Pomarici di Castrovalve, figlia di un capitano borbonico, figlioccia di donna Luisetta, madre del poeta. Egli la conosce da anni; in quell'autunno decide di legarla a sé. Tornato al Collegio Cicognini di Prato, confeziona lettere nelle quali esprime garbatamente e velatamente i propri sentimenti. La ragazza si tiene dapprima sul generico, poi, quando Gabriele azzarda di più, dopo avergli attestato stima per la grande intelligenza, il 10 gennaio 1881 gli confessa di considerarlo "una farfalla desiderosa di affumicarsi le ali a questa e a quella candela" e conclude "ti assicuro intanto che senza sentire il bisogno della più minima corrispondenza, posso esserti amica, per quanto sincera, altrettanto affezionata". Nel corso della serata, promossa dalla succitata Fondazione, in collaborazione con il Comune di Gravina, da Lions Internartional Distretto 108 AB Puglia, dalla Sezione di Gravina della Fidapa, da LEO, sono previsti dialoghi e letture a cura di Annamaria Pappalardi e Maria Domenica Calendano, oltre ad un intermezzo musicale con i maestri Concetta Aquila come soprano e Agostino Lorusso al pianoforte.

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