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Politica

Gravina e Altamura presentano la candidatura congiunta al titolo di “Capitale italiana della cultura 2027”

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Venerdì,  presso il Palazzo Municipale di Altamura, il Sindaco di Gravina Fedele Lagreca e il Commissario Prefettizio di Altamura Maria Rita Iaculli, hanno rappresentato al Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni, l’intesa istituzionale raggiunta tra i due comuni per la candidatura congiunta al titolo di “Capitale italiana della cultura 2027”.

Al tavolo tecnico ha preso parte l’On. Rossano Sasso, l’Assessore Regionale Gianni Stea, il Consigliere Regionale Francesco Paolicelli, il Presidente del Parco dell’Alta Murgia Francesco Tarantini, il Direttore del Museo Diocesano Don Nunzio Falcicchio, oltre a diversi rappresentanti istituzionali della nostra municipalità.

Il Commissario Prefettizio di Altamura, unitamente al Sindaco di Gravina hanno spiegato le ragioni di questa scelta strategica, che rappresenta non solo momento di unione fra due città complementari ma anche volano e strumento di sviluppo culturale, economico e sociale di un territorio molto vasto.

Nei rispettivi interventi, tutti i partecipanti al tavolo tecnico hanno sottolineato l’entusiasmo e il fervore che sta ingenerando questa candidatura oltre alle ricadute positive che rappresenta questo progetto.

Il Sottosegretario Borgonzoni ha elogiato ed apprezzato la volontà di Gravina e Altamura di guardare oltre gli steccati, la sana rivalità e i campanili, credendo in un progetto unitario lungimirante e di grande spessore culturale.

Il prossimo passo che i due comuni dovranno compiere è la sottoscrizione della Convenzione che avverrà nelle prossime settimane.

A margine dell’incontro, il Sindaco Lagreca ha consegnato al Sottosegretario Borgonzoni il dossier completo della progettualità riguardante il Parco Archeologico di Botromagno, uno dei parchi archeologici tra i più grandi d’Europea, con una estensione di 400 ettari.

Una progettualità da 10 milioni di euro che prevede, tra le varie cose: campagne di scavo, recupero e fruizione (con l’impiego di tecnologia) del sito archeologico collegato al Ponte Madonna della Stella e all’istituendo Parco delle Chiese Rupestri.

Insomma, un parco accessibile a tutti. 

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