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Cultura ed Eventi

GIORNATE DEL FAI PRIMAVERA 2023

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Sabato 25 e Domenica 26 Marzo 2023 torna il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, con l'apertura eccezionale di oltre 750 luoghi inaccessibili o poco noti.

A Gravina in Puglia apriremo gli IPOGEI di Santa Sofia e la CHIESA RUPESTRE detta " sesta", due luoghi intrisi di storia, cultura e fascino.

Gli Apprendisti Ciceroni dell' I.T."V.Bachelet" e del Liceo Statale "G.Tarantino" vi guideranno alla scoperta dei due meravigliosi siti.

ORARIO PER IPOGEI SANTA SOFIA:

SABATO E DOMENICA 9:00-13:00 / 15:00-19:00

ORARIO CHIESA RUPESTRE DETTA " SESTA"

SABATO E DOMENICA 9:00 -13:00 / 15:00-17:00

 

Il complesso ipogeo rinvenuto nell'ex Monastero di Santa Sofia è ubicato nel cosiddetto antico rione dei greci non molto distante dal centro della città.

Durante i lavori di restauro dell'ex Monastero del primo stralcio effettuati tra il 2006–2009, fu rinvenuto un complesso ipogeo. Fino ad all'allora sconosciuto, articolato in una serie di ambienti tutti scavati nella roccia che per i loro caratteri tipologici e morfologici sembrano essere legati a contesti funerari tardo-antichi. Durante i lavori di recupero avvenuti nel 2015–2017, del complesso conventuale, sono emerse altre volumetrie interrate.

Il complesso ipogeo si compone di quattordici ambienti tutti ricavati nella roccia, a una profondità variabile tra i cinque e i dieci metri dal piano stradale soprastante. Gli ambienti presentano sulle superfici delle pareti segni di una attenta escavazione, consistenti in piccole nicchie, anelli litici e alloggiamenti per lucerne. Internamente le grotte si compongono di una successione sulle pareti laterali di grandi nicchioni, al di sotto dei quali sono state ricavate fosse per sepoltura.

La Chiesa Rupestre denominata "Chiesa VI" è ubicata a ridosso del Ponte Acquedotto e precisamente sul versante destro del burrone, in un ambiente suggestivo nei pressi del sito archeologico " Padre Eterno".

Luogo da poco scoperto, tutt'ora oggetto di studi. Realizzata probabilmente tra l'VIII e il IX secolo.

La Chiesa Rupestre denominata "Chiesa VI" si presenta a pianta rettangolare senza partizioni. E' articolata da due absidi, quella sinistra, più profonda, reca all'interno del proprio emiciclo tracce del perimetro di un altare a blocco ormai demolito. I catini, a loro volta, sono divisi da un tramezzo lirico sul quale si trova, rozzamente incisa e sommariamente accennata, una figura aureolata sovrastata da segni paralleli in due gruppi distinti che paiono alludere alle forme di due mani.

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