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Energie rinnovabili: tutela del patrimonio agricolo, paesaggistico, ambientale, urbanistico e culturale

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Il consigliere Saverio Verna porta a conoscenza dell’Amministrazione Comunale e dell’intero Consiglio Comunale di un’ennesima questione che attiene all’aggressione del nostro patrimonio, per questo ha fatto la seguente interpellanza:

“In data 26.04.2023, è stato presentato - presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - il progetto di un impianto agrivoltaico, denominato “AFV_Pellicciari” della potenza di 35,09 MW, completo della indicazione delle opere di connessione alla RTN.

 La società proponente è la SmartEnergy IT2111 S.r.l., avente sede legale in Milano alla Piazza Cavour n. 1, che intende realizzare un impianto agrivoltaico, con pannelli posizionati su strutture infisse a terra, in località “Fermata Pellicciari”, nel Comune di Gravina in Puglia (Ba), in un sito a destinazione prettamente agricola.

La Società ha volontariamente deciso di non avviare la fase preliminare di Verifica di Assoggettabilità (screening), ma di attivare direttamente la Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale che, in caso di parere positivo, otterrebbe l’Autorizzazione Unica alla costruzione ed esercizio ai sensi del D.Lgs. n. 387/2003.

Il parco fotovoltaico, nel suo complesso, sarà formato da 5 sottocampi e si estenderà per una superficie complessiva di 76,24 ettari.

Come è ormai noto, già in data 10.06.2022 anche la società Mysun S.r.l. ebbe a presentare altra istanza per l’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale presso il Ministero, relativamente ad un progetto agrivoltaico di circa 40 ettari, da allocare sempre nella stessa zona.

In caso di approvazione di quest’ultimo impianto si verrebbe a creare un forte impatto cumulativo: il proposto campo fotovoltaico della società Mysun S.r.l. disterebbe poche centinaia di metri da quello di Pellicciari (170 mt di distanza per la precisione!), cosi come si evince alla pag. 13 della relazione DS002 - Studio degli impatti cumulativi, redatta dalla stessa SmartEnergyIT2111 S.r.l.: la circostanza comporterebbe un notevole stravolgimento paesaggistico e ambientale di quella parte di territorio.

Personalmente, ritengo che la società SmartEnergyIT2111 S.r.l. non abbia tenuto debitamente conto degli impianti presenti in loco (già realizzati da anni), oltre che di quelli in fase istruttoria. 

Gli impatti cumulativi devono tener conto della compresenza di tutti gli impianti da fonti rinnovabili come eolico, idroelettrico e fotovoltaico al suolo.

Bisogna valutare sia quelli già in esercizio - per i quali è stata rilasciata l'Autorizzazione unica - e sia quelli i cui procedimenti siano ancora in corso, in stretta relazione territoriale e ambientale con il progetto a presentarsi.

Il mio riferimento è all’impatto cumulativo non debitamente quantificato, rispetto agli impianti già realizzati, come il fotovoltaico in Località Mastrocaccia (F/CS/E155/5), l’impianto eolico di Nuova Energia (a “Piana dei Rizzi” e costruito una decina di anni fa), l’impianto fotovoltaico F/253/08 (regolarmente autorizzato e non ancora realizzato) che dista poche centinaia di metri, il proposto impianto di Alerion Servizi Tecnici e Sviluppo S.r.l. in Località “Zingariello”.

Quanto da me sostenuto è in linea con il DM 10.09.2010, che all’Allegato 3, paragrafo 17, lettera “e” precisa i “Criteri per l’individuazione di aree non idonee”, prevedendo tra l’altro come le Regioni possano tenere conto sia di elevate concentrazioni di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili nella medesima area vasta prescelta per la localizzazione, sia delle interazioni con altri progetti, piani e programmi posti in essere o in progetto nell’ambito della medesima area.

In tal senso, la Regione Puglia ha emanato la DGR n. 2122 del 23 ottobre 2012, che fornisce gli indirizzi per la valutazione degli impatti cumulativi degli impianti a fonti rinnovabili nelle procedure di valutazione ambientale.

Nell’agro di Gravina in Puglia, la porzione posta a sud-ovest appare letteralmente presa d’assalto: le società SmartEnergyIT2111 S.r.l., Mysun S.r.l. e Alerion Servizi Tecnici e Sviluppo S.r.l. hanno presentato una superficie fotovoltaica che cumulativamente è pari a circa 250 ettari. Ne rinviene come l’intera zona subirà inevitabilmente un profondo cambiamento sotto l’aspetto paesaggistico.

Ed allora, nella qualità di Consigliere Comunale e Capogruppo del Movimento Politico denominato #unabellastoria, sottopongo all’attenzione di questa Amministrazione il rischio elevato di interferenza e di stravolgimento delle residue testimonianze delle aree tratturali, in particolare del bene archeologico Tratturello 71 Tolve-Gravina.

Nello specifico, i campi fotovoltaici in esame ricomprendono e intercettano il Tratturello, indicato con il numero 71, esattamente nei pressi della “Fermata Pellicciari”.

Anche il tracciato dei cavidotti coincide in buona parte con il percorso tratturale.

Il progetto, cosi come elaborato, potrebbe provocare ingenti danni archeologici, senza le opportune cautele del caso, anche se l’aspetto più importante è la mancata tutela paesaggistica.

È assolutamente necessario interessarsi compiutamente al fenomeno delle energie rinnovabili, ricadenti nelle campagne del territorio gravinese, dove gli impatti cumulativi potrebbero assumere aspetti disastrosi, causati da questa frenetica corsa alla cosiddetta “green energy” degli ultimi anni.

Si rischia di perdere per sempre il più importante patrimonio che disponiamo, il paesaggio agricolo e incontaminato della Avanfossa Bradanica, scenario identitario e irripetibile.

In buona sostanza, con la presente interpellanza – inviata per conoscenza anche ai Colleghi Consiglieri – domando che il Comune di Gravina in Puglia, nel termine indicato dalla Legge (30 giorni), si opponga a questo ennesimo progetto (di quasi 80 ettari di superficie fotovoltaica e delle relative opere di connessione alla RTN), ricadente sul territorio, per il semplice motivo che lo stesso si colloca in uno degli scenari paesaggistici più belli del nostro circondario, set tra l’altro del più importante e straordinario film della storia del Cinema Italiano, girato sotto la direzione del regista Francesco Rosi alla fine degli anni ’60, “C’era una volta”.

Un grave ed importante problema, che va affrontato e gestito, sia dal punto di vista urbanistico che da quello ambientale, nel più breve tempo possibile.

Nella speranza di poter far breccia tra coloro che tengono a cuore le sorti della città. Cordialmente.”

 

Gravina in Puglia (Ba), 29 Maggio 2023

                                                                                                              #unabellastoria

                                                                                                              Saverio Verna

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