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Cultura ed Eventi

...contemplativi-attivi? «in disparte»

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Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,30-34)

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Commento:

È urgente oggi ritrovare dei ritmi diversi, più umani da quelli da routine. In questo periodo, provvidenzialmente, la Parola di Dio ci presenta un brano evangelico il cui il Signore ci invita a staccare la presa caotica e irrefrenabile delle nostre attività e ad «andare un po’ in disparte», in un luogo solitario per riposarci un poco. Lo stesso Salmo 46,11 così motiva il “riposo”: «Fermatevi e sappiate che io sono Dio, eccelso tra le genti, eccelso sulla terra». Viviamo come «schiavi di bisogni auto-indotti e auto-costruiti più che subìti»: lo sguardo, così necessario per conoscere un volto fraterno ed il Volto per eccellenza, necessita di tempo, attenzione, concentrazione e silenzio. Se c'è un peccato dell'umanità è quello della dissipazione e dello stordimento. È necessario fermarsi, contemplare, verificarsi davanti all'amore di Dio. Questo spaventa l'uomo odierno. Molti  pongono la stima di se stessi nel lavoro: lavoro, dunque sono! Sicuramente, a tal riguardo una delle conquiste più incivili dell'umanità è quella di legittimare come normale il lavoro domenicale; vedere, fare, comprare, frequentare i "nuovi templi della commercialità", osannare la squadra del cuore nelle liturgie di massa sportive. Ignoranza che genera ignoranza; vuoto che genera vuoto, nulla coperto da valore. L'uomo è religioso nell'appartenere a Dio, e se Dio viene tolto dal suo sguardo, viene tolto anche l'uomo, viene tolto il suo guardar-si. Ma non vi è solo lo "stordimento pagano", ma anche quello spirituale! La vacanza per il cristiano, giovane o adulto che sia, si fonda qui: tempo per Dio, tempo per se stessi, tempo per l'essenziale, tempo per la Chiesa, tempo per la meditazione, tempo per lo Spirito, tempo per la preghiera, tempo per il silenzio. Lo sguardo degli innamorati rende il tempo un non-tempo; questa è l'essenza della vacanza. Ecco perché il riposo cristiano è una atto "estetico" in quanto genera bellezza; rende più bello il mondo e la storia; anzi paradossalmente è questo riposo che fa storia, perché nel tempo ordinario del riposo settimanale e della vacanza annuale il "riposo" ricorda all'uomo chi è, gli da un senso! E' il "riposo nello sguardo!"». Chi si può permettere qualche giorno di vacanza ha il dovere di spendere un po’ del suo tempo per aggiornare il proprio sapere. La vacanza deve essere innanzitutto un momento di riposo, per recuperare le energie dopo un anno carico di impegni. La Parola di Dio ci fa da Maestra; la prima verità che emerge è che il discepolo anche se diventa bravo, in gamba, come gli Apostoli che ritornano dalla loro prima evangelizzazione, ha sempre in Cristo il suo Maestro. Davanti a Gesù, siamo sempre degli alunni. Gesù si prende cura dei suoi discepoli…: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’”. Sembra che Gesù intenda il “riposo” in un modo po’  diverso…:“Venite in disparte, …”. Certamente, esiste un riposo per il corpo, che è fatto di momenti di svago, di divertimenti in compagnia; ma poi, esiste un riposo per l'anima e lo spirito. Come può riposarsi lo spirito? Ci accompagna … al mare, in montagna, alle Terme o lo lasciamo a casa?  Quando siamo in vacanza, sappiamo ritagliarci un posto e un tempo durante la giornata dove stare un po’ con Lui, con un bel libro. Portiamo pure, senza … effetti collaterali, anche, oltre le creme protettive, costumi, pinne, cellulari o palmari o iPhone, videocamera; ma non dimentichiamo di portare anche la Parola di Dio, per gustarla da soli o con altri. Facciamo un po’ di spazio nelle nostre valigie e … nel nostro cuore: avremo fatto una “vacanza tonificante” e meno stressata, … da raccontare nei nostri gruppi e Comunità. Don Sante

 

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