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Politica

Individuazione del sito per lo stoccaggio delle scorie radioattive.

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Ovviamente l’individuazione del sito unico nazionale per lo stoccaggio delle scorie radioattive tiene ancora in apprensione molti cittadini, il consigliere comunale ha inviato al Comune una nota. Di seguito il testo:

Nell’anno 2019, Matera diveniva la Capitale Europea della cultura.

Per una sorta di legge della compensazione, quasi contemporaneamente e nonostante i numerosi vincoli ambientali, sul territorio lucano venivano autorizzate le opere di trivellazione, alla ricerca del petrolio.

Le conseguenze di quelle autorizzazioni scellerate - che tra l’altro non comportarono alcun implemento in termini occupazionali - furono gli aumenti della mortalità e del tasso di malattie, tra i residenti.

Oggi che la nostra Gravina si candida a divenire Capitale Italiana della cultura, uno strano presentimento mi pervade, soprattutto all’indomani della dichiarata indisponibilità di Trino Vercellese ad ospitare il deposito di scorie radioattive.

Spero di sbagliarmi!

Non possiamo, però, permetterci di restare fermi, in attesa di subire passivamente le decisioni che cadranno dall’alto: anche se abbiamo recentemente celebrato un Consiglio monotematico, che ha visto la partecipazione di alcuni Comuni vicini al nostro, non ci è consentito abbassare la guardia.

Il Sindaco e la Giunta Comunale, sin dallo scorso 29 dicembre, avevano avuto il mandato di “praticare ogni utile iniziativa, anche di natura tecnica, legale e politica, (…) finalizzata a far desistere il Governo nazionale da ogni possibilità di allocare sul territorio regionale pugliese e lucano il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi”.

Perché non è stata avviata una azione legale (ricorso al Tar), per impugnare la Carta Nazionale delle Aree idonee (CNAI), come hanno fatto i Comuni della Tuscia, per i quali il prossimo 24 aprile si esprimerà il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio?

Perché non è stato avviato quel processo amministrativo, che potrebbe portare le zone individuate dalla Sogin ad essere dichiarate denuclearizzate o denuclearizzabili?

Perché non si pensa di domandare formale audizione al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza

Energetica (On. Gilberto Pichetto Fratin), inviando al suo cospetto una nutrita delegazione, che possa ribadire la ferma opposizione all’eventuale scelta di idoneità nelle nostre zone, che avrebbe pesanti ricadute sul territorio pugliese e su quello lucano?

Perché non si organizza una pubblica manifestazione, una marcia, un evento di più ampia portata, una pacifica e simbolica occupazione con il coinvolgimento di tutta la cittadinanza gravinese, oltre che delle popolazioni pugliesi e lucane, per lanciare un forte messaggio di protesta, contro il deposito di scorie nucleari?

Bisogna far sentire la voce di tutto il circondario, contro una scelta non condivisa e deleteria per gli

abitanti, l’ambiente, il paesaggio e per la nostra vocazione economica e sociale.

Cordialità.

 

Gravina in Puglia (Ba), 14 Marzo 2024

#unabellastoria

(Avv. Saverio Verna)

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