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Cronaca

IL POPOLO PALESTINESE E LA TERRA

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Da anni il popolo palestinese non ha una suo territorio dove vivere in autonomia con la proria cultura, tradizione ma la reazione che sta subendo a seguito dell’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre scorso non ha giustificazioni: si vuole lo sterminio totale ed è da oltre sei mesi che il mondo assiste al genocidio dei palestinesi che interessa anche tanti bambini innocenti.

Solo le comunità palestinesi, sparse nei vari Paesi, da subito hanno cominciato a manifestare, sabato scorso a Bari come in altre città ci sono tante proteste silenziose delle donne in nero, una forma di manifestazione comune nei paesi arabi, in cui le donne restano per ore ferme, immobili, senza parlare.

Ancora una volta sono scesi per dire «basta al genocidio del popolo palestinese e denunciare i rapporti di collaborazione e connivenza di diverse istituzioni, civili e militari, con Israele». «Abbiamo scelto di manifestare il 30 marzo perché si celebra la giornata della Terra, ritenuta importantissima da tutto il mondo palestinese», aggiungono gli organizzatori.

«Siamo fiduciosi nel lavoro delle forze dell’ordine e sappiamo che le autorità preposte faranno sempre il massimo a tutela del consolato e di tutta la città di Bari», dichiara Luigi Desantis, console di Israele a Bari, evidenziando che «il diritto a manifestare è sancito dalla Costituzione e non si può che non essere d’accordo nello svolgimento di una manifestazione». «Il tema - precisa - è come lo si fa, perché è bene che si seguano le regole del rispetto e della convivenza pacifica evitando che sia l’occasione per qualcuno di infiltrarsi e incitare all’odio razziale o nei confronti di uno Stato». I manifestanti chiedono anche lo stop alle collaborazioni tra gli atenei italiani e israeliani: nei giorni scorsi ci sono stati presidi e occupazioni contro il bando Maeci. «Noi pensiamo che dal confronto tra pensieri differenti nascano le migliori e le più belle collaborazioni», sottolinea il console evidenziando che «le università sono i luoghi di confronto e pacifica convivenza da sempre». 

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