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NUOVO IMPIANTO EOLICO, LE PREOCCUPAZIONI DELLA CGIL

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Si è svolto nella sala consiliare del Comune di Gravina un incontro richiesto dalla CGIL in merito al nuovo parco eolico che è attualmente sottoposto a Valutazione di incidenza presso il Ministero della Transizione Ecologica.

Oltre al Commissario dott.ssa Rossana Riflesso e al dirigente Onofrio Tragni, era anche presente una delegazione della CGIL con Giuseppe Deleonardis,  Giuseppe Maffei e l’arch. Giuseppe Lapolla.

Il Governo ha deciso che l’enorme incremento del costo dell’energia che le nuove crisi economiche e belliche stanno imponendo saranno calmierate con la realizzazione di molti impianti di rinnovabili su tutto il territorio italiano. 

La società FRIE-EL S.p.a., presente con 5 tecnici, non è nuova alla nostra città: infatti è stata la società progettista del primo parco eolico realizzato presso Piana dei Rizzi/Spinalva e Lamacolma,  attualmente gestito da Nuova Energia, altra società nel campo delle rinnovabili.

I tecnici hanno presentato i vari progetti di energia rinnovabile realizzati in Italia dalla FRI-EL, sia idroelettrici e sia di eolico. Una società che è nel mondo delle rinnovabili da diversi decenni.

Il dato certo è che questo progetto chiamato “parco eolico di Montemarano” si sovrappone a quello esistente realizzato su Piana dei Rizzi/Spinalva e si estende,  in buona parte, nella porzione di territorio già utilizzata.

La FRI-EL ritiene che le condizioni di ventosità del territorio gravinese siano ideali per installare delle turbine e oggi propone nuove e innovative pale eoliche più grandi del 30% di quelli esistenti e con una resa maggiore in Megawatt. Infatti la loro potenza nominale dell’intero parco si aggira sui 74 MW e l’altezza massima di ogni singola pala è di 200 mt. La società ritiene che queste nuove turbine siano una continuazione del progetto esistente che, come si può ben ricordare, fu già ridotto per numero di turbine passando da 31 a 21 pale.

La società, che ha già individuato delle misure di compensazione a fronte dell’impatto ambientale e paesaggistico che l’impianto produrrà, vorrebbe riproporre lo stesso schema che fu sottoscritto con il vecchio parco già esistente: una compensazione economica che è pari al massimo previsto dalla legge (che è il 3% del fatturato lordo della società che gestisce il parco) più le tasse dovute.

Nell’incontro si è chiarito che i fondi versati all’Ente dovrebbero essere sottoposti a vincolo di bilancio, cioè usati esclusivamente per le opere di compensazione. Tutte le opere di compensazione e le somme economiche dovrebbero essere individuate nella Conferenza di Servizi e che a detta della società, a volte viene fatto a volte no! Si dovrebbero individuare tutti quegli interventi esplicitati dagli indirizzi che la legge propone come ad esempio opere di viabilità, interventi sul rischio idrogeologico, di prevenzione incendi , mitigazione ambientali, risparmio energetico, ecc. chiaramente tutto concordato insieme all’amministrazione.

I tecnici della FRI-EL hanno sottolineato che ci sono stati due incontri con l’ex Amministrazione Valente e una comunicazione in forma ufficiale che non ha ottenuto ancora risposta. Ma c’è ancora il tempo per adoperarsi: infatti la società ha ribadito che per il nuovo progetto di “Montemarano” è stata  già inviata all’attenzione della passata amministrazione una proposta di convenzione che però, come sottolineato dal tecnico dopo esplicita domanda del Commissario prefettizio, può essere ancora rivista o modificata.

Su Gravina intendono comportarsi come hanno già fatto. Le cifre economiche che la società ha corrisposto all’Amministrazione sono stati enunciati nell’incontro: si parla che in 9 anni di gestione dell’impianto la società ha versato circa 4 milioni di euro (di cui 2milioni in opere di compensazione) e tasse dovute (Cosap e IMU), più i pagamenti ai proprietari dei fondi dove sono allocate le pale, corrispondenti a circa 3 milioni di euro.

Il parco eolico che si vuole proporre produrrà 1 volta e mezzo in più rispetto al quello realizzato per cui anche le somme che saranno versate saranno superiori. Ma oggi il prezzo andrebbe moltiplicato per tre volte, in previsione, circa 700.000 euro all’anno. Si prevedono anche 4 posti di lavoro.

I rappresentanti della CGIL hanno sottolineato, sulla scorta dell’esperienza avvenuta ad Altamura e del Parco li previsto, si è ritenuto di aprire un confronto con la società anche in un ottica di discussione costruttiva. Si è sottolineato come l’impatto visivo sarà inevitabile perché le pale sono molto alte e si vedranno, in ogni caso, dalla parte nord del paese. Molto importante è che il progetto prevede una attenuazione dell’”effetto selva” che con molta probabilità sarà evidente e rilevante dai borghi di Barisci e Dolcecanto , molto vicine al nuovo parco.

Poi si è posto il problema di contrada Zingariello, dove si concentreranno innumerevoli opere per convogliare alta tensione a pochissima distanza dal SIC Bosco Difesa Grande.

Zingariello, oltre ad essere individuata quale area idonea alla costruzione di un deposto nazionale di scorie radioattive, sarà interessata da altre stazioni di convogliamento di energia previste sia da FRI-EL che dalla EDISON: due progetti di idroelettrico che si stanno realizzando presso la diga del Basentello. L’impatto tecnologico sull’area sarà elevato, tale da far perdere tutte le valenze agricole di pregio della zona.

FRI-EL sostiene che la localizzazione è stata dettata per esigenze specifiche dal gestore della rete elettrica TERNA ma la CGIL ribadisce che si potevano trovare altre soluzioni come avvenuto anni fa con la sottostazione localizzata presso masseria Pellicciari.

Anche sugli appalti che si andranno a prevedere per dalla stazione appaltante la CGIL ha ribadito la forma solidale e un controllo maggiore, oltre ad un codice etico che non tutti sottoscrivono: ci vorrebbe un protocollo d’intesa che deve essere sottoscritto dalle parti. Questo molto  spesso viene disatteso con sub appalti poco chiari.

L’incontro si è concluso con un appello lanciato dai rappresentanti della CGIL affinché si possano evitare situazioni come quelle già avvenute in passato quando in loc. San Felice fu intercettata da una pala (la  n. 31) un’area archeologica, arrecando la scomparsa del sito, se pur messo preventivamente in sicurezza dalla società e dalla sovrintendenza.

Oggi la questione non dovrebbe più riguardare le scelte della Commissaria Prefettizia ma saranno a capo della prossima amministrazione. Molte sono state le colpe della politica che si è avvicendata negli ultimi anni. Dato che questi  impianti, nel prossimo futuro, ci verranno imposti bisognerebbe sperare che si possa ottenere il massimo dalle società proponenti. Un auspicio che deve vedere la politica locale coesa e unita per il bene comune, per la città e per il nostro territorio.

 

CGIL - GRAVINA

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