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Scorie nucleari? Non in Puglia

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Comuni, Regione, Parco e movimenti dicono no al deposito unico nazionale

La contrarietà formalizzata nel corso di una seduta di consiglio intercomunale 

Scorie nucleari? No, grazie.

I consigli e le amministrazioni comunali di Gravina in Puglia, Altamura e Laterza, insieme alla Regione Puglia e col sostegno del Parco nazionale dell’alta Murgia, oltre che di diversi parlamentari e movimenti del territorio, hanno ufficializzato in maniera solenne la propria ferma contrarietà all’ipotesi che la Puglia possa divenire sede del deposito unico nazionale di scorie radioattive a bassa e media intensità, come paventato dalla Sogin nella Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee. Un diniego formulato in maniera chiara, con l’adozione di un’apposita delibera al termine dei lavori di una seduta congiunta delle assemblee consiliari delle tre città pugliesi, svoltasi nella mattinata di Sabato 26 Giugno in uno dei padiglioni dell’area Fiera.

Ad aprire i lavori, coordinati dalla presidente dell’assise consiliare gravinese, Maria Filippa Digiesi, il sindaco di Gravina, Alesio Valente. «La nostra terra – ha detto Valente - segue la sua naturale vocazione. Così come i nostri avi hanno scavato e plasmato la roccia per costruire la propria identità, così noi cerchiamo altre forme di sviluppo: quello del turismo lento, dei paesaggi naturalistici, della specificità di ciascuno dei nostri luoghi, unici ma al contempo simili, tanto farci sentire a casa ovunque andiamo»Concetti poi ripresi dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenuto telefonicamente per esprimere «soddisfazione per il lavoro svolto: abbiamo predisposto un documento di pregio fortemente legato alle comunità locali, ma senza alcun populismo. Il Governo ci ascolterà grazie all’autorevolezza messa in campo». A seguire, gli interventi dei sindaci di Altamura e Laterza, rispettivamente Rosa Melodia eFranco Frigiola«Dagli studi sin qui condotti dai nostri tecnici  ha affermato Melodia  si è chiaramente evinto che il nostro non è assolutamente un territorio adatto ad ospitare un deposito di scorie nucleari, ad esempio per la presenza di acque sotterranee. Un importante contributo è venuto anche dai comitati cittadini, che con impegno e dedizione hanno offerto interessanti spunti di riflessione». Contributi, ha sottolineato dal canto suo Frigiola«che hanno consentito di aggiornare gli studi propedeutici alla scelta delle aree, attraverso l’approfondimento di ricerche effettuate sulla base di una bibliografia risalente alla metà degli anni ‘70 e pertanto obsoleta. Ringrazio i consiglieri dei nostri consigli comunali e i contadini per aver lavorato all’unisono, cosa che continueremo a fare». Presente all’incontro anche la deputata Angela Masi, che nel prendere la parola ha illustrato le varie fasi che condurranno all’individuazione del deposito: «Ci sarà massima condivisione e trasparenza da parte del Governoè prevista anche la possibilità, per quei Comuni che fossero interessati a diventare sede di stoccaggio, di presentare la propria candidatura, unitamente alla creazione di accordi bilaterali e tavoli ministeriali, ma non dimentichiamo, per quanto ci riguarda, che Puglia e Basilicata hanno già pagato un prezzo molto alto»Attestato sul fronte del no anche il consigliere regionale Francesco Paolicelli: «Dobbiamo focalizzarci sulla vocazione turistica e sulla salvaguardia dell’ambiente, seguendo un indirizzo ben precisoquello culturale ma anche scientifico e geomorfologico»Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Parco nazionale dell’alta Murgia, Francesco Tarantini, tra i promotori della battaglia no scorie, ed i referenti delle associazioni e comitati cittadini delle tre città coinvolte, unitamente ai rappresentanti del Parco Terra delle Gravine e del Centro Studi Torre di Nebbia, che hanno richiamatol’importanza di muoversi all’unanimità con la precisa volontà di mettere in campo politiche di salvaguardia del patrimonio naturalistico, intensificando il coinvolgimento e la sensibilizzazione della cittadinanza sul tema. «Il nostro impegno non finisce oggi – hanno sottolineato Peppino Deleonardis e Giuseppe Lapolla, a nome del Comitato di consultazione popolare di Gravina - ma andremo oltre, rifuggendo dal localismo per fare quadrato con altre associazioni a livello regionale, proponendo modelli di sviluppo, sinergici per ridisegnare uno sviluppo ecosostenibile del territorio» Punto di vista rilanciato anchedall’assessora regionale all’ambiente, Anna Grazia Maraschio«Siamo impegnati su più frontiil modello messo in campo è replicabilela sinergia, l’unione d’intenti, il coinvolgimento attivo dei cittadini ci hanno insegnato che non dobbiamo sentirci soli in un lavoro immane».

Tante voci, dunque, per un identico sentire, alla fine condensato nell’atto deliberativo presentato dall’assessore comunale gravinese all’ambiente, Aldo Dibattista, e fatto proprio all’unanimità dall’assemblea. Con il provvedimento,«i territori di Gravina in Puglia, Altamura e Laterza vengono dichiarati denuclearizzati, contrari quindi alla produzione di energia nucleare», con divieto di «installazione di siti di stoccaggio, anche temporanei, per i rifiuti e sottoprodotti radioattivi derivanti dalla produzione di energia elettrica da centrali ad energia atomica». Riaffermata «la totale contrarietà all’individuazione di qualsiasi territorio all’interno della Regione Puglia come sede di deposito nazionale per i rifiuti radioattivi e parco tecnologico», si dichiara di «condividere le risultanze prodotto dal Tavolo Tecnico della Regione Puglia in merito alla proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente idonee e del Deposito Nazionale e Parco Tecnologico», disponendo di trasmettere la deliberazione assunta «alla Regione Puglia affinchè venga inoltrata» al Governo ed a tutti gli enti interessati e competenti, «unitamente alle Osservazioni di propria competenza».

 

Gravina in Puglia, 26 Giugno 2021

Ufficio Stampa

Comune di Gravina in Puglia

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