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Cultura ed Eventi

PRESENTAZIONE LIBRO SU VIA APPIA, OPPORTUNITA’ RICONOSCIMENTO PATRIMONIO UNESCO?

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Dopo aver saputo delle presentazione del libro “In viaggio sull’Appia” di Michele Laddaga, avverrà sabato 28 a Roma presso il Parco Archeologico dell’Appia Antica a Roma della quale ne abbiamo dato notizia ieri, abbiamo voluto rivolgere all’autore due semplici domande:  

D. Cosa provi per questa presentazione nel Parco Appia Antica della tua ultima fatica?

R. Non ti nascondo un misto di emozione ed orgoglio. Andando oggi sul sito del

Ministero,   Dipartimento   Appia   Antica,   ho   potuto   notare   di   essere   accostato, indegnamente, tra storici illustri. Leggere il nome di Giovanni Uggeri, storico e archeologo di fama mondiale, mi fa tremare i polsi. Sono estremamente fiero; da questo piccolo evento vorrei che venisse fuori un grande messaggio per studiosi e non: gli storici, gli scienziati, i ricercatori non scrivono per se stessi, per la vanagloria, per   la   ricchezza,   per   un   proprio   tornaconto   ma,   attraverso   studi   e   ricerche, inseriscono un altro mattone, utile al raggiungimento della verità, storica, scientifica o altro. La Lettura e la diffusione dei libri sono importanti anche per questo. Se i tanti,   che   hanno   rimesso   al   centro   dell’attenzione   una   strada,   non   avessero approfondito, scavato, letto, chi mai si sarebbe sognato, dopo 2300 anni, di vedere la via Appia, definita per la sua maestosità e peculiarità: Regina Viarum, al centro dell’attenzione?

D. Quale slancio può dare a Gravina la presentazione del tuo libro per la questione Appia Unesco?

R. Gravina certamente, attende con ansia che venga definita la controversia che vede

sul tappeto due progetti: uno ministeriale e l’altro attenzionato dall’Unesco. Il

progetto ministeriale va avanti senza problemi e Gravina è a pieno titolo dentro il

percorso. Sull’altro ci sono delle difficoltà che si spera siano superate con l’ausilio

dell’Università di Foggia che proprio in questi giorni ha dato inizio agli scavi.

Tecnicamente possibile ma i tempi sono ristretti; nei primi giorni di ottobre si è

aggirato per la Puglia un ispettore UNESCO, croato, che pare abbia acquisito gli

elementi giusti per la definizione del tracciato. A gennaio 2024 ne dovremmo sapere

di più. Dobbiamo essere realisti; l’UNESCO salvaguarda il patrimonio; patrimonio

significa qualcosa di esistente e di visibile, di concreto che possa essere toccato con

mano. A Gravina, purtroppo, mancano evidenze certe. La strada c’è ed è

indiscutibile, tutti i testi antichi inseriscono Silvium tra le stazioni dell’Appia. Come

suggerimento finale, consiglierei, al di là del riconoscimento UNESCO, di  rispettare i tempi e di essere più tempestivi e attenti; in questa storia hanno inciso alcune nostre

manchevolezze; il progetto è in piedi da anni! Adesso si proceda, con immediatezza,

a vincolare le aree interessate, per renderle accessibili e visitabili, come pure si

intervenga, quanto prima, su aree archeologiche e siti che si intersecano col

percorso. Il riconoscimento o meno dell’UNESCO, non inciderà minimamente sul

cammino dell’APPIA che attraversa e attraverserà la nostra città e noi dovremmo farci trovare pronti ad accogliere i nuovi pellegrini. 

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