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SECONDO CENTENARIO DALLA FONDAZIONE “SUORE OSPEDALIERE DELLA MISERICORDIA”

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Ieri, in occasione del bicentenario anniversario della fondazione dell’ordine delle SUORE OSPEDALIERE DELLA MISERICORDIA, a Gravina si è tenuta una cerimonia, preceduta da una concelebrazione liturgica di ringraziamento, per la “scoperta” di una targa.

Un altro esempio della ricca storia della nostra città, per cui vi sottoponiamo una nota pervenuta dal dott. Michele Laddaga nella quale descrive due figure che hanno dato lustro a questo paese:

“Un’altra lapide ricordo arricchisce i muri del Palazzo ducale. Con essa si vuole ricordare la figura della nobile concittadina Teresa Orsini, fondatrice dell’ordine delle SUORE Ospedaliere della Misericordia, in Roma, del quale ordine decorre il secondo centenario dalla sua fondazione. Sulla medesima facciata, trent’anni fa circa, veniva apposta un’altra epigrafe per  commemorare  il nostro  amatissimo  Benedetto  XIII.           

Ambedue  sono cittadini di Gravina e ambedue nati in quel medesimo palazzo.

Non ho preso parte alla cerimonia e quindi non oso descrivervi l’accaduto.            

Mi  preme,  in  questa circostanza,  rimettere  ogni  mattonella  al  proprio  posto,  per  aver vissuto, in prima  persona,  momenti particolari ed esaltanti di tutta la vicenda.   

Il testo in memoria del pontefice è stato elaborato dal sottoscritto allorquando  don  Saverio  Paternoster, grande  sostenitore  della  figura  di  Papa  Benedetto nonché  della  sua causa di beatificazione, volle omaggiare quella che, ad oggi, può essere considerata la persona più alta, nobile e santa  che abbia calpestato le vie della nostra città.

Teresa Orsini, ai più sconosciuta, fu scoperta per caso da don Angelo Casino. Egli  in realtà, ne aveva parlato  nella  sua  pubblicazione, del  1989,  sulla  famiglia  Orsini  e  riportò  quanto  scritto  dalla  stampa  del tempo, nel 1827, in occasione dell’approvazione delle regole del  neo  ordine  monastico, da  parte  di  Papa Leone  XIII: “il collocamento delle suore e il buon incominciamento della loro assistenza fu opera di Donna Teresa Orsini dei duchi di Gravina sposa a don Luigi principe Doria Pamphili. A  Lei il merito di aver dato vita ad un movimento di donne volontarie che formò il nucleo della congregazione delle suore ospedaliere della Misericordia.

Don Angelo,com’era solito, volle approfondire attraverso le  ricerche, la figura  della nostra concittadina, per avere la certezza di quanto appurato.  

Ciò avvenne nell’estate del 1998, quando rientrato dalle sue ferie romane, mi parlò con entusiasmo dei suoi  ultimi approfondimenti e volle che l’accompagnassi a Roma. 

Ci recammo presso la casa madre delle suore, sita in via Latina,nei pressi di san Giovanni in Laterano, chiedendo della  madre  generale, assente  al  momento; fummo ricevuti da un’altra suora che ci chiese  chi fossimo e donde venissimo; quando  don  Angelo pronunciò Gravina, gli occhi della suora si spalancarono ed esclamò: che bello!

il paese della nostra fondatrice vicino Napoli! Don Angelo, di rimando, dovette spiegare che Gravina era in provincia di Bari e non di Napoli. Facile l’errore perché è risaputo che i nobili: conti, duchi ecc. risiedessero, quasi sempre, nella capitale del regno come,d’altronde, è accaduto per la famiglia Orsini e poi Napoli dà più lustro rispetto a Gravina. Risolto l’equivoco ci congedammo  per poi tornare e invitarle, nella circostanza, direttamente alla  madre  generale  suor  Aurelia  Damiani,a  visitare  la  nostra  città.    

Era il  20 febbraio del 1999 quando un pulmann, con una trentina di suore della divina Misericordia a bordo, arrivava, per la prima volta,nella nostra città.   

Le facemmo da guida, facendo visitare loro i luoghi più emblematici tra cui il Palazzo ducale compreso la stanza dove pare siano nati sia Papa Benedetto che Teresa Orsini, per anni sede  della  sezione  della  Democrazia Cristiana, ma di proprietà  del  compianto Domenico  Cavallera.

Seguì l’incontro in Episcopio con il vescovo emerito S.E. Mons. Mario  Paciello,  mentre,  presso  il  Comune  vi  fu l’incontro con l’allora sindaco Remo Barbi.

In quel momento, su proposta di don Angelo accolta dal sindaco Barbi, fu dedicata la strada circonvallazione che si trova ai piedi del Castello a Teresa Orsini.

Il secondo momento della venuta delle suore a Gravina avvenne il  23  marzo  2001, quando dietro l’asfissiante insistenza di  don  Angelo,  le  suore  prendevano possesso dell’appartamento.

Nell’anno successivo riuscimmo a visitare la Basilica di sant’Agnese, in      Piazza  Navona, chiesa fatta costruire dalla stessa Teresa Orsini, presso la quale era stata tumulata.        

Nel 2008 fu pubblicato,sempre ad opera di don Angelo, la vita di Teresa Orsini dal titolo: La stella del terzo millennio, Teresa Orsini dei duchi di Gravina. 

Questa la storia. Inutile stare a descrivere il seguito che è cronaca dei nostri giorni. 

È dovere  morale  riconoscere  i  meriti  altrui  come  è  immorale  appropriarsene.  Ci  sono  persone  che  hanno lavorato  e  lavorano, nel silenzio e nell’ombra, che  grazie alla  loro  abnegazione e costanza hanno  fatto rifulgere personaggi e avvenimenti       ; non si ha bisogno di essere immortalati, a ciò ci pensano i loro scritti, le loro opere, la loro  testimonianza. 

Dovremmo semplicemente considerarli per ciò che sono o sono stati; la commiserazione e la pietà sono per i morti, la dignità è perenne”.

La redazione ringrazia Michele Laddaga che ci ha permesso di conoscere pagine importanti della nostra storia e ringrazia anche Piero Amendolara per averci permesso di utilizzare alcuni suoi scatti fotografici che documentano la cerimonia.

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