Cultura ed Eventi

Decalogo per "non far mercato"...

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Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv. 29,13-25)

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull'uomo. Egli infatti conosceva quello che c'è nell'uomo.

Commento:

Mosè e Gesù,  Antica e Nuova Alleanza; Decalogo e la Legge Nuova per scoprire come Dio vuol essere amato. Siamo invitati a tornare all'essenziale, per non fare un"mercato" della Sua Casa, della vita delle persone, della fede. Siamo immersi nella cultura dominante dei talk-show, dei dibattiti televisivi e dei fiumi di parole,  spettacoli  insignificanti e vuoti, lunghi (sottraendo tempo ed entusiasmo per leggere, pregare, celebrare le Sue Lodi, ed avere forze per lottare contro il Male!), con spreco di risorse e denaro, mentre la gente muore, mentre "Dio muore" nella pratica, nei pensieri, e si sfuoca l'Orizzonte! S. Ireneo di Lione afferma: «Fin dalle origini, Dio aveva radicato nel cuore degli uomini i precetti della legge naturale. Poi si limitò a richiamarli alla loro mente. Fu il Decalogo». E lo stesso S. Agostino aggiunge che i comandamenti erano già stati incisi nel cuore dell'uomo prima che sulle tavole di pietra. E nonostante questa legge sia stata scritta nel cuore dell'uomo e rivelata a Mosè, l'uomo ha fatto “della casa del Padre un mercato!” (Gv.2,16). Il Signore, col suo gesto profetico della cacciata i venditori dal Tempio, ci fa comprendere che il cuore dell'uomo, come il nostro vivere alla Sua Presenza, è il “luogo” della  preghiera, non un supermercato di interessi umani e profani, in cui si spreca quel prezioso dono (tempo) in vista dell'Eternità! Il Signore va all'essenziale: i  Comandamenti sono il “tessuto del cuore”, una questione d'amore. Scopriamo, tra l'altro, come la saggezza umana ha tentato di formulare regole di vita sana e salutare. Comunque, basti analizzare i “10 comandamenti del successo” (Og Mandino) e i “10 comandamenti buddisti”, per comprendere la profondità della formulazione biblica. Dieci Principi fondamentali, due tavole ideali: quella "verticale" verso Dio (dal 1° al 3° comandamento), e quella "orizzontale" verso il prossimo (dal 4° in avanti). Essi sono rivestiti di dieci "no", perché si trasformino, poi, in dieci "sì" nella storia personale e sociale dell'uomo. Ritorniamo a studiare con Amore queste Dieci Parole, per non "affogare" in torrenti malsani, che non ci danno Respiro Divino e per non perdere l'asse portante della nostra vita, gravitando fuori dal Cuore di Dio! DonSante

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