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Cultura ed Eventi

L’ITALIA REPUBBLICANA COMPIE 77ANNI

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La Festa della Repubblica Italiana è una giornata celebrativa nazionale italiana istituita per ricordare la nascita della Repubblica Italiana. Si festeggia ogni anno il 2 giugno, data del referendum istituzionale del 1946, con la celebrazione principale che avviene a Roma. La Festa della Repubblica Italiana è uno dei simboli patri italiani.

Il 2 e il 3 giugno del 1946 si tenne il referendum istituzionale con il quale gli italiani vennero chiamati alle urne per decidere quale forma di Stato, questo referendum istituzionale fu la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia. Il risultato della consultazione popolare, 12 717 923 voti per la repubblica e 10 719 284 per la monarchia (con una percentuale, rispettivamente, di 54,3% e 45,7%), venne comunicato il 10 giugno 1946 e il 18 giugno la Corte di cassazione, dopo 85 anni di regno, sancì la nascita della Repubblica Italiana.

In Puglia votarono per la Repubblica il 32,7% e per la Monarchia il 67,3% mentre a Gravina si ebbe un risultato superiore a quello nazionale: ben il 60,56% (7.734 voti) per la Repubblica e il 39,44% (5.039 voti) per la Monarchia.

A causa di contestazioni e di ritardi nel conteggio dei voti nel referendum istituzionale del 2 giugno 1946, la proclamazione ufficiale della Repubblica avvenne il 18, ma la legge (27 maggio 1949, n. 260) che la consacrò unica festa nazionale fissò come data il 2, cioè il momento dell’espressione della volontà del popolo. Solo nel 1953 si assegnò anche al 25 aprile la qualifica di festa nazionale.

L’entusiasmo per la Repubblica, e relativa festa, non fu di tutti. Si tennero da parte non solo i monarchici, ma anche quanti, per timore delle sinistre, offuscavano il nesso Resistenza, Repubblica, Costituente, Costituzione. Il primo anniversario si risolse in una scarna cerimonia tra il capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, e il presidente della Costituente, Umberto Terracini. Era iniziata la Guerra fredda; il governo De Gasperi navigava tra l’ostilità alla nostalgia fascista e monarchica e il timore di un uso politico della ricorrenza da parte dei social-comunisti.

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