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Cronaca

IL “PARCO AVVENTURA” AL BOSCO SA’ DA FARE?

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Circa un anno fa un privato aveva presentato un progetto per la realizzazione di un parco avventura denominato “Fontana di Ticchio” nei pressi della masseria San Canio, adiacente al Bosco Difesa Grande. Un intervento finanziato con soldi pubblici del PNRR, fondi per la valorizzazione di piccoli siti culturali.

A maggio di questo anno è stata presentata dai progettisti istanza di autorizzazione paesaggistica per il restauro della “Fontana di Ticchio” e la realizzazione dello stesso parco avventura all’interno del Bosco, in un’area di circa due ettari.

La Commissione per il paesaggio, nel settembre scorso, si esprimeva chiedendo una documentazione integrativa atteso che quella inviata non consentiva una valutazione complessiva. Nonostante la mancanza di un parere paesaggistico rilasciato dalla Commissione locale, di una autorizzazione paesaggistica e l’assenza della cosiddetta VIncA (Valutazione di incidenza ambientale), sembra che si fosse già dato inizio ai lavori da parte dell’impresa esecutrice dei lavori che ha sede a Gravina.

Agli inizi di novembre la Regione Puglia, tramite il Dipartimento Ambiente, Paesaggio e Qualità urbana - sezione autorizzazioni ambientali, aveva inviato una lettera indirizzata al Comune di Gravina, all’Ufficio tecnico e alla proprietà per avere chiarimenti sulle eventuali opere eseguite facendo seguito ad una nota ricevuta da due associazioni ambientaliste preoccupate da un’eventuale alterazione dell’habitat facente parte del SIC Bosco Difesa Grande e delle eventuali modificazioni sugli aspetti paesaggistici. Infatti sull’area vi sono diversi vincoli, sia ambientali che paesaggistici. Aggiungiamo, notizia di questi giorni, che i Carabinieri forestali del Nucleo di Altamura si attiveranno per le verifiche e gli accertamenti del caso dopo l’esposto dalle associazioni ambientaliste.

La faccenda non sfuggì al consigliere comunale avv. Saverio Verna che ebbe a presentare, circa un mese fa, un’interpellanza nella quale esplicitava che il sito, a seguito dei lavori fino ad allora eseguiti, appariva notevolmente trasformato rispetto alla condizione originaria di bosco di latifoglie, con ricco sottobosco.

Al momento nessuna risposta è giunta da parte dell’Amministrazione, in ogni caso ci è giunta notizia che alcune delle opere già realizzate nell’estate scorsa, come pali della illuminazione, staccionate, cordonate, pozzetti in calcestruzzo, siano state rimosse come dimostrano le foto allegate.

Ci chiediamo: quali i motivi per questo dietrofront?

L’unico nostro auspicio è che non si arrechino danni irreparabili all’ambiente e per questo chiediamo, a chi è deputato, di sorvegliare. Che lo faccia senza se e senza ma!

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