Politica

Crisi amministrativa al comune di Gravina in Puglia

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Si è conclusa un'esperienza amministrativa devastante per il mondo imprenditoriale locale.

Se fosse successo prima il danno sarebbe stato di gran lunga inferiore.

Questa associazione, in vita da 17 anni, negli ultimi 10 ha subito solo umiliazioni dalla maggior parte del mondo politico locale, privo di una visione. Un atteggiamento dei politici inaccettabile da parte nostra che pianifichiamo i  progetti di sviluppo su archi temporali di decenni.

Quando proprio era necessario, e forse obbligato da procedure e regolamenti, cercavano gli interlocutori a loro più comodi senza titolo di rappresentanza invece di rivolgersi ad organizzazioni imprenditoriali come la nostra, riconosciuta dal CNEL, e a nulla sono valsi i protocolli di intesa sottoscritti tra il Sindaco e la nostra Confartigianato, per esempio.

Un sindaco equilibrista che ha tenuto insieme una maggioranza dialogando solo con chi gli garantiva la sopravvivenza politica “consolidando il suo potere personale attraverso la lucida mortificazione della partecipazione, snobbando sistematicamente le forze sociali, i partiti e, più in generale tutti i corpi intermedi”. È una dichiarazione che condividiamo e che prendiamo in prestito dalla CGIL cittadina, con la quale condividiamo i temi legati alle infrastrutture mancanti, alle questioni ambientali ed ai temi legati al lavoro.

Tante le questioni sospese che mortificano lo sviluppo della città, questioni per la verità portate non solo al sindaco, ma anche in audizione alle commissioni consiliari competenti, ai diversi, numerosissimi assessori che abbiamo ricevuto presso la nostra sede, ma il loro ascolto non ha prodotto nulla. Dicano però se sono stati bloccati dai superiori o anche loro fanno parte di quella classe politica cittadina pronta solo a vivere alla giornata e di rendita.

Chiudiamo con un breve elenco di temi che mortificano il mondo imprenditoriale cittadino a cui ci siamo sempre sforzati di dare voce malgrado le umiliazioni. Chiediamo alla cittadinanza tutta di analizzare questi temi e se gradite approfondirli con noi. Siamo disponibili a per spiegarvi i motivi del perché non abbiamo infrastrutture, perché perdiamo i migliori imprenditori che si spostano in altre città perché qui non si danno risposte a questi eroi, continuiamo ad essere la città più povera della provincia di Bari, registriamo ancora molta emigrazione lavorativa di giovani e capifamiglia, non abbiamo impianti sportivi, ecc. ecc.

- Non abbiamo ancora un piano del commercio che orienti anche gli investimenti e ridimensioni l’abusivismo commerciale e artigianale, operato anche in locali di proprietà comunale;

- Non abbiamo ancora il Distretto Urbano del Commercio;

- Non abbiamo ancora una zona industriale ma solo una zona PIP ormai satura e imbottigliata in una viabilità inadeguata. I comuni limitrofi ne hanno di zone industriali e in alcuni casi addirittura due per comune;

- Non siamo ancora proprietari dei suoli in zona PIP perché mai ci hanno consentito di riscattarli e adesso viene richiesto un pagamento di circa € 20.000 a lotto che riteniamo ingiustificato, dopo aver versato di oneri di urbanizzazione per opere pubbliche finanziate dal COSVAPI (Consorzio per lo sviluppo dell’artigianato e della piccola industria, costituito da questa associazione Confartigianato alcuni decenni fa). Tali oneri non andavano richiesti anche per attrarre imprenditori dal comprensorio e invece registriamo il fenomeno inverso: la migrazione di imprenditori verso le zone produttive e commerciali di Altamura, Matera e Santeramo è purtroppo destinata a continuare, alla luce delle agevolazioni previste in quei territori. Pensate che solo per la Z.E.S. Adriatica (Zona Economica Speciale) Altamura ha avuto una assegnazione di 183 ettari e noi solo di 9 ettari, ben 20 volte in più di noi!  

- Non abbiamo mai registrato un minimo interesse a proporre la realizzazione di opere pubbliche che avrebbero messo la città al centro del territorio e ci riferiamo, ad esempio, alla tratta ferroviaria della RFI diretta Matera - Picciano - Gravina, con l’istituzione di una stazione a carattere nazionale. Di questo abbiamo anche prodotto un progetto di massima che tiene conto di vincoli e altimetrie. Questa richiesta nata dal basso diversi anni fa è supportata anche da una delibera di Consiglio Comunale che impegnava il sindaco ad attivarsi a tutti i livelli. Nulla è stato fatto;

- Abbiamo aspettato mesi per avere una delibera di Consiglio Comunale che sostenesse il recupero del progetto di una strada a quattro corsie già prevista per Gravina in Puglia negli anni 70, ragion per cui la Confartigianato decise di allocare la nostra zona PIP San Giuseppe Artigiano in quel posto per avere una viabilità adeguata al traffico che si sarebbe generato negli anni futuri. Progetto che abbiamo aggiornato e riproposto ai politici del territorio. Malgrado questa lunga attesa per avere una delibera di indirizzo del Consiglio Comunale, non comprendiamo la posizione del sindaco che, piuttosto di sostenere in esclusiva questo progetto a favore della comunità da lui rappresentata, mette in evidenza una possibile alternativa che consiste in una seconda circonvallazione per Altamura che da beneficio solo agli altamurani (loro avrebbero due circonvallazioni a quattro corsie e noi nemmeno una), nonostante la posizione a nostro esclusivo favore di assessori regionali da noi convocati e della Città metropolitana che già aveva deliberato in tal senso: Gravina frena se stessa;

- Abbiamo valorizzato il turismo outdoor e paesaggistico investendo con le nostre sole forze. Abbiamo bonificato più volte luoghi di cammini e belvedere senza mai avere ascolto sulla sistemazione di qualche buca stradale o sulla apposizione di segnaletica in luoghi che attraggono migliaia di turisti;

- Mai avuto ascolto per la valorizzazione dei borghi rurali di Dolcecanto e Murgetta, occasione persa anche alla luce dei numerosi fondi messi a disposizione del PNRR. La città di Gravina in Puglia ad oggi ha una potenzialità di spesa di soldi del PNRR 10 volte inferiore a quella di Altamura (4,40 milioni di euro contro i 47 milioni di euro progettati, richiesti e approvati per Altamura).

 

C’è molto altro ancora che ci riserviamo di evidenziare nella prossima campagna elettorale, con l’auspicio che i prossimi amministratori capiscano i danni creati dai loro precedenti colleghi e diano al mondo imprenditoriale cittadino le risposte che meritano per aggredire mercati mondiali e tornare ad essere al centro dell’economia territoriale.

Ad onor del vero ci sono anche cose fatte, ma fatte male!

Come la disponibilità ad insediare attività commerciali in zona PIP, da noi sempre richiesta, ma la loro arroganza e il non dialogo non ha dato beneficio né agli imprenditori né all’ente locale. Altra anomalia è l’apertura nello stesso luogo di mega superfici commerciali in sovrapposizione ad altre modalità di vendita come il mercato settimanale, gli ambulanti itineranti, i negozi di vicinato, la stessa area fiera, tutti nello stesso luogo senza una visione organica di sviluppo delle diverse forme di commercio.

Il dialogo con noi è aperto a tutti, nessuno escluso. Auguri Gravina

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