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Cultura ed Eventi

"Tuteliamo gli scavi di Botromagno"

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Qualche mese si ebbe notizia della ripresa di lavori di scavi archeologici sulla collina di Botromagno, lavori che hanno portato alla luce nuovi tesori rappresentati da testimonianze emerse all’interno delle tombe funerarie.

Insomma un’altra possibilità per approfondire la nostra storia ma c’è la necessità di sensibilizzare le Istituzioni perché possano adottare interventi utili a consentire il proseguo del recupero del materiale prima che eventuali predoni abbiano la possibilità di continuare a trafugare reperti.

In quest’ottica il consigliere regionale Longo ha inteso interrogare l’assessore Bray, al quale così scrive:

“La collina di Botromagno a Gravina continua a regalare frammenti di storia che confermano quanto la nostra Puglia sia ricca ed abbia un tesoro sotterraneo da custodire e valorizzare. Gli ultimi lavori dei mesi scorsi hanno fatto emergere tombe funerarie a semi-camera risalenti al periodo tra il VI ed il IV secolo a.C. che dalle caratteristiche sembrerebbero fossero appartenute a famiglie facoltose: l’imponenza delle strutture funerarie fanno presumere che si trattava di rappresentanti importanti di quella società. Sono stati rinvenuti frammenti di oggetti ed anfore che riportano a rapporti con la Magna Grecia e la Grecia: l’ulteriore testimonianza di quanto la collina gravinese sia un enorme tesoro tutto ancora da scoprire”.

La situazione descritta ha imposto al consigliere la necessità di sapere che azioni l’assessore intende intraprendere per sensibilizzare il ministero ai beni culturali affinché adotti interventi che consentano agli esperti di proseguire nel lavoro di valorizzazione e tutela del nostro patrimonio archeologico. L’urgenza di interventi è data anche dal forte rischio che i predoni della storia (le cui tracce sono state già rinvenute) possano saccheggiare e deturpare un territorio di così grande valenza archeologica.

Un imput, quello di Longo, con la speranza di cambiamento di una politica poca attenta al nostro territorio anche se dobbiamo riconoscere lo sperpero di risorse finanziarie delle quali abbiamo fruito senza riuscire ad evitare di arrivare al degrado attuale.

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