Politica

SILOS, UN PEZZO DI STORIA NELLA TOMBA

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Il laconico post su fb di un consigliere comunale (La città del "grana dat et vina" trasformata in "semper irrumpere") ha sancito la perdita di identità della nostra comunità e il fallimento dell’azione politica; ci riferiamo, ovviamente, all’entrata in funzione delle ruspe per abbattere il Silos simbolo di una civiltà contadina oltre alle specificità archeo-industriale che esso rappresentava.

All’interno dell’edificio vi è conservato l’impianto meccanico completo, consentiva il processo di lavorazione dell’insilamento del grano; unico in Italia.

Si dirà che il permesso di costruire prevede sia la necessità di conservare i caratteri costruttivi-architettonici e di preservare le macchine e le attrezzature; in realtà è la separazione delle due componenti a decretare la perdita del patrimonio storico  e della memoria dei luoghi, pur non volendo considerare che in fase di svuotamento dell’interno, diventi rischioso il mantenimento della struttura perimetrale dell’edificio con il conseguente abbattimento della stessa.

Per quanto sopra si evidenzia la colpa dovuta all’assenza di un’azione politica che, pur in considerazione di un’immobile di proprietà privata, non ha saputo (voluto) fare delle scelte che avrebbero consentito la non perdita di un pezzo importante della nostra storia; per cui acceleriamo i lavori della demolizione in modo che acceleriamo anche i tempi della rabbia di una comunità, ancora una volta ferita dagli interessi di pochi.

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